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'Giochiamo ancora', il libro di Del Piero tra calcio e vita

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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 25/4/2012, 09:22     +1   -1




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TORINO - La copertina ha le stesse tonalità del libro di Ibrahimovic, ma non aspettatevi una biografia hard boiled come quella dello svedese. Anche perché «Giochiamo ancora», da ieri nelle librerie, non è la biografia di Alessandro Del Piero, ma un libro di riflessioni, in cui il giocatore bianconero ha riordinato appunti di vita, sparsi fra un’infanzia passata a coltivare sogni e un’età adulta a realizzarli.

Dieci capitoli, numero non casuale, ognuno dei quali è un argomento intorno al quale Alex appiccica frammenti di vita e di calcio: il talento, la passione, l’amicizia, la resistenza, la lealtà, la bellezza, lo spirito di squadra, il sacrificio, lo stile, la sfida. Il finale, ormai, lo conoscono tutti. Del libro e della storia: Alessandro lascerà la Juventus a fine stagione, dopo diciannove anni e oltre 700 partite, ma non il calcio, perché a 38 anni gli brucia ancora dentro la stessa identica passione che aveva da bambino, quando iniziava a giocare dopo pranzo e finiva al tramonto, abbracciandosi il pallone, il primo e più fedele amico. Il conoscitore esperto della vita e delle opere di Del Piero non troverà novità sorprendenti, molta della aneddotica è nota, ma il lettore più giovane troverà qualche croccante curiosità. Tutti conosceranno un Del Piero che ha lasciato fuori dal libro la falsa modestia e si è lasciato andare a riflessioni talvolta molto intime. Il risultato è un ritratto tridimensionale dell’uomo che conferma l’impressione che di solito lascia l’immagine mediatica del calciatore, in cui è facile identificarsi. Forse proprio perché la sua infanzia è più simile alla nostra rispetto a quella di Ibra...
 
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*fLo_
view post Posted on 25/4/2012, 20:47     +1   -1




Ma non facciamo paragoni con lo zingaro, Alex è unico : @@ :
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 25/4/2012, 21:50     +1   -1




Già infatti peccato che il libro l'abbia scritto con un antijuventino accanito ma ad Alex gli si può perdonare anche questo
 
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*fLo_
view post Posted on 25/4/2012, 22:30     +1   -1




Ovvero?
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 26/4/2012, 10:41     +1   -1




Qui si può leggere il primo capitolo del libro
http://www.librimondadori.it/web/mondadori...BN_978880462115

CITAZIONE (*fLo_ @ 25/4/2012, 23:30) 
Ovvero?

Maurizio Crosetti che scrive per Repucclica e che spala fango
continuamente sulla Juve.
 
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*fLo_
view post Posted on 26/4/2012, 18:42     +1   -1




Eh vabbè...ad Alex si perdona pure questo -.-
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 27/4/2012, 22:13     +1   -1




Tanto per farti capire


Come si perde un campione
04 luglio 2000 — pagina 10 sezione: SPORT
TORINO - Oggi, Alessandro Del Piero è soprattutto un uomo pesante. Gli pesa il cuore, muscolo gonfio di tristezza e autocritica persino eccessiva, forse terapeutica. E gli pesa il corpo. Vederlo correre arrancando fa impressione, l' altra sera la maglietta bianca gli metteva in risalto il petto, e pareva un seno di donna. Qualcosa, qualcuno gli ha spento quella scintilla che ne faceva un artista gioioso e leggerissimo. Qualcosa: il calcio palestrato, che esclude chiunque non sia un rambo di centrocampo. Qualcuno: Lippi, che lo preferì a Roberto Baggio, ma per quella Juve assatanata ci volevano bicipiti da pugile. Il preparatore atletico della Juventus, Giampiero Ventrone, che pretende tutti gonfi e tronfi come paracadutisti. Il medico bianconero Riccardo Agricola, ma su quest' ultimo toccherà ai giudici dire se davvero lo spogliatoio bianconero fosse una farmacia, e perché. "E' tutta colpa mia" ripete, ossessivo, Del Piero. E invece no, se ne convinca. La colpa dei due incredibili gol sbagliati è di chi aveva una pepita d' oro e l' ha voluta trasformare in giacimento. Quasi una mutazione genetica, una metamorfosi fisica che per primo segnalò Zeman, ex nemico della Juventus, peccato che ora il boemo lavori nel Napoli pilotato da Moggi. Alessandro Del Piero inventava, creava con spavalderia: adesso non gli resta neppure il coraggio di tirare le punizioni, che lascia regolarmente a Zidane. In un anno di campionato ha segnato solo una volta su azione, di testa, e gli elogi più convinti all' Europeo li ha meritati facendo il terzino contro l' Olanda. Allucinante, se ci rendiamo conto di chi stiamo parlando, cioè del favoloso campione che segnava al volo, di sponda, d' effetto, in corsa. Il nuovo Del Piero ha purtroppo la massa muscolare dei vitelli cresciuti a estrogeni, e qualcuno dovrà spiegarci chi gli ha preparato i mangimi. Lui solo sa quanto gli è costato, in dolore fisico e morale, l' infortunio al ginocchio. Lui solo sa come ci si sente dovendo abitare un corpo che non è più il tuo. A questo si aggiungano le incursioni crudeli nella sua vita privata, l' impietosa ironia sullo sciagurato spot del Cepu, le sconfitte in serie. Perdere uno scudetto e un Europeo all' ultimo secondo è un destino tremendo, senza neppure la consolazione della popolarità: perché, dopo Rotterdam, Del Piero rischia di diventare il personaggio più odiato d' Italia e davvero non lo merita, per la persona che è e per il campione che era. Altri, al posto suo, avrebbero reagito in modo scomposto alle unghiate della vita, che sa essere molto cattiva anche con chi guadagna diciotto miliardi l' anno. Invece Del Piero ha come ripiegato i margini della sua tristezza e ci si è infilato: quando la Juve lo aspettava comunque, e lui segnava solo i rigori, e quando la nazionale lo ha fatto rimbalzare tra prato e panchina, storia vecchia, prima ha diviso il tempo con Baggio e poi con Totti. Difficile capire se la pesantezza di Del Piero è più di anima o di muscoli, più da creatina o da solitudine in area. Forse tutto insieme. Di sicuro, per uscirne avrebbe bisogno di aiuto e non di esami, di amici e non di avversari. Uno l' aveva, si chiama Inzaghi, ora non si possono sopportare. Insieme, hanno zavorrato la Juve (ottavo attacco della serie A) e la nazionale, prima che Zoff capisse che Delvecchio sa anche giocare mentre Inzaghi sa "solo" segnare, e neppure sempre. Oggi pomeriggio, a Torino verrà presentato David Trezeguet e per Del Piero sarà un altro sfregio del destino, proprio Trezeguet e proprio nella Juve, Trezeguet che in un istante ci ha tolto tutta l' aria dai polmoni. A chi leverà il posto, adesso? Comunque, il senso ultimo di questa storia è un forte sentimento di perdita. Perché Del Piero era di tutti, era l' allegria, e adesso non è di nessuno. La vittima non è solo lui, ma tutti quelli che da piccoli sognano di essere come lui, cioè numeri dieci: vocazione perdente, ragazzi. Mangiate pasta e bistecche, semmai, e studiate da mediani. Lo hanno gonfiato, spremuto e spompato. Poi gli hanno fatto assaggiare le macchine computerizzate, programmate da un professore che ha studiato nei marines, e forse qualche pillola. Bel risultato. Il prossimo fantasista, la Juve vada a cercarlo nell' esercito degli Stati Uniti, oppure se lo costruisca in laboratorio. Anzi no, di esperimento ne è bastato uno. - di MAURIZIO CROSETTI
 
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*fLo_
view post Posted on 28/4/2012, 18:02     +1   -1




"Un seno di donna"? -.-'
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 28/4/2012, 20:40     +1   -1




voleva far intendere che fosse gonfio per il doping -.-''
 
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*fLo_
view post Posted on 29/4/2012, 18:09     +1   -1




MA MUORI.

-.-
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 29/4/2012, 23:22     +1   -1




ecco -.-
 
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10 replies since 25/4/2012, 09:22   134 views
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