Emanuele Giaccherini, Tutto su di lui

Giaccherini: «Meritiamo la vetta»

Un gol tanto bello quanto importante, il secondo in maglia bianconera, che ha incorniciato una prestazione di grande qualità e una vittoria pesantissima. E’ una serata speciale per Emanuele Giaccherini, che giustamente non fa nulla per nascondere la soddisfazione per la rete, per il successo e per il titolo di Campioni d’inverno: «Fa un bell’effetto - esordisce il centrocampista - Per noi era importante vincere perché ci tenevamo a rimanere primi in classifica. Non conterà molto essere campioni d’inverno, ma a noi fa molto piacere».

Giocando così nulla è precluso, ma Emanuele continua a tenere i piedi per terra, pur riconoscendo il valore di questa Juve: «Il campionato è ancora lungo, ma abbiamo dimostrato di meritare di stare lassù. Se siamo più forti delle altre? Beh, le prime 19 partite dicono così... Personalmente sono soddisfatto. Lavoro tutta la settimana per farmi trovare pronto, questa sera ci sono riuscito e ora e spero di continuare così».

Giaccherini sale in cattedra

E’ stata una giornata piena quella di Emanuele Giaccherini che, dopo i due allenamenti sostenuti a Vinovo, ha smesso pantaloncini e maglietta e ha vestito i panni del “professore”. Il centrocampista è stato infatti protagonista di Formazione Juventus, il progetto dedicato al Settore Giovanile bianconero che permette ai ragazzi di incontrare i campioni della Prima Squadra per imparare dalla loro esperienza come si diventa calciatori professionisti, ma soprattutto come si diventa uomini.

Ad ascoltare la lezione del “professor Giac” sono stati i Giovanissimi Nazionali e Regionali, cui Emanuele ha confidato i segreti del successo: «Vivere il calcio come un divertimento, ma con passione e determinazione». Il primo aspetto ha accompagnato sempre Giaccherini: «Ho iniziato a giocare in casa, con mio fratello. Prendevamo a calci qualsiasi cosa fosse rotonda e non so quante volte i nostri genitori hanno dovuto ridare il bianco alle pareti. Poi si giocava per strada, con gli amici. Le porte erano la bottega del calzolaio e un vicolo che conduceva a una casa». Poi le cose si sono fatte più serie e anche se era ancora solo un bambino, Emanuele ha imparato subito quello che serviva per sfondare: «Nella scuola calcio sono entrato intorno agli otto anni. I primi campionati, le prime trasferte... E poi soprattutto il desiderio. E lì che ho maturato la determinazione che mi ha accompagnato per tutta la mia carriera e mi ha permesso di arrivare».

Che dolcezza!

Auguri Emanuele!

Maggio è mese di compleanni in casa Juve: dopo Leonardo Bonucci, che ha festeggiato martedì i suoi 25 anni, e prima di Barzagli, Pirlo e Vidal che nei prossimi giorni soffieranno sulle candeline, oggi tocca a Giaccherini. Emanuele compie 27 anni, in una data a dir poco storica per la Juventus, e li festeggerà tra Torino e Trieste, dove la squadra questa sera sarà in ritiro in vista della gara contro il Cagliari. Forza ragazzi, preparate un bel regalo per Giac!

S'è scelto proprio un bel giorno per nascere

Campioni d’Italia: Emanuele Giaccherini

Ma quant’è bravo Emanuele Giaccherini! Conte lo aveva capito subito, tanto che prima di tutti ebbe a dire: «Si chiamasse Giaccherinho, ne avremmo sentito parlare già da tanto tempo».

E invece, visto che le origini di Emanuele sono poco esotiche, il centrocampista di Talla ha dovuto farsi un bel po’ di gavetta per arrivare nel calcio che conta, ma ora ci è entrato in pianta stabile.

Giaccherini ha avuto un impatto pesantissimo sulla Juve, portando freschezza, e la capacità di saltare l’uomo e servire i compagni, qualità testimoniate dai 27 dribbling utili e dai 17 cross a segno, quarto tra i bianconeri in entrambe e graduatorie.

Due assist risolutivi e un gol bellissimo, contro l’Atalanta, impreziosiscono una stagione da incorniciare, in cui Emanuele si è saputo ritagliare parecchio spazio, anche grazie alla sua duttilità tattica: punta esterna o centrocampista nel 4-3-3, esterno nel 3-5-2, ovunque Conte l’abbia impiegato, il rendimento è sempre stato di altissimo livello. E mantenerlo per 23 partite e 1.290 minuti, al primo anno di Juve, non è da tutti.

Giaccherini: «Se sono in Nazionale è merito di Conte»

CRACOVIA - Quattro anni fa, quando l'Italia giocava gli Europei in Austria e Svizzera, Giaccherini era in C2. Dopo quattro anni sembra destinato a vivere da titolare la spedizione in Polonia e Ucraina. «Ho sentito Conte - ha detto, parlando nel ritiro di Cracovia - gli ho detto che gli sono vicino in questo momento e l'ho ringraziato per quello che mi ha dato sia da punto di vista umano che tecnico, perchè se sono qua gran parte del merito è suo». «Ma non lo vedo come un riscatto - ha detto - io il corso della mia carriera lo rifarei perchè mi ha fatto capire tante cose e se sono arrivato qua è perchè ho passato dei momenti difficili, sono stato bocciato tante volte per il mio fisico, ma sono sempre ripartito e quindi sono contento di essere arrivato fin qua».

Dopo lo scudetto vinto con la Juventus che lo proietterà anche nel palco del calcio europeo, è pronto ad esordire con la Nazionale per regalare una vittoria ad un calcio sconvolto dalle polemiche. «In questo periodo pensiamo solo a noi stessi - ha detto - per far bene all'Italia e per cercare di vincere questo europeo. Il calcioscommesse è una brutta storia perchè tocca tutti quelli che sono nell'ambito del calcio, ma ci sono i magistrati che risolveranno la questione». Sul protagonista degli Europei fa invece un nome: «Penso che Balotelli possa essere il giocatore che può dare qualcosa in più a questa squadra».

La sconfitta con la Russia? «Può solo che aver fatto bene, primo perchè così non partiamo favoriti come magari prima poteva essere, secondo perchè dentro di noi è scattata ancora di più la voglia di dimostrare il nostro valore, di riscattarci e di smentire i pronostici». Lo sostiene Emanuele Giaccherini, esterno della Juve e della nazionale, che domenica sera potrebbe essere schierato in campo fin dal primo minuto, nella sfida con la Spagna. La duttilità di Giaccherini potrebbe convincere Prandelli ad usarlo largo nel 3-5-2. «Sul modulo - ha detto - stiamo provando soluzioni diverse, anche perchè abbiamo giocatori per poter cambiare il modulo in corso d'opera. Io mi trovo benissimo a giocare largo nel 3-5-2, perchè l'ho già fatto anche in passato, è un ruolo in cui devi sacrificarti molto perchè hai da fare tutta la fascia, ma ho le caratteristiche sia fisiche che tecniche».

Giaccherini: «Cerchiamo più intensità»

Un gol prezioso e bellissimo, un altro sfiorato, una prova di grande intensità... Emanuele Giaccherini è stato tra i migliori in campo a Marassi e si gode il successo, nato proprio da una sua prodezza personale: «Ho seguito l’azione - racconta ai microfoni di Juventus Channel - perché siamo ripartiti in contropiede e il mister ci chiede di inserirci il più possibile. Questo rientra nelle mie caratteristiche e dopo il lancio di Asa per Mirko sono riuscito a sfruttarle. Il gol è stato bello, ma sono soprattutto felice per la vittoria, davvero molto importante. Non mi era andata bene la prima volta, con la palla uscita davvero di poco.... Per fortuna nel calcio c’è sempre l’opportunità di rifarsi».

La gara è stata tutt’altro che semplice e la vittoria vale doppio proprio per la forza del Genoa. Emanuele però sa che con un atteggiamento diverso le difficoltà incontrate nel primo tempo non ci sarebbero state: «Abbiamo sofferto tanto e il Genoa è andato in vantaggio meritatamente. Avrebbero potuto anche raddoppiare, ma siamo stati fortunati e nella ripresa si è vista un’altra Juve che ha legittimato la vittoria. Dobbiamo essere più cattivi fin dall’inizio. In queste prime tre partite di campionato abbiamo un po’ perso l’intensità che ci ha contraddistinto lo scorso anno, ma siamo solo alle prime uscite. Stiamo lavorando proprio per tornare a giocare con quei ritmi sin dai primi minuti».