ROMA - Alle 15 di oggi, a Roma, presso la sede del Tnas si torna indietro nel tempo. Un salto di tre mesi, per ritrovarsi al 18 luglio, quando il Consiglio Federale si dichiara incompetente di fronte alla richiesta della Juventus di revocare lo scudetto 2006 ( assegnato a tavolino all’Inter) e alla relazione del procuratore Stefano Palazzi che imputava alla stessa Inter l’illecito sportivo.
PASSO AVANTI La Juventus spera di andare oltre la sdrucciolevole questione della competenza, a cui Abete e i suoi consiglieri ( tranne Cudicio, Lotito e Abodi) si sono aggrappati per schivare la scomoda decisione della revoca a luglio. Nelle stesse parole di Andrea Agnelli, pronunciate davanti al presidente del Tnas quando si discuteva la competenza del Tribunale Nazionale Arbitrale per lo Sport, si leggeva questo basilare concetto: che qualcuno, per cortesia, giudichi la questione, senza scantonare con l’incompetenza o la prescrizione. Richiesta accettata da De Roberto, presidente del Tnas, ma che oggi affronterà ancora una volta la questione “ competenza- non competenza”. Perché anche se il presidente si è già pronunciato per la prima, il collegio ha la libertà di optare per la seconda e in quel caso ci si ritroverebbe in un vicolo cieco, con la Juventus sempre più decisa ad abbandonare la via della giustizia sportiva per intraprendere in modo deciso quella ordinaria, attraverso il Tar.
COMPETENZA Insomma, la giornata di oggi potrebbe anche trascorrere con l’Inter la Figc, alleate in aula, a chiedere l’incompetenza ( svicolando ancora una volta in modo formale la discussione sostanziale del merito calciopolesco) e la Juventus alla ricerca di un giudizio alla luce delle nuove prove, che ormai tutti conoscono. Il presidente del collegio arbitrale, Angelo Grieco e i due arbitri, gli avvocati Dario Buzzelli e Enrico De Giovanni, dovrebbero pronunciarsi e stabilire un calendario per la trattazione del lodo che proseguirà con un rito piuttosto simile al processo civile ( ci potranno, quindi, essere testimoni e potranno essere prodotto prove). Una sentenza o, meglio, un lodo si avrà entro il 29 dicembre e, a quel punto, si dovrà stabilire se, come e quando questo potrà essere impugnato per un eventuale ricorso.
