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Sebastian Giovinco, Tutto su di lui

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alexultra10
view post Posted on 26/9/2008, 20:52     +1   -1




Sebastian Giovinco è nato a Torino il 26 gennaio 1987. Ad appena 21 ha già attirato su di sé le attenzioni degli addetti ai lavoro. Merito delle sue giocate di fantasia, prima con tutte le formazioni del vivaio della Juventus (di cui ha fatto parte fin da bambino) e poi con l’Empoli, squadra con cui ha disputato proficuamente il suo primo campionato di Serie A, realizzando 6 gol. Talento puro, può occupare tutte le posizioni offensive.comincia a tirare i primi calci al pallone nel campetto di calcio al quartiere della Riber a Borgo Melano (Beinasco) e successivamente nel San Giorgio Azzurri 86. Inizia poi la propria carriera sportiva nella Juventus, con la quale completa l'intera trafila nelle formazioni giovanili.

Nel 2005 vince con la formazione Primavera il prestigioso Torneo di Viareggio e l'anno successivo il Campionato Primavera, in cui viene premiato con la statuetta del Guerin Sportivo come miglior giocatore della fase finale

Nella stagione 2006/07 continua ad essere un titolare fisso nella formazione giovanile bianconera e conquista con i propri compagni la vittoria della Supercoppa Primavera e della Coppa Italia Primavera. Il 12 maggio 2007 il coronamento di un sogno: nel corso della partita Juventus-Bologna, l'allenatore della prima squadra Didier Deschamps lo fa esordire in Serie B facendolo subentrare a Palladino al 76'. Giovinco ripaga la scelta confezionando a Trézéguet l'assist per la rete del definitivo 3-1.

Il 21 giugno 2007 viene ceduto in prestito all'Empoli, nell'ambito dell'operazione che porta Almirón alla Juventus. Il suo esordio in Serie A con la nuova maglia avviene il 26 agosto 2007 nel corso della partita fra Fiorentina ed Empoli, terminata poi con il punteggio di 3-1 in favore dei padroni di casa, quando Cagni gli fa giocare l'ultima mezz'ora al posto di Antonini. La prima rete nella massima serie arriva invece il 30 settembre, quando segna il secondo gol della sua squadra nella vittoria casalinga sul Palermo per 3-1. Poche giornate dopo segna, con una magia su punizione al 92', il gol del 2-2 contro la Roma. Con il cambio dell'allenatore e l'arrivo di Malesani diventa titolare e sfodera proprio all'esordio del neo mister una prestazione maiuscola in Coppa Italia contro la "sua" Juve.. L'esordio ufficiale in campo europeo arriva il 4 ottobre 2007 a Zurigo al Letzigrund Stadion, in occasione della partita di ritorno del primo turno di Coppa UEFA tra Empoli e Zurigo, conclusasi per 3-0 in favore della formazione elvetica.

Vince la 6° edizione del Premio Leone d'Argento, ricevendo il più alto numero di voti da parte dei tifosi empolesi e di una giuria tecnica composta da giornalisti e rappresentanti del tifo empolese.

Il 26 giugno 2008 la Juventus esercita la propria contro-opzione sul suo cartellino e ritorna a Torino dopo la stagione del debutto in Serie A[13]. Disputa la prima gara ufficiale della stagione il 26 agosto nella gara di ritorno del Terzo turno preliminare della UEFA Champions League 2008-2009, giocata a Bratislava contro l'Artmedia e pareggiata 1-1.

Il 24 settembre disputa la sua prima partita in Serie A con la maglia della Juventus, partendo titolare nella gara contro il Catania, durante la quale firma l'assist per il gol del compagno Amauri.Nasce a Torino da genitori meridionali, la mamma è calabrese di Catanzaro, mentre il padre è di Bisacquino, in provincia di Palermo. Ha ereditato il nome dal nonno, che in realtà si chiamava Sebastiano, anche se sua madre alla nascita decise di cambiarlo troncando la "o" finale. Il padre ha giocato a livelli amatoriali come libero, mentre il fratello Giuseppe milita nelle giovanili della Juventus.


Edited by alexultra10 - 26/9/2008, 22:20
 
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blackdeath86
view post Posted on 23/10/2008, 20:05     +1   -1




Calcio: Giovinco, Juve e' Ripartita Con Real e Io Pronto Per Derby


''E' un momento delicato, siamo riusciti a superarlo con la vittoria contro il Real. E' stato bello vivere il fascino della Champions. Dentro di noi e' scattato qualcosa, ha fatto si' che si entrasse in campo in maniera diversa. E'stato un bel modo per ripartire, in vista di una partita importante come il derby''. Sebastian Giovinco, ai microfoni di Juventus Channel, parla della sfida con il Real Madrid, a cui ha assistito dalla panchina, e del derby in programma sabato, quando potrebbe essere tra i protagonisti. ''Ho vissuto tanti derby con le giovanili ed e' una partita diversa dalle altre, se ne parla in citta', in spogliatoio, per i tifosi e' speciale. Certo, giocare mi piacerebbe molto, se tocchera' a me saro' pronto'', dice il 21enne.
 
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alexultra10
view post Posted on 25/10/2008, 10:16     +1   -1




Fattane razzia nelle giovanili («Ne avrò persi due su venti»), Sebastian Giovinco s’affaccia stasera sul primo derby tra i grandi: da guastatore mancino o da arma tattica a giochi avviati è il dubbio che avrà accompagnato nella notte lui e Ranieri: «Spero di giocare, diciamo cinquanta e cinquanta».

Sebastian Giovinco, torinese dalla nascita, juventino da quando?
«Da quando ho avuto una maglia bianconera addosso, a sette anni. Prima, simpatie milaniste, per ragioni di famiglia. Ma diciamo che ero tifoso del calcio».

Chi l’aveva stregata?
«Van Basten, Savicevic».

Della Juve?
«Baggio, poi Del Piero».

Nato attaccante?
«No. Facevo il centrocampista centrale, poi mi spostarono a fare il trequartista».

Numero?
«L’otto, ma nelle giovanili mica puoi chiederli, te li danno. Poi il dieci, il preferito».

Ora si porta dietro il venti.
«Appunto, dieci più dieci».

Zolle dei primi calci?
«San Giorgio Azzurri, a Torino. C’ero finito perché andavo a vedere un mio amico».

La Juve quando spunta?
«L’anno dopo».

Mai rischiato di venire arruolato dal Toro?
«Sì. Mi chiamarono, ma fui subito scartato».

Motivo?
«Troppo piccolo, sai che novità. Neppure un provino: mi dissero che non andavo bene».

L’altezza la perseguita.
«Sinceramente non me n’è mai fregato nulla, ci devo convivere».

Di piccoletti bravi ce ne sono.
«Non lo dica a me, ma a quelli che non ci credono».

Com’è il derby?
«Sempre una partita a sè, anche se io finora ho giocato solo quelli giovanili».

Più vinti o più persi?
«Vinti, ne avrò persi un paio».

Ricordi?
«Gli ultimi due con la Primavera, 1-0 e 2-1: un gol in ognuno».

Quelli vissuti da raccattapalle?
«Ieri stavo rivedendo un vecchio derby, con quattro espulsi e un’autorete di Comotto (nel 2003, 2-0 per la Juve, ndr). Su una punizione ho intravisto un mio amico: probabilmente c’ero anch’io».

Gioca?
«Lo spero. Cinquanta e cinquanta, ma dovreste chiederlo a Ranieri».

Del Toro chi le piace?
«Rosina. E Abate».

L’ultimo sta crescendo.
«Ci ho giocato insieme a Empoli e nell’under 21: ha delle potenzialità incredibili. Insieme ad Amoruso, Bianchi e Rosina è il più pericoloso».

Ha amici del Toro?
«Sì, ma non si sono ancora fatti vedere».

L’anno scorso quando ha capito che era fatta per tornare a casa?
«Alla fine, ogni partita era un’esame».

Mai avuto ripensamenti?
«Qui ci sono campioni, e lo sai prima, ma solo così si cresce. Anche giocando poche partite, ma di Champions, per esempio: al di là delle presenze, le devi fare bene. Più che quanto giochi, conta come lo fai».

Quasi un milione di euro a stagione: ti cambia la vita?
«A me i soldi non interessavano, volevo solo sapere se la società teneva a me, e l’ha dimostrato».

Bisogna stare coi piedi per terra.
«Se sei un professionista lo devi fare, e devi essere umile: alla Juve di più. Penso di averlo nel carattere, grazie ai miei genitori, Giovanni ed Elvira, che hanno fatto tanti sacrifici per farmi arrivare fin qui».

Quanta pazienza ci vuole per aspettare in panchina?
«Sei in una grande squadra, e non ti regala niente nessuno. Ma sono contento, anche se vorrei giocare sempre, come tutti i giocatori».

Mestiere preferito?
«Quest’anno tre partite, tre ruoli diversi, ma mi trovo bene a sinistra».

Desiderio per il derby?
«Un gol vittoria».

Chi è favorito?
«Partita da tripla».

La chiamano Formica atomica.
«Se piace ai tifosi, per me non c’è nessun problema, anche se i compagni mi sfottono un po’».

Un obiettivo da raggiungere?
«Vincere qualcosa con la Juve, solo così puoi diventare un grande campione: e io, in futuro, vorrei esserlo».
 
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alexultra10
view post Posted on 25/10/2008, 10:32     +1   -1




 
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genialex
view post Posted on 25/10/2008, 10:32     +1   -1




grande intervista..
 
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alexultra10
view post Posted on 25/10/2008, 10:34     +1   -1




già dice che deve giocare stasera bellissimo se vincessimo con un gol suo e un di alex sarebbe fantastico
 
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Th3BoSS85
view post Posted on 25/10/2008, 12:16     +1   -1




 
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alexultra10
view post Posted on 26/10/2008, 14:21     +1   -1






perchè l' ho messo qui? guardate quant' è basso e cosa riusciva a fare l' NBA lui era alto quanto giovi ed è diventato un campione ...quindi seba coraggio tu potresti prendere il suo esempio ..sarai il nostro spudd webb
 
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blackdeath86
view post Posted on 26/10/2008, 15:09     +1   -1




anthony "spud" webb!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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alexultra10
view post Posted on 26/10/2008, 17:34     +1   -1




eh per una d in più gia la fai tragica uff :P
 
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alexultra10
view post Posted on 31/10/2008, 22:56     +1   -1




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Th3BoSS85
view post Posted on 25/11/2008, 12:11     +1   -1




Giovinco, il prestito si avvicina


West Ham e Siviglia alla finestra



Il futuro di Sebastian Giovinco potrebbe essere lontano dalla Juve. Non una separazione definitiva, ma un prestito sì. Perché, malgrado un contratto rinnovato fino al 2013, lo spazio riservato al talentino bianconero da Claudio Ranieri non è stato certo ampio. "Ho bisogno di giocare". Di questo Giovinco è convinto. La Juve è la sua passione, ma all'estero c'è chi s'è fatto avanti, dal West Ham al Siviglia, passando per l'Atletico Madrid.

Perché all'estero? Perché certamente la Juve non lascerà il giocatore ad una potenziale rivale per il campionato. Meglio lontano, in attesa di tempi più maturi per un suo impiego più continuo fra i titolari. "La Juve è la mia squadra, la società dove sono nato e cresciuto, sono il primo tifoso". Tutto vero. Però ogni giocatore sente il bisogno di misurarsi con il campo, cosa che alla Formica Atomica è riuscita finora troppo poco, per scelte tecniche.

Spazio allora ai sondaggi dei club esteri, alle ipotesi, agli scenari futuri, ma neanche tanto, perché da qui a gennaio non manca poi molto.
 
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alexultra10
view post Posted on 25/11/2008, 12:44     +1   -1




ma smettiamola seba serve a noi e lo spazio lo troverà
 
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alexultra10
view post Posted on 27/11/2008, 13:43     +1   -1




Pensava che questa fosse una stagione diversa, Sebastian Giovinco. Lo pensava in estate, quando la Juventus aveva detto di no a mezzo mondo, rischiando addirittura di far saltare l'operazione Amauri pur di non concedere il talentino al Palermo, e Claudio Ranieri ne parlava come del vice-Nedved e come di un giocatore che avrebbe avuto un ruolo importante nella stagione.

Pensava che questa fosse una stagione diversa, Sebastian Giovinco. Lo pensava anche un mese fa quando ha firmato un nuovo contratto da quasi un milione all'anno, facendo spendere anche lusinganti parole ai vertici juventini, cose tipo: «È lui il futuro della Juve».

Pensava che questa fosse una stagione diversa, Sebastian Giovinco. Lo pensava anche lunedì sera, durante l'allenamento di rifinitura allo stadio Petrovsky di San Pietroburgo, alla vigilia di una partita in cui la Juventus non rischiava nulla e che poteva essere una bellissima occasione per lui.

Invece ha giocato appena un quarto d'ora, nel gelo di San Pietroburgo, e la stagione gli è parsa, ancora una volta, molto diversa da come se l'immaginava.

È triste Giovinco. Si allena duramente, prova a convincere Ranieri, ma per il momento ottiene solo silenzi e qualche frase abbastanza dura come: «Deve accontentarsi dello spazio che ha».

Ma come? Così poco spazio riesce a trovare il futuro della Juventus? Più che un "caso" è un enorme equivoco, perché troppo incongruente appare - almeno in questo momento - tutto ciò che la Juventus dice e fa (vedi contratto) con quello che a Giovinco accade in campo o, meglio, in panchina.

E allora inizia a pensare seriamente a togliere nuovamente il disturbo, per poter giocare con più continuità e dimostrare il suo valore. Lo corteggia fortemente il West Ham del suo mentore Gianfranco Zola, ma non mancano altre richieste, soprattutto dalla Spagna (dove - per altro - i giovani hanno più facilità a inserirsi). L'idea sarebbe quella del prestito, da gennaio a fine stagione, per mettersi alla prova e convincere la Juventus da fuori. Anche perché da febbraio torna Trezeguet e lo spazio sarà sempre meno.

Ranieri non si esprime, la Juventus inizia a pensarci, Seba mastica amaro e, forse, prepara le valigie.

ps. io a seba lo stimo e apprezzo , ma deve avere pazienza ci sono passati tutti e lui deve solo imparare nn esageri
 
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blackdeath86
view post Posted on 1/12/2008, 16:03     +1   -1




Agente Giovinco: «Seba non va al West Ham»

D’Amico: «È finito il tempo dei prestiti per farsi le ossa...»


Per la stampa inglese Giovinco potrebbe passare a gennaio da Ranieri a Zola. Dalla panchina fissa della Juve al prestito al West Ham. Solo che prima Ranieri smentisce («A gennaio ho chiesto di non prendere nessuno nel suo ruolo perché credo in lui») e poi anche il suo procuratore chiude: «Tutti sanno che Zola ha grande stima e considerazione massima di Giovinco - dice Andrea D'Amico a Radio Kiss Kiss -. Non mi stupisce il suo gradimento per un passaggio al West Ham. Ma il trasferimento in Inghilterra del mio assistito non mi trova affatto d'accordo. Se Sebastian è alla Juve, vuol dire che ha le qualità da Juve. Aspetta solo il suo momento, sa aspettare. La fase in cui deve essere mandato altrove per dimostrare le sue qualità fa parte ormai del passato, perché se veste la maglia bianconera vuol dire che è un giocatore da Juventus».

«È normale, poi, che ogni calciatore vuol fare il suo mestiere e scendere sempre in campo - prosegue l’agente della Formica Atomica -. Sarebbe strano il contrario. Anche i grandi campioni, quando vengono sostituiti nel corso delle partite, non sono contenti. Sebastian lavora con estrema serenità per farsi trovare pronto quando Ranieri lo chiama in causa. La gara con la Reggina è stato un perfetto esempio: quando il calciatore è entrato, si è procurato un calcio di rigore che poi ha lasciato battere ad Alex Del Piero».
 
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197 replies since 26/9/2008, 20:52   2611 views
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