Volete garanzia di spettacolo? Mettete in campo le Primavera di Juventus e Sampdoria. Dopo il 4-3 pirotecnico dell’andata al Chisola, bianconeri e blucerchiati si ripetono anche al ritorno a Seatri Levante. Finisce 3-2 per la Juventus, ancora una volta in rimonta, grazie alle reti di Bouy, Padovan e Magnusson.
Un successo che vale oro. Intanto per classifica (Fiorentina ora a -4 ma con una gara in meno), ma soprattutto per il carattere ancora una volta dimostrato. Sotto due volte, i bianconeri non hanno mai dato segni di cedimento, riuscendo a trovare tre gol di pregevole fattura. Ma anche per il ritorno in campo di Ruggiero dopo l’infortunio al menisco: sicuramente un recupero importante.
Il miglior viatico dell’appuntamento fondamentale in programma in settimana. Giovedì sera, allo stadio Olimpico di Roma, c’è il ritorno della finale di Coppa Italia Primavera contro i giallorossi. Con il carattere visto con la Sampdoria, la rimonta (bisogna ribaltare l’1-2 dello Juventus Stadium) non è impossibile.
Marco Baroni rimette mano alla sua squadra e prova anche nuove soluzioni. Si parte con un 4-2-3-1: Branescu tra i pali, difesa a quattro con Liviero spostato a destra, Rubin e Magnusson al centro, Belfasti a sinistra, Schiavone e Gabriel Appelt subito davanti, Spinazzola, Bouy e Margiotta a formare il trio alla spalle dell’unica punta Libertazzi.
La prima mezz’ora è all’insegna del più completo equilibrio, con le squadre che si affrontano soprattutto a centrocampo e che faticano a manovrare per il tanto pressing. Improvvisamente il match si sblocca nel modo più insolito. I bianconeri disimpegnano davanti alla propria area, Rubin serve dietro Branescu, Martinelli s’infila e riesce a deviare il rinvio del portiere spedendolo nella porta sguarnita.
Lo svantaggio disorienta per qualche minuto la squadra di Baroni e per poco Cafferata non piazza il raddoppio, evitato solo da un recupero di Liviero che salva quasi sulla linea. Lo sbandamento finisce però presto e già al 35’ arriva il pari, sull’asse Appelt-Bouy: perfetto lancio del brasiliano e tocco mancino dell’olandese che trova così il primo gol in campionato. Ancora una volta in Liguria, dopo le due prodezze riuscitegli a La Spezia durante la Viareggio Cup. Le parti ora s’invertono e i bianconeri spingono a caccia del sorpasso, soprattutto con Margiotta che si presenta solo in area ma viene fermato dal portiere Dondero. L’1-1 non si schioda fino all’intervallo anche perché l’arbitro annulla un gol a Libertazzi proprio all’ultimo secondo per un fuorigioco apparso molto dubbio.
Ripresa. La Samp esce meglio dagli spogliatoi e crea subito due pericoli con Icardi (palla alta) e Zampano (palo esterno). Ma anche questa volta la reazione non si fa attendere e Libertazzi e Spinazzola vanno vicini al gol. Al 14’ i padroni di casa tornano avanti con Icardi che pesca l’angolo lontano con un destro a incrociare dal limite.
Baroni corre ai ripari: escono Libertazzi e Margiotta ed entrano Padovan e Ruggiero. Per l’attaccante campano è il ritorno in campo dopo l’infortunio al menisco patito a Viareggio. La mossa dà subito i suoi frutti perché Padovan sfrutta al meglio un assist di Spinazzola (dirottato a sinistra) e insacca il 2-2: un’altra perla dopo la doppietta realizzata all’andata.
Visti i buoni risultati del doppio cambio, Baroni ci riprova con Chibsah al posto di Gabriel. E la mossa è quanto meno fortunata se non decisiva. Pochi istanti dopo arriva il sorpasso: angolo pennellato da Bouy e stacco perfetto a centro area di Magnusson. L’islandese si conferma bestia nera per i blucerchiati dopo la prodezza dell’andata.
La Sampdoria non ci sta a subire un’altra sconfitta in rimonta e si butta in avanti, ma Branescu deve compiere solo una parata decisiva all’ultimo secondo. La Primavera porta a casa una vittoria fondamentale nella corsa ai playoff. E lancia un segnale importante alla Roma in vista della supersfida di giovedì all’Olimpico.