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Naufragio Concordia, si cercano gli altri superstiti del disastro, Tre morti il bilancio ufficiale: il ritrovamento di una coppia di coreani alimenta le speranze

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^debby89^
view post Posted on 15/1/2012, 09:55     +1   -1




foto Ansa
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Raggiunto, sta bene
E' stata raggiunta la persona individuata questa mattina dai Vigili del Fuoco nel ponte 3 della Costa Concordia naufragata a largo del Giglio. E' un membro dell'equipaggio ed e' il capo commissario di Bordo Marrico Giampetroni. L'uomo sembra essere in buone condizioni.

Difficile da raggiungere
''Dopo i 2 coreani della notte scorsa, a bordo della Costa Concordia e' stata individuata una terza persona da liberare. Sembra che sia un commissario di bordo''. Lo ha riferito il prefetto di Grosseto, Linardi, che ha aggiunto: ''E' difficile raggiungerlo perche' i pompieri devono passare da locali allagati''.

Una terza voce
I soccorsi che stanno cercando eventuali superstiti a bordo della nave Costa Concordia, avrebbero sentito una voce proveniente da una delle cabine del relitto. Lo afferma un ufficiale della Guardia Costiera. Si sta cercando di localizzare il superstite per poi trarlo in salvo.

Con grande cautela
Da circa due ore i vigili del fuoco continuano a sentire rumori che provengono dal ponte 3 e si stanno lentamente avvicinando per controllarne la natura. Non è escluso che possa trattarsi di superstiti che segnalano la loro presenza. Le manovre di avvicinamento a questa parte della nave vengono svolte con la massima cautela, anche perche' la Costa Concordia ondeggia a causa delle correnti e del mare leggermente agitato.

Trecento filippini a bordo
Sono circa 300 i filippini che lavoravano a bordo della Costa Concordia, secondo quanto indica un comunicato del ministero degli esteri di Manila che precisa che tra di loro ci sono 21 feriti. "Almeno 21 marinai filippini sono stati segnalati tra i feriti. Uno ha un braccio rotto, un altro soffre di ipotermia", si legge nel comunicato. Secondo uno dei filippini a bordo "i connazionali se la sono cavata bene", prosegue il comunicato.

Rumori dal ponte tre
Si sentono rumori dal ponte 3 della nave Costa Concordia che ha fatto naufragio davanti all'isola del Giglio. Lo si apprende dai vigili del fuoco. Secondo quanto spiegato, la verifica di quella zona della nave risulta molto difficile da raggiungere a causa di scale, porte sbarrate e arredi e materiali che ostacolano l'avvicinamento dei soccorritori. La nave è completamente rovesciata su un fianco. I pompieri stanno sentendo i rumori da circa mezz'ora

Cabina per cabina
Sommozzatori e specialisti dei nuclei speleo-fluviali dei vigili del fuoco procedono ispezionando 'cabina per cabina' con la speranza di raggiungere altre persone rimaste intrappolate. Quando sulla Costa Concordia sono partiti i black out elettrici dopo l'impatto con uno scoglio, si sono bloccate le serrature elettroniche delle porte delle cabine, che vengono aperte con badge, e non è escluso - viene ipotizzato - che qualcuno sia rimasto chiuso dentro anche per questo senza poter fuggire.

A terra i due superstiti
Sono arrivati a terra all'isola del Giglio i passeggeri ritrovati vivi in serata a bordo della Costa Concordia incagliata, all'interno di una cabina. Sono due coreani di 29 anni, un uomo e una donna, in viaggio di nozze. I due stanno bene e sono scesi a piedi dall'imbarcazione dei vigili del fuoco. Sono stati portati via in ambulanza per essere sottoposti a controlli.

Raggiunti i due superstiti
I vigili del fuoco hanno raggiunto le due persone ancora vive all'interno della Costa Concordia. Si tratta di due asiatici che si trovavano nella cabina 838. A un primo esame, sembra che i due stiano bene. I pompieri li stanno portando all'esterno.

Due persone vive a bordo
Due sopravvissuti al naufragio della Costa Concordia sarebbero stati individuati dai vigili del fuoco all'interno della nave. I due, un uomo e una donna, hanno risposto ai soccorritori ma non sono ancora stati raggiunti. Secondo quanto si apprende, sarebbero due ponti al di sotto di dove sono ora i vigili del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale).
 
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*fLo_
view post Posted on 15/1/2012, 20:06     +1   -1




Titanic.
 
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.:._Silver_.:.
view post Posted on 17/1/2012, 20:38     +1   -1




LA PRIMA TELEFONATA TRA IL COMANDANTE SCHETTINO E DE FALCO - NAUFRAGIO CONCORDIA




MA COME SI FA A LASCIARE DONNE E BAMBINI E ANZIANI IN BALIA DEL PANICO? SONO SENZA PAROLE ( SILVER )


Naufragio Costa: le telefonate
Ecco il racconto del ristoratore

«Cosa vuole fare, vuole andare a casa?». Lo domanda con voce alterata l'ufficiale della guardia costiera al telefono con il comandante Francesco Schettino, in una chiamata dell'1,46 di sabato mattina. È una delle telefonate sequestrate dalla Procura, con il comandante che si lascia scappare anche un «abbiamo abbandonato la nave», prima di ritrattare.

E quando dalla Capitaneria si dice che ci sono «già dei cadaveri», Schettino chiede «Quanti?». E l'ufficiale: «Deve dirmelo lei!».

Alle 00,32 la prima telefonata della Capitaneria al cellulare del comandante (secondo testimoni, già in salvo sulla scogliera). Gli viene chiesto quante persone sono ancora a bordo. Schettino risponde 2-300, cioè - come riferisce l'Ansa - sostiene che sarebbero state già evacuate 4 mila persone dopo soli 40 minuti dall'abbandono nave. Ma è una cifra che ripete più volte nel corso della telefonata.

«Ora torno sul ponte - assicura alla Capitaneria - Ero andato a poppa per capire cosa stava succedendo». «Io sto coordinando», assicura Schettino all'ufficiale della Capitaneria. Ma pochi secondi dopo si lascia scappare prima la frase: «Non possiamo salire più a bordo perchè stava appoppando».

All'1,46 la telefonata più concitata: l'ufficiale della guardia costiera urla al comandante. «Adesso lei va a prua, risale la biscaggina (la scala di corda delle navi, ndr) e coordina l'evacuazione. Ci dice quante persone ci sono ancora: se ci sono bambini, donne, passeggeri e il numero esatto di ciascuna di queste categorie. Vada a bordo. Cosa fa, lascia i soccorsi?».

Negli allegati le telefonate fra Schettino e la Capitaneria


IL RACCONTO DEL RISTORATORE DI CALVENZANO:
«LA SCIALUPPA L'HO SGANCIATA IO»
«L'equipaggio era completamente impreparato. Tant'è vero che la scialuppa che ha poi tratto in salvo me e mia moglie l'ho dovuta sganciare io stesso, perché nessun altro dava una mano. È stata una delle prima a mettersi in moto, per questo c'era la calca: tutti volevano salire e allontanarsi il più possibile. È stato un incubo, ora vogliamo soltanto dimenticare».

È tornata a casa soltanto sabato sera la coppia di ristoratori di Calvenzano che, ventiquatt'ore prima, era tra i passeggeri della Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio. Ernesto Bresciani, 50 anni, e la moglie Rosa Villa, 49, per vent'anni hanno gestito il ristorante «La botte» di Calvenzano. Lo scorso 7 dicembre avevano cessato l'attività, ufficializzando poi la chiusura il 20. Per questo avevano deciso di cominciare l'anno nuovo con una crociera.

«Eravamo salpati sabato scorso (il 7 gennaio, ndr) da Savona e, al momento della disgrazia, eravamo a bordo ormai da una settimana. Sabato saremmo dovuti sbarcare ancora a Savona, invece la crociera si è interrotta nel modo che tutti ormai sanno». La coppia è originaria e abita a Vailate, comune del Cremasco confinante con Calvenzano, dove marito e moglie sono molto conosciuti e dove c'è stata apprensione per quello che hanno vissuto sulla Concordia: anche il sindaco Aldo Blini ieri mattina ha voluto parlare con loro.

«Ci facevamo luce coi cellulari»
«Quando c'è stato l'impatto con lo scoglio, noi eravamo seduti al ristorante del ponte 11 – racconta Ernesto Bresciani –. È accaduto tutto all'improvviso. Si è sentito un tonfo sordo proveniente dal basso, come se la nave fosse finita contro qualcosa, strisciando. In pochi istanti è stato il caos: le suppellettili della nave sono cadute a terra, la gente ha cominciato a correre, la nave si è fermata e ha cominciato a pendere da un lato. Contemporaneamente è pure saltata la corrente e siamo rimasti al buio per circa cinque minuti. Poi è tornata: in seguito è saltata altre due volte». Nel dramma, il ristoratore e la moglie sono stati fortunati: «Ci trovavamo vicini all'uscita, dunque ci siamo precipitati all'esterno: altre persone avranno dovuto salire o scendere scale o percorrere dei corridoi, mentre noi abbiamo subito raggiunto il ponte esterno, dove abbiamo indossato i giubbotti di salvataggio, presi davanti alle scialuppe».

A questo punto i coniugi della Bassa si sono aggrappati a una sbarra, visto che la Concordia ha cominciato a ondeggiare vistosamente. «Dall'altoparlante comunicavano un guasto tecnico che avrebbero risolto subito – aggiunge Bresciani –, anche se ci siamo accorti rapidamente che era qualcosa di più grave. Ho visto che la nave si stava piegando seriamente. A quel punto la situazione era assurda, perché è apparso evidente che non c'erano vie di fuga. Sei su una nave enorme, pensi che non affonderà mai. E invece ti rendi conto che può accadere, anzi che sta per accadere. Ma ti accorgi che non puoi andare da nessuna parte. È stato un incubo, abbiamo seriamente pensato che saremmo morti».

Marito e moglie hanno aspettato davanti alla scialuppa, dove l'equipaggio sembrava impreparato all'emergenza: «E pensare che avevamo già fatto, nei giorni precedenti, un'esercitazione, ma in quel momento era tutto diverso. Ci trovavamo sul ponte 11, di nuovo al buio: per vedere qualcosa abbiamo dovuto usare i display dei cellulari e io stesso ho poi dovuto dare una mano al membro dell'equipaggio che stava sganciando la scialuppa. L'ho sganciata io stesso, poi è stata fatta calare in acqua».

Aggiunge il ristoratore: «Tutti volevano salirci, è stata la ressa. Non c'era un incaricato per guidarla, da quanto ho capito: si è prestato un membro dell'equipaggio con un camice bianco, credo fosse un operaio in realtà addetto a tutt'altro. Si è messo ai comandi, così come io mi ero improvvisato a sganciare la scialuppa, tra l'altro rischiando di finire in acqua. Picchia di qua, tira di là, si è sganciata. In quei momenti si fanno cose anche mai fatte prima».

«Sembrava l'apocalisse»
La scialuppa sulla quale si sono imbarcati Ernesto Bresciani e la moglie Rosa è stata la seconda a lasciare la Concordia: «C'erano scene di panico mai viste. In pochi minuti siamo arrivati al porto dell'Isola del Giglio e abbiamo potuto telefonare ai nostri figli a casa, dicendo che eravamo sani e salvi. Vedere da lì la nave era qualcosa di surreale: la gente che gridava, aggrappata alle ringhiere per non cadere. Sembrava l'apocalisse. Il comandante l'avevamo visto prima sul ponte, ma poco dopo era già a terra. Devo dire che, una volta a terra, i soccorsi sono stati molto efficienti e tempestivi: la polizia ci ha chiesto i nomi e dato un documento per poter tornare a casa, perché sulla nave abbiamo perso tutto. Avevamo soltanto i vestiti che indossavamo».

Senza soldi né documenti, la coppia si è messa autonomamente in viaggio per tornare a Savona: «Per fortuna le chiavi dell'auto le avevo lasciate nel cruscotto. Una volta a casa abbiamo sporto denuncia ai carabinieri per lo smarrimento degli oggetti, come ci è stato detto di fare. Ora però vogliamo solo dimenticare. Anche se non sarà per niente facile».



Naufragio Giglio, trovati cinque corpi, sale a 11 numero morti

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E' salito a undici il numero dei morti accertati della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata venerdì sera davanti all'Isola del Giglio, mentre sta bene, secondo quanto riferito dalla Protezione Civile, un cittadino tedesco che risultava tra i dispersi.

Intanto il gip di Grosseto si è riservato di decidere sull'arresto del comandante Francesco Schettino, che al momento è in carcere in stato di fermo.

I sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno trovato altri cinque cadaveri a poppa, nella parte sommersa della nave, e hanno quasi concluso le procedure di recupero.

Filippo Marini, portavoce della Guardia Costiera, riferisce che le vittime sono quattro uomini e una donna, apparentemente tra i 50 e i 60 anni. Indossavano i giubbotti di salvataggio e sono stati ritrovati in uno dei punti d'incontro della nave.

Intanto proseguono le attività di ispezione della nave ad opera dei sommozzatori. Un portavoce della Guardia costiera precisa che le ricerche proseguiranno anche di notte finché non sarà stata ispezionata tutta la Concordia, e che data la vasta superficie "ci vorrà parecchio tempo".

TROVATO TEDESCO CHE RISULTAVA DISPERSO

Prima del ritrovamento dei cinque cadaveri, risultavano in tutto ancora 29 dispersi, come ha ribadito anche oggi il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli: sei italiani, 14 tedeschi, quattro francesi, un ungherese, due cittadini statunitensi, un indiano e un peruviano. Di questi, un italiano, l'ungherese, l'indiano e il peruviano sono membri dell'equipaggio.

Gabrielli ha anche precisato che uno dei 29 dispersi "è forse riconducibile al cadavere di un cittadino tedesco" recuperato ieri.

Nel tardo pomeriggio la Protezione Civile ha poi riferito che un tedesco che risultava disperso è stato rintracciato e sta bene.

L'incertezza nel conteggio dei dispersi, ha spiegato Gabrielli, è dovuta anche al fatto che "la lista effettiva dei passeggeri è rimasta sulla nave".

A bordo della nave, che venerdì sera ha urtato uno scoglio passando molto vicino all'isola, c'erano circa 4.200 persone tra passeggeri ed equipaggio.

In un'audizione al Senato, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha detto che l'incidente è stato "un drammatico e clamoroso errore umano o quantomeno di non rispetto di policy e regole".

"La macchina intorno all'incidente si è mossa come doveva. Le capitanerie ci aiuteranno a capire cosa si può fare", ha aggiunto Passera.

Il governo riferirà sul disastro in Senato giovedì, alle 16.30.

GIP SI RISERVA SU CONVALIDA FERMO SCHETTINO

Intanto il gip di Grosseto oggi si è riservato di decidere sulla convalida dell'arresto del comandante Schettino, che al momento si trova in carcere accusato di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono della nave.

Il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio ha spiegato che nell'interrogatorio di stamani Schettino "ha fornito la sua versione dei fatti, confermando che era al comando della nave al momento dell'impatto".

"La sua descrizione dei fatti non ha modificato l'impianto accusatorio dell'ufficio della procura che ha chiesto la convalida dell'arresto come misura cautelare, e il gip si è riservato di decidere", ha detto Verusio ai giornalisti.

Da due telefonate tra Schettino e la Capitaneria di Porto di Livorno, i cui audio sono disponibili sul sito del Corriere della Sera, risulta che il comandante lasciò la nave mentre le operazioni di soccorso erano ancora in atto e che non volle risalirvi nonostante le pressioni dell'interlocutore.

"Schettino, lei si è salvato dal mare ma io ... le faccio passare l'anima dei guai. Torni a bordo!!", dice al telefono il capitano Gregorio De Falco della Capitaneria di Livorno. Un invito ripetuto più volte e con tono perentorio.

Ma Schettino temporeggia, e quando De Falco gli spiega: "Ha dichiarato l'abbandono della nave e adesso comando io. Vada a bordo. Ci sono già dei cadaveri", Schettino chiede: "Quanti sono?". "Me lo deve dire lei quanti sono, Cristo!", replica De Falco.

"Ma si rende conto che qua è buio e non si vede niente?", prova a giustificarsi il comandante.

Riguardo al presunto "ammutinamento" dell'equipaggio, che avrebbe deciso di avviare l'evacuazione prima di ricevere l'ordine del comandante, una fonte investigativa dice che "parlare di ammutinamento è una forzatura (ma) è evidente che i tempi non tornano: l'evacuazione dei passeggeri era iniziata molto prima" che Schettino ordinasse di abbandonare la nave.

OGGI COMPLETATO LAVORO BARRIERE ANTI-INQUINAMENTO

Sarà completata oggi la posa delle barriere anti-inquinamento intorno alla Concordia, anche se il capo della "flotta" del ministero dell'Ambiente dice che il rischio di perdita di carburante è "prossimo alla zero".

"Stiamo aspettando che terminino di far brillare l'ultima carica (per aprire un varco nella nave alla ricerca di superstiti), poi ci daranno l'ok a operare", ha detto a Reuters Lorenzo Barone, un esperto di ecologia marina che coordina la flotta di Castalia Ecolmar S.C.p.A, la società specializzata nelle operazioni anti-inquinamento e nelle bonifiche che è in pratica il "braccio operativo" del ministero.

I tecnici di Castalia hanno posizionato ieri 380 metri di galleggianti tra nave e costa. Oggi ne poseranno altri 400 metri intorno, lasciando due varchi, a prua e a poppa, per le squadre di soccorso, ha detto Barone.

Per l'esperto, il rischio di inquinamento delle acque del Giglio per il momento è "prossimo allo zero... Non c'è stato nessun segnale che possa far presupporre che ci siano perdite di carburante".

Ieri era scattato l'allarme per l'avvistamento di alcune chiazze, ed erano state posate barriere di contenimento e assorbimento tra la nave e la costa. Ma per Barone si è trattato di una perdita "realmente limitata... magari dovuta a qualche apparato motore sporco o anche a tutte le imbarcazioni che al momento stanno facendo l'attività di soccorso-salvataggio".

Intanto, i tecnici olandesi della Smit - la società incaricata del recupero del carburante, coadiuvati dagli italiani della livornese Neri - si stanno preparando a pompare fuori dalla nave le 2.000 tonnellate di "olio pesante" e le circa 200 tonnellate di diesel.

Per Barone, l'operazione di travaso comincerà tra un paio di giorni almeno. Ma nel fine settimana è atteso un peggioramento delle condizioni meteo.



Concordia, danno da un oltre un miliardo
Nave guardata a vista, si teme lo sciacallaggio


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E già oggi inizia un primo tentativo di conteggiare il danno economico per la compagnia Costa. Al valore della nave, si devono aggiungere i mancati guadagnati derivanti dalla tragedia, nonché i risarcimenti per i familiari delle vittime. Già in azione un network internazionale di legali per assistere i passeggeri.

Secondo un primo calcolo la Costa Crociere, oltre al valore dell'imbarcazione che si aggira intorno ai 500 milioni di euro, si prepara a mettere in conto circa 60 milioni di euro di mancati incassi, anche se una valutazione più precisa arriverà dai test finanziari di questi giorni in cui si valuterà il danno di immagine e il calo delle prenotazioni.

Alle altre voci del conto bisogna aggiungere i rimborsi per i passeggeri, coperto da una decina di compagnie assicurative: il costo complessivo si aggirerebbe intorno al miliardo di euro. Ai 4.234 turisti a bordo andranno infatti fra i 10 e i 20mila euro fra rimborso del biglietto e danno da shock da vacanza rovinata. Per le vittime invece l'armatore ha una responsabilità oggettiva per tutti i danni fino a 430mila euro.

Il relitto della Costa Concordia è guardato a vista dagli uomini dell'Arma di Orbetello: sulla nave infatti si custodisce un vero e proprio tesoro. I passeggeri a bordo hanno infatti abbandonato, nelle cassette di sicurezza delle cabine, denaro, gioielli e documenti. Il pericolo maggiore è che la nave possa finire nelle mire di qualche sciacallo, che si faccia confondere con i numerosi sommozzatori che sono al lavoro nelle ricerche dei dispersi.

 
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*fLo_
view post Posted on 18/1/2012, 19:16     +1   -1




"Schettino, torni a bordo cazzo!"

Mito. :asd:
 
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3 replies since 15/1/2012, 09:55   88 views
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