| Ci sono le corse, quelle sul prato di Vinovo: estenuanti, massacranti, per quanto utilissime. Se la Juve riesce a dominare in quasi tutte le partite nel possesso palla, nella gestione di un baricentro più alto rispetto alla media della serie A, nel pressing, nei raddoppi, nelle ripartenze e nel partorire minuti e minuti ad altissima intensità agonistica, è proprio perché a monte vi è un lavoro durissimo in allenamento, impostato durante il ritiro e riveduto e corretto a seconda delle esigenze durante la stagione. La caratteristica dominante, il filo rosso è questo: mai ridurre appunto l’intensità e la concentrazione, l’impegno e la grinta. A Vinovo come in partita. Ma poi c’è tutto un altro tipo di pressing, di corsa contro il tempo, di marcatura raddoppiata. E in questo caso non è Antonio Conte a spingere sull’acceleratore, a menar le danze al comando in perfetta autonomia, ma è la società a muoversi - diciamo così - a tenaglia. Da qualche tempo (se ne dava conto alcuni giorni fa) Beppe Marotta, con il supporto di Andrea Agnelli, è scattato all’assalto di Conte. E del suo contratto in scadenza nel 2015. Il presidente e l’amministratore delegato hanno deciso che la pratica deve essere chiusa, possibilmente, entro un mese. L’obiettivo è trovare al più presto un’intesa con l’allenatore, così da prolungare il legame di almeno altri due anni e mandare un messaggio forte alla concorrenza: quanto Conte abbia appeal anche sul mercato internazionale è noto. Negli ultimi giorni il sereno e l’ottimismo hanno dato una bella spolverata alle prime chiacchierate. La società ha approfondito con Conte le strategie per dare l’assalto al mercato estivo e, di conseguenza, alla prossima Champions. Un patto di fiducia è stato siglato virtualmente: volano per l’accordo finale, tra ingaggio a salire e ulteriori garanzie di rafforzamento della rosa. (Tuttosport)
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