Gianluigi Buffon, Tutto su di lui

Buffon: `Spero che mio figlio diventi juventino`



Gigi Buffon si gode la famiglia in attesa di tornare in campo a inizio 2009. Il portiere della Juventus e della Nazionale ha concesso un’intervista a Donna Moderna, durante la quale ha raccontato la propria paternita` a quasi un anno dalla nascita del figlio Louis Thomas: ‘ Il futuro e` qui. Tra le mie braccia. La prima volta in cui mi sono sentito davvero padre e` stata due mesi dopo la nascita. Alena si era dovuta assentare e io ero da solo con il fagottino. Gli ho dato da mangiare e sono riuscito a farlo addormentare senza difficolta`. Un’emozione grandissima perche` dipendeva solo da me’ .

Non manca anche uno scherzoso pensiero al futuro: ‘ Guardate come cammina spedito Louis. È molto precoce per la sua eta`. Ha le gambe lunghe, e` alto, una struttura fisica da sportivo. Non vedo l’ora che cresca per giocare con lui a pallone’ . Infine una battuta: ‘ Speriamo che diventi juventino. E se invece cresce tifoso del Torino mi tocchera` accettarlo, perche` comunque non sono questi i valori davvero importanti’ .


ps: come sarebbe "spero che"... certo che lo deve diventare!

nessuna speranza, certezza così come tobias

E' un Gigi Buffon inedito e soprattutto imprevedibile quello che si racconta in "Numero 1", l'autobiografia scritta dal portiere della Juventus e della Nazionale insieme al giornalista Roberto Perrone. Il miglior portiere al mondo, bello, giovane, ricco, amato dai tifosi e amato dalle donne, ha conosciuto la depressione, e ne è uscito grazie all'aiuto di un analista. E l'ha conosciuta nel 2004, quando già era all'apice della carriera.

"Nel 2004 mi seguì una psicologa - ricorda Buffon -, non ero soddisfatto della vita e del calcio. Sono caduto in depressione, ricordo che mi dicevo: ma che cosa me ne frega di essere Gigi Buffon? Per la gente sei un idolo, ma nessuno che ti chieda come stai. E' stato un periodo molto cupo, davvero. Perché poi io sono una persona solare, altruista, ottimista. Ma quando vivi una cosa simile è chiaro che queste qualità vanno a farsi benedire".

Nelle centosettantotto pagine del libro, in cui Buffon ripercorre la propria vita e la propria carriera, è proprio la parte dedicata alla depressione a fargli svelare i particolari più intimi della sua personalità.

"Anche se sei ricco e acclamato la depressione può coglierti, magari perché ti accorgi di non trovare a donna giusta o non riesci a vincere la Coppa dei Campioni, oppure non riesci a apprezzare quello che hai. Allora ti fermi e vieni sommerso dai dubbi e da pensieri: ed è un attimo cadere in depressione. E' stato davvero un periodo brutto". La donna giusta adesso è arrivata: prossimo obiettivo, la Champions League...

cosa si aspetta, che un tifoso che lo vede x la prima volta e che non ha confidenza gli chieda come sta? uno non ha il coraggio xkè gli sembra di essare invadente...

io ho scritto il mio pensiero in pensieri e parole topic il tifoso. cmq si è così altrimenti nn ci costerebbe nulla anzi il desiderio ce

Buffon a “Jutube” questa sera alle 21.30

Questa sera alle 21.30 Gigi Buffon sarà ospite di Valeria Ciardiello nel programma “Jutube” in cui parlerà della sua autobiografia, scritta con il giornalista del Corriere della Sera Roberto Perrone. “Gigi Buffon Numero 1”, edito da Rizzoli, è uscito in edicola in questi giorni e racconta la storia di Buffon, da quando era bambino fino ad oggi: i primi calci al pallone, gli anni a Parma, l'esordio in Serie A e in Nazionale, e ovviamente la Juventus.

io lo letto

dì anche in quante ore l'hai letto

in un giorno più o meno

buffon in video chat
http://mediacenter.gazzetta.it/MediaCenter...ienza=REDAZIONE

Buffon: «Offerta Manchester? Mai saputo nulla»

Il portierone si confessa in tv. Ed è ironico con l'Inter: «Vinceranno scudetto e Champions»



arla di tutto Gigi Buffon. Si confessa al programma di La7, Le Invasioni Barbariche, seguendo il filo della sua autobiografia. Il suo passato da tifoso "acceso", i suoi inizi, ma parla anche della sua condizione e della Juve. Si è ripreso ad allenare da poco: «Durante la prima corsetta ho faticato da morire. Ma piano piano va meglio. Per il ritorno in campo devo aspettare l'anno nuovo».

LA SCELTA - Tante sono state le sue scelte. Una gli ha cambiato la vita: «Avevo avuto proposte da Milan e Bologna, ma ho scelto il Parma, anche consigliato da mio padre. Io avevo la smania per il Milan, perchè ha un nome che fa effetto. Ma Parma fu la scelta migliore». Prima era un ultras della Carrarese, la squadra della sua città. Il numero 1 bianconero confessa che ha partecipato anche a qualche scazzottata, ma condanna la deriva violenta, con coltelli e armi in generale, che ha preso il calcio negli anni.

MOMENTO BUIO - I capitoli della sua vita non sono tutti rose e fiori, anzi. Gigi ha parlato anche dei momenti bui, quelli della depressione. Ha raccontato che prima di una gara ha avuto un attacco di panico e ha chiesto al mister di far giocare il suo secondo. Ma poi ha superato le sue paure e con la forza di volontà è riuscito a giocare. Scongiurando, come dice lui, un "precedente" che avrebbe potuto essere pericoloso per il resto della sua carriera.

MERCATO - Poi si parla di mercato. L'offerta del Manchester da 15 milioni di euro? «Sono un ragazzo concreto. Ci sono queste voci ma a me nessuno ha detto niente».

GEA - Argomento scottante il processo Gea. Cosa ne pensa il portierone? «Probabilmente un pò di colpa ce l'aveva Moggi, ma sono sicuro che colpe ce le hanno avute anche altri dirigenti di altre società. Ma in quel momento si voleva colpire la Juve, non andavamo molto di moda allora».

LA JUVE E L'INTER - Juve e Inter, una grande rivalità: «Un aggettivo per Mourinho? Preparato». Poi l'augurio ironico: chi vincerà il campionato? «L'Inter». E la Champions? «L'Inter».


il video: http://www.tuttosport.com/video/Calcio/Ser...ioni+Barbariche

Buffon: «Campionato chiuso? E che giochiamo a fare?»

Il portiere risponde con ironia a chi parla di Inter in fuga: «Faremo di tutto per rendere combattuta la corsa al tricolore»



L'Inter a più sei preoccupa molti addetti ai lavori. Già si parla di Mourinho in fuga. Buffon però non si scompone. Sa che manca ancora un'eternità di partite alla fine del campionato e le possibilità di rimonta non mancheranno di certo. «Se il campionato fosse chiuso non giocheremmo più...». Se la cava così Gigi, come al solito, con una battuta che nasconde una verità evidente. Mourinho non sta scappando ma solo correndo molto veloce. La Juve dietro però non mollerà un millimetro fino alla fine. Incalza da par suo la capolista sicura del fatto suo. E' questa la promessa del portiere bianconero che allo scudetto crede davvero. «Ci sarà tempo - dice alla Rai - per fare in modo che questo scudetto sia ancora molto combattuto». Lo credono tutti. Mourinho incluso.

STAGE DI PREPARAZIONE - Ha preso il via a Coverciano nel pomeriggio di oggi, con un primo test medico e una sessione di allenamento sul campo, lo stage di preparazione per 23 portieri nati tra il 1990 e il 1993, selezionati dai responsabili delle squadre nazionali, coordinati dal tecnico federale Antonio Rocca. Nei quattro giorni di lavoro previsti i ragazzi, suddivisi in due gruppi, si avvarranno della competenza dei tecnici specialisti Ivano Bordon, Luciano Castellini, Andrea Pazzagli, oltre che della consulenza e dei consigli di Angelo Peruzzi e Gianluigi Buffon. Il portiere della Nazionale è stato nel pomeriggio protagonista di un interessante dibattito di approfondimento, nel corso del quale ha messo a disposizione dei giovani colleghi di reparto la propria esperienza e il proprio vissuto sportivo, offrendo inoltre il personale punto di vista sulla situazione attuale.

PORTIERI DEL MOMENTO - Tema certamente scottante quello della crisi del ruolo del portiere in Italia: «Ci sono alcuni elementi stranieri di ottimo livello, Doni e Julio Cesar su tutti - dice Buffon - ma ci sono molti italiani di pari livello che faticano a trovare spazio. Una spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che gli stranieri subiscono meno la pressione di difendere la porta di una grande squadra e le eventuali critiche, ma nella sostanza molte società non hanno la pazienza di aspettare i nostri giovani, di mettere in secondo piano l'eventuale errore e puntare sulla loro crescita e maturazione».