De Ceglie, parola al padrone di casa
Indossare la maglia della squadra del cuore è il desiderio di ogni bambino. Poterlo fare a casa propria è un privilegio per pochi. Un privilegio di cui, in questi giorni, può godere De Ceglie. Valdostano di nascita e bianconero da sempre, Paolo sta vivendo un sogno nel sogno: essere un giocatore della Juventus e allenarsi nel “cortile di casa”, davanti agli amici d’infanzia.
«A Châtillon – ha detto De Ceglie in conferenza stampa – venivo da bambino per vedere i ritiri della Prima Squadra, con il taccuino per raccogliere gli autografi dei miei idoli, come Del Piero. Oggi potermi allenare su quello stesso campo, davanti alla famiglia e ai miei amici di Aosta, è una bella cosa».
De Ceglie sta lavorando sodo con i compagni. Con la spinta dei suoi cari sugli spalti e con la voglia di entrare subito in condizione. «L’infortunio patito a fine della scorsa stagione – ha continuato Paolo – è superato. Devo recuperare ancora un po’ di forza ma sono a disposizione. Mi spiace solo che questo imprevisto mi ha negato la possibilità di giocarmi le mie chance di andare agli Europei, una cosa a cui tenevo. Spero di avere altre occasioni e farò di tutto per giocarmi le mie carte».
La Nazionale sarà uno stimolo in più per De Ceglie per vivere un’altra grande stagione. Con lo Scudetto sul petto e la voglia di essere protagonista anche in Europa, il terzino valdostano punta alla consacrazione. «Nella Juve si è sempre in discussione. La continuità dimostra il valore di un giocatore e la continuità è il mio obiettivo. La concorrenza? Dà sempre stimoli. In una grande squadra è giusto avere più giocatori in uno stesso ruolo, ci sono tante partite e giocherà chi è più in forma».
Non solo valdostano in Valle d’Aosta, ma anche ragazzo del vivaio approdato in Prima Squadra. De Ceglie può anche iniziare a vestire i panni della chioccia. «Qui in ritiro ci sono tanti ragazzi giovani, per loro è una grande occasione per mettersi in mostra. Noi dobbiamo aiutarli a migliorare e vivere il calcio dei grandi che è diverso a quello a cui sono abituati».