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Vincent van Gogh

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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 31/10/2011, 22:28 by: MiSsBlackWhitE     +1   -1




La camera di Vincent ad Arles

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La camera di Vincent ad Arles è un dipinto ad olio su tela di cm 72 x 90 realizzato nell'ottobre del 1888 da Vincent van Gogh.

È conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam.

Il dipinto mostra la camera da letto del pittore, dipinta nell'attesa dell'arrivo ad Arles di Paul Gauguin, amico dell'artista: l'incontro avrebbe dovuto dar luogo alla nascita di un circolo artistico.

Van Gogh così descrisse il quadro in una lettera all'amico Gauguin:

« Ho fatto [...] un quadro della mia stanza, con i mobili in legno bianco come sapete. Ebbene mi è piaciuta molto l'idea di dipingere un interno con quasi niente dentro, di una semplicità alla Seurat »
(Lettera a Paul Gauguin, Arles, ottobre 1888)

Sulla destra vi è un letto, ripreso da piedi, sulla parete accanto al quale sono appesi quattro quadri su due ordini: mentre quelli in basso sono sommari e sintetici, quelli in alto sono identificabili in un autoritratto, ed un ritratto del postino Joseph Roulin; a sinistra del letto c'è una coppia di sedie ed un tavolino all'angolo, sopra il quale nel muro si apre, decentrata sulla destra, una finestra il cui panorama ci è negato dai vetri: la ripresa si ferma infatti al caldo interno, piccolo ma spazioso ed arioso.

I toni del verde e del celeste mirano a dare un senso di tranquillità e comoda serenità, rinforzati dalla figurazione pittorica che si sofferma sul grande letto e sui pochi oggetti nella stanza, ordinata e pulita.

Van Gogh avrebbe voluto esprimere nell'opera un senso di tranquillità, ma il risultato è un senso d'angoscia dovuto alla linea spezzata che contorna gli oggetti, i colori netti e privi di ombre e le pareti ed il pavimento inclinati, quasi sul punto di crollare.

Di questo dipinto esistono altre due versioni, entrambe del 1889, che si trovano una a Parigi, l'altra a Chicago (quest'ultima è in cattive condizioni poiché rovinata da una cattiva essiccazione).

La sedia di Vincent

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La sedia di Vincent è un dipinto ad olio su tela di cm 93 x 73,5 realizzato nel 1888 dal pittore Vincent van Gogh.

È conservato alla National Gallery di Londra.

La genesi del dipinto è legata ad un altro simile: La sedia di Gauguin, dipinto nello stesso anno da Van Gogh, nel corso del suo soggiorno ad Arles. Qui, infatti, l'artista trascorse un periodo in compagnia dell'amico e pittore Paul Gauguin, durante il quale accarezzarono l'idea di formare un circolo artistico d'avanguardia che avrebbe preso il nome di "Studio del Sud". In attesa di Gauguin ma anche in sua compagnia, Van Gogh si dedicò spesso alla raffigurazione di interni come La camera di Vincent ad Arles.

La sedia di Vincent, rispetto a quella di Paul, è decisamente meno elegante, di semplice legno con seduta in paglia; ma la cromia delicata è decisamente più solare e vivace, giacché si sofferma sul giallo della seduta, sposandosi con il calore del pavimento di mattoni rosso-arancio e con le pareti dal delicato tono turchese.

Sulla sedia è appoggiata la pipa del pittore con del tabacco (attributi di semplicità) ed in una cesta appoggiata a terra dei girasoli, i fiori preferiti dell'artista.

La sedia di Gauguin

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La sedia di Gauguin è un dipinto ad olio su tela di cm 90,5 x 72,5 realizzato nel 1888 dal pittore Vincent Van Gogh.

È conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam.

La genesi del dipinto è legata ad un altro simile: La sedia di Vincent, dipinto nello stesso anno da Van Gogh, nel corso del suo soggiorno ad Arles. Qui, infatti, l'artista trascorse un periodo in compagnia dell'amico e pittore Paul Gauguin, durante il quale accarezzarono l'idea di formare un circolo artistico d'avanguardia, che avrebbe preso il nome di "Studio del Sud". In attesa di Gauguin ma anche in sua compagnia, Van Gogh si dedicò spesso alla raffigurazione di interni come La camera di Vincent ad Arles.

Rispetto a La sedia di Vincent, la seduta scelta per Gauguin è più raffinata, decisamente da salotto. Mentre per la propria sedia il pittore usò colori caldi e vivaci, prevalgono qui tonalità più scure, nonostante le pareti siano di un delicato color turchese ed il tappeto adotti le tonalità del rosso e del giallo. Sulla seduta, vi sono una candela accesa ed un libro, simboli di cultura ed ambizione. Sempre in omaggio alla pittura dell'amico, Van Gogh qui sembra in parte abbandonare la sua tipica pennellata pastosa, per adottarne una più piatta e misurata, tipica della pittura a memoria.

Il contrasto cupo dei colori, ed i continui litigi con l'amico a causa delle differenti vedute artistiche, sembrano quasi evocare il fatto che Gauguin abbia richiamato in vita la notte per Van Gogh: poco tempo dopo, infatti, avverrà tra i due una paurosa lite, a seguito della quale il pittore si taglierà l'orecchio sinistro.

L'Arlesiana

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L'Arlesiana è un dipinto ad olio su tela di cm 91,4 x 73,7 realizzato nel 1888 dal pittore Vincent Van Gogh. È conservato al Metropolitan Museum of Art di New York.

I colori forti e brillanti del dipinto sono caratteristici del periodo di Arles. La donna ritratta è Madame Ginoux, proprietaria di un bar dove Van Gogh si recava spesso.
L'artista realizzò il dipinto approfittando delle sedute di posa che Madame Ginoux concedeva a Gauguin, impegnato nella rappresentazione del locale della signora, per confrontarsi con un dipinto dell'amico.

Particolare è l'inquadratura, che taglia parte di uno dei libri posati sul tavolo e che sorprende la donna in un atteggiamento pensieroso, come una fotografia scattata a sua insaputa.

Van Gogh ne dipinse un'altra versione nel 1890, intitolata sempre L'Arlesiana.

Spettatori nell'arena

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"Spettatori nell'arena" è un dipinto ad olio su tela di cm 73 x 92 realizzato nel 1888 dal pittore Vincent Van Gogh.

È conservato al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.

È rappresentata l'arena romana di Arles, con un pubblico in subbuglio per la Corrida.

Qui si nota chiaramente l'acuta osservazione con cui il pittore si concentra sul pubblico, anziché sull'evento sportivo, che viene relegato in fondo alla scena e vagamente accennato con qualche indefinita pennellata. I toreri stanno salutando il pubblico dopo aver abbattuto il toro, e gli uomini si accalcano ai bordi dell'arena per rendergli omaggio; viceversa, le donne (in costume tipico arlesiano) già hanno incominciato ad imboccare le uscite, lasciando gli spalti semivuoti: chi chiacchierando in gruppo, chi in solitaria, magari accennando qualche occhiata "storta" verso il pittore (vedi figura a sinistra in p.p.).

Questo dipinto, insieme alla serie degli Alyscamps, è l'unico in cui il pittore raffigura una delle tante rovine romane presenti ad Arles, ma da lui quasi sempre ignorate. Ancora oggi, in estate, nell' Arena romana di Arles vengono organizzate corride e corse di carri.

Autoritratto con l'orecchio bendato

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Autoritratto con l'orecchio bendato è un dipinto ad olio su tela di cm 60 x 49 realizzato nel 1889 dal pittore Vincent Van Gogh. È conservato alla Courtauld Gallery di Londra.

Alla fine del 1888, la convivenza di Van Gogh e Gauguin finì in tragedia: il 23 dicembre, infatti, Vincent si tagliò l'orecchio sinistro con un rasoio e lo portò a una prostituta alla quale si era affezionato. Rimessosi, dopo due settimane in ospedale, si ritrasse più volte con l'orecchio fasciato.

In questa versione, predominano i colori freddi, che danno una nota ancor più malinconica al dipinto. Il volto dell'artista è smunto, lo sguardo perso nel vuoto: il cappello e il cappotto, indossati anche in casa, sembrano suggerire assenza di riscaldamento, che forse, per le condizioni economiche sempre precarie, l'artista non poteva permettersi; ma possono avere anche il significato più profondo di riparo da un mondo che Vincent ritiene ormai nemico. Sulla parete alle sue spalle, si nota una stampa giapponese (di cui era appassionato amatore e che gli fornivano motivi di ispirazione per i suoi dipinti), che però, nonostante i suoi gioiosi colori, e l'equilibrio cromatico con il cerotto bianco applicato sulla ferita (che appare a destra invece che a sinistra, a riprova che l'autoritratto fu eseguito davanti allo specchio), non riesce a trasmettere la stessa gioia e l'armonia che erano invece riusciti all'analogo Ritratto di père Tanguy, di un anno e mezzo prima e simile nella composizione.

Questo ritratto conferma che l'esperienza con Gauguin era stata veramente estrema per Van Gogh, che trascorrerà il suo ultimo anno e mezzo di vita in una solitudine in parte volontaria, in parte forzata.

Ramo di mandorlo in fiore in un bicchiere

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Ramo di mandorlo in fiore in un bicchiere è un dipinto ad olio su tela di cm 24 x 19 realizzato nel 1888 dal pittore Vincent Van Gogh. È conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam. La rappresentazione di superfici riflettenti, come l'acqua, è un elemento comune a molti pittori impressionisti. Vincent Van Gogh infatti avendo molte caratteristiche in comune con quest'ultimi viene da molti critici definito post-impressionista.
 
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7 replies since 31/10/2011, 09:35   1934 views
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