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[Tema] Adolescenza

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view post Posted on 12/3/2010, 10:31     +1   -1




Traccia: Nessuna età dell’uomo è così ricca di risorse e, nello stesso tempo, di problematiche come l’adolescenza. Prova a delineare le caratteristiche che la rendono un’età unica e affascinante, ma nello stesso tempo complessa per lo sviluppo sano ed equilibrato di un individuo.

Svolgimento:

L’adolescenza (termine che deriva dal latino “adolesco” = crescere) senz’altro è uno dei periodi più difficili della vita. In questa fase della sua crescita il giovane deve affrontare molti problemi e molte responsabilità. Se fosse in grado di superare le prove di questa età, potrebbe diventare una persona adulta, ma capita frequentemente che l’adolescente non riesca ad affrontare con successo le preoccupazioni. Pertanto in lui nascono situazioni di disagio che egli non riesce sempre ad esprimere. La famiglia, così, non può aiutarlo a superare quei momenti, anche se certe volte i genitori, distratti dal lavoro o da altre preoccupazioni, non colgono i messaggi impliciti dei figli.

Allora il giovane cerca aiuto nei coetanei, ma non sempre trova chi può capire il suo disagio interiore. Talvolta accade che l’amico più caro lo tradisca, magari andando a raccontare un segreto che gli era stato confidato proprio a colui che non doveva conoscerlo. Questo può causare forti depressioni, da cui è difficile uscire senza l’aiuto di qualcun’altro, che spesso viene respinto per paura di subire un’altra delusione.

Anche il rapporto con l’altro sesso non aiuta, e spesso il giovane si coinvolge troppo in storie che non si rivelano affatto serie come lui pensava.

Altri problemi dipendono dalla difficile accettazione della propria persona. Infatti i cambiamenti di un adolescente sono anzitutto fisici. Spesso il corpo cresce non proprio come noi stessi volevamo, oppure non rispecchia i modelli che gli amici, la società e talvolta anche i genitori ci impongono. Questi sembrano solo problemi soprattutto femminili, ma risulta che oggi anche i maschi ne soffrono molto più di un tempo.

Anche l’ambito scolastico è spesso fonte di insoddisfazione. L’adolescente ha la volontà di affrontare lo studio per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma poi la mancanza di interesse per materie scolastiche che egli vede sempre più lontane dalla sua sensibilità e dal mondo in cui vive lo porta a risultati insoddisfacenti.

Inoltre molti accusano i giovani di oggi di essere privi di ideali. Forse questo è vero, nel senso che i giovani di oggi non devono lottare per ottenere quello che vogliono, ma spesso se lo trovano a disposizione senza grandi sforzi, e questo li rende superficiali e scettici sui grandi valori. Forse questa mancanza di ideali è dovuta al fatto che gli adulti cercano di inculcare valori di cui poi non sono esempio concreto per i ragazzi. In genere sono proprio i figli di genitori magari ricchi, ma assenti, a covare un’insoddisfazione che poi esplode in gesti estremi. Sono infatti drammaticamente aumentati i tentativi di suicidio fra adolescenti, soprattutto nelle grandi città, mentre gli episodi di autolesionismo, anche se meno grave, di anoressia, bulimia, vandalismo, bullismo, ecc… sono all’ordine del giorno.

Come abbiamo visto, le preoccupazioni degli adolescenti sono parecchie, a dispetto di chi pensa a quest’età come spensierata e serena. Ma è proprio impossibile risolvere questi problemi?.

Forse risolverli del tutto non è sempre facile, ma almeno si può cercare di evitare che giungano ad un punto critico. Anzitutto bisogna far capire all’adolescente che la diversità, rispetto a un modello mutuato dalla tv o dal “gruppo”, non è un difetto, ma un valore. Bisogna provare ad accontentarsi di quello che si è, senza dare troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli elementi positivi. Ogni persona ha le sue carte da giocare nella società per quello che è, non necessariamente per il ruolo che ricopre o per la maschera che indossa. Un’altra strada per affrontare bene quest’età è quella di selezionare le amicizie e gli adulti di riferimento, in modo da privilegiare il rapporto con le persone che davvero dimostrano di voler bene alla persona nella sua integrità. In questo modo il ragazzo acquisterà maggiore fiducia nelle proprie potenzialità e scoprirà una passione cui dedicarsi con impegno e costanza. Forse, senza neanche che se ne accorga, a quel punto avrà già imboccato e iniziato a percorrere la strada per un’effettiva maturità.
 
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view post Posted on 13/5/2010, 22:19     +1   -1




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2° tema

L'adolescenza

Quando si parla di adolescenza, ossia quel periodo dei giovani che si affacciano sul mondo delle persone più mature, si tende a far sempre confusione e si fraintendono concetti fra loro molto disparati. È senza alcun dubbio, una fase della nostra vita alquanto critica e decisiva per la nostra finale e definitiva impostazione e formazione.
Dunque essa consiste in un succedersi di insicurezze, inquietudini, ribellioni associate ad incomunicabilità, incomprensioni, soprattutto per ciò che concerne l’ambito familiare.
La contraddizione che si manifesta in questi e tanti altri frangenti, rappresenta l’aspetto più evidente di quest’età, una fase di transizione, quindi che è a metà strada fra il mondo dell’infanzia e quello della maturità. La famiglia, il nucleo originariamente posto al centro della nostra esistenza, rappresenta un evidente contrasto con quella che è la realtà quotidiana; di conseguenza il rapporto con la famiglia si fa più ostile e conflittuale: ci si trova di colpo a desiderare sempre più l’indipendenza ma, allo stesso tempo, si è incapaci di ottenerla.
In contrapposizione al rapporto con la famiglia, cresce l’importanza di far parte di un gruppo, con il quale condividere emozioni e contemporaneamente delusioni.
Nella maggior parte dei casi, anche nei gruppi, si prende ad esempio il tipo o la tipa giusta, o meglio quella che si veste più alla moda delle altre, che segue quelle che sono le tendenze del momento, insomma. Diventa perciò “un piccolo mito”, tale che ne siano ricalcate le orme.
In questo periodo, si avvertono cambiamenti non solo a livello fisico, ma anche a livello psicologico: ci si sente un’altra persona e allo stesso tempo il proprio corpo muta.
Dunque, quando si è adolescenti ci si trova di fronte al primo ed importante “bivio” della propria vita, una scelta. Una scelta, quella della scuola superiore, che se influenzata, potrebbe ripercuotersi, negativamente, sulla nostra esistenza futura.
A quest’età si è spesso alla continua ricerca di valori saldi e stabili, ma soprattutto di modelli di vita ai quali ispirarsi, che ogni adolescente tende a perseguire ed imitare nei diversi contesti riguardanti il mondo dello spettacolo, della moda, della musica: come, per esempio, cercando a tutti i costi di assomigliare al proprio idolo, vestirsi come Sean Paul, o Eminem, o addirittura rifarsi alle icone del pop, del rock, del reggae o dell’heavy metal.
Noi adolescenti veniamo perciò spesso influenzati e “manipolati” dai mass – media (tv, cinema, giornali etc.) che c’impongono una sorta di conformismo, nel senso che non si lascia libero sfogo alle nostre opinioni, annullando, quasi, la nostra personalità.
Anche a causa di quanto detto precedentemente, diviene un compito decisamente “arduo”, quello dei nostri genitori, di comprenderci, di starci vicino nei momenti difficili. Essi, infatti, invano tentano di manifestare il loro comportamento estremamente protettivo e di conseguenza il loro affetto ed interesse nei nostri confronti. Da un lato, tuttavia, gli adulti mostrano la loro indifferenza, sminuendo o addirittura ignorando quelli che sono i problemi e le angosce di noi adolescenti. È bene, però, farsi un esame di coscienza poiché siamo sempre più incapaci di accettare le incertezze e le precarietà di quest’età, non accettando i nostri cambiamenti.
Su queste tematiche si basano, molto frequentemente, i romanzi di alcuni dei più grandi scrittori del Novecento, come Simone De Beauvoir, Alberto Moravia, Gina Basso, Guglielmo Zucconi.
Un riferimento a parte va fatto per il celeberrimo Diario di Anna Frank, autobiografia della stessa, una ragazza ebrea costretta a vivere con la sua famiglia segregata in una soffitta, a causa delle leggi razziali emanate dalla Germania hitleriana, che dunque negavano agli ebrei il diritto di vivere e di esistere. È dunque, questa, una sorta di testimonianza “scottante” della tortura subita dagli ebrei nel drammatico periodo storico della Seconda Guerra Mondiale.
Precisamente il brano letto “Un fastello di contraddizioni”, rappresenta una pagina di diario, che Anna rivolge alla sua amica immaginaria Kitty alla quale lei confida le sfaccettature del suo carattere e l’esistenza di una doppia personalità.
Un altro brano letto che si concentra sempre sull’analisi dei cambiamenti fisico – psicologici, è “Il mio corpo cambiava e con esso la mia esistenza”, della scrittrice francese De Beauvoir. Il passaggio, il brusco transito dell’età sicura e frivola dell’infanzia all’età dell’adolescenza, hanno - secondo l’autrice – solo contribuito all’accrescimento continuo di angosce, ansie, dubbi, incertezze.
A conferma di quanto affermato nell’introduzione, il brano “Le rabbie improvvise e furiose di Luca” di Moravia, rappresenta la storia della ribellione di un ragazzo che, soffrendo l’impatto con un mondo più razionale, rifiuta di seguire ogni regola impostagli, avvertendo sempre più il fatto di essere trattato come una sorta di oggetto.
La maggiore ricerca di valori si avverte analizzando il brano “Gli sfoghi di Betta”, di Gina Basso, che ci permette di imparare a conoscere e a capire una personalità ricca di sfaccettature, che diviene sempre più volubile e sensibile. La protagonista è infatti desiderosa di instaurare un rapporto di amicizia saldo, costruito e fondato su un rispetto reciproco.
Rispetto reciproco che si avverte anche in “Patty e Leo”, del giornalista e scrittore Zucconi: brano nel quale emergono tanti e contraddittori aspetti della personalità degli adolescenti, le cui situazioni avvengono in un contesto normale, semplice, tuttavia significativo, che rappresenta la realtà della società e dei giovani verso la fine degli anni ’70.
In conclusione, per avvalorare quanto detto, possiamo aggiungere – come affermava un noto scrittore, Paul Nizan – “non permetterò a nessuno di dire che la giovinezza è la più bella età”.
 
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