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Palazzi, interroga Moratti. Ora è vietato nascondersi La procura sta già pensando di chiamare il presidente interista: sarebbe una svolta. Mentre da giorni un vigilante ne piantona l’ufficio, Palazzi sta studiando le nuove telefonate e medita sull’opportunità di aggirare il problema formale della prescrizioneL'Inter si tiene lo scudetto Figlio Facchetti: Ridiamolo Aigner: Nessuna sorpresa Ecco le 74 telefonate Lotta Inter-naROMA, 15 aprile - Non ci si nasconda, ora, dietro la prescrizione scritta nelle norme della giustizia sportiva. Quella giustizia stravolta nel 2006 nei tempi, nei modi, nelle persone delle corti giudicanti. E non si rimanga fermi. Perché stanno come d’autunno, in Figc, i fogli... Quelli di giornale che ormai intasano il faldone su Calciopoli2 tenuto dal viceprocuratore Tornatore e dai sostituti Avagliano e Barone (prima new entry nel pool, ne seguiranno altre). Chissà che aspettano, ormai, in via Allegri e via Po dove ha sede la Procura federale. Certo, l’acquisizione delle trascrizioni delle intercettazioni richieste dalla difesa di Moggi a Napoli e che saranno disponibili solo tra una quarantina di giorni è elemento decisivo, dal punto di vista delle prove, perché il fascicolo aperto e istruito con tanto di assegnazione e ora ampliamento del pool attende elementi ufficiali, passati al vaglio del giudice Casoria... Tutto questo perché siamo nel 2010, lontani quattro anni dal clamore e clangore di Calciopoli1, allora le informative (di parte, quella dell’accusa) bastavano; o perché non ci sarebbe la fretta di assegnare posti nelle coppe o decidere iscrizioni al campionato; o perché perqualcuno la questione della prescrizione è già bella e decisa (con sollievo o con rabbia per aver scoperto, solo ora, cose che potevano far parte del fascicolo nel 2006). In realtà, al netto del dovuto rispetto formale per ogni passaggio giusto da fare ci sarebbe la Questione Morale: perché pensiamo che anche in via Allegri si percepisca quello che ormai la gran parte degli organi d’informazione italiani si pone come prima decisione da prendere: rivalutare l’assegnazione dello scudetto 2006, e a questo punto non solo. Adire il vero, pensando di interpretare un comune sentire che va al di là dei termini di prescrizione, crediamo che sia desiderio di tutti (anche in Procura federale) di ascoltare dalla viva voce di Massimo Moratti (ma anche di Foschi, Foti, Cellino, Spalletti, Pradè ad esempio) una versione autentica dei fatti già acclarati. Alvaro MorettiFONTE: TUTTOSPORT
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