Rivincita Juve, Supercoppa! Il Napoli è infuriato
NAPOLI - Polemiche, nervi a fior di pelle, cartellini rossi e gol. Ricomincia così la stagione del calcio italiano. Riparte da Pechino, dallo stadio 'Nido d'uccello' dove la Juventus alza al cielo - senza il Napoli, che per protesta contro la direzione arbitrale ha disertato la cerimonia di premiazione a fine gara - per la quinta volta nella sua storia la Supercoppa italiana (raggiunta l'Inter) dopo una vittoria ai supplementari contro la squadra di Mazzarri. Finisce 4-2 per i Carrera boys che vendicano la sconfitta di Roma in coppa Italia e si rinfrancano dopo le amarezze legate alla vicenda Conte. La partita è bella, vibrante, vera. I ventidue protagonisti in campo non si scambiano tenerezze e affondano sempre il contrasto sotto una pioggia battente che non ha mai dato tregua. La chiave tattica del match è subito chiarissima: la Juventus - con Matri al posto di Vucinic accanto a Giovinco - gestisce la gara, il Napoli gioca di ripartenza. Dopo il primo quarto d'ora di studio è la Juventus a spingere sulle fasce con Lichtsteiner da un lato e Asamoah dall'altro. La difesa del Napoli regge bene, al contrario di quella della Juve, lenta e impacciata. Proprio da una svista della retroguardia bianconera nasce il vantaggio del Napoli con Cavani, splendido nello scattare sul filo del fuorigioco e nell'involarsi da solo verso Buffon che riesce in un primo momento a fermarlo ma nulla può sulla ribattuta del matador a porta vuota. Il vantaggio partenopeo al 27' scuote la Juve che dopo dieci minuti timbra il pari con un gol da cineteca di Asamoah che indovina un tiro al volo dal limite di sinistro imprendibile per De Sanctis. Nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro che Pandev riporta avanti gli azzurri con la complicità di Bonucci, goffo e impreparato nel contrastare il macedone: tocco sotto e Buffon scavalcato. Il primo tempo finisce così, con la Juve sotto 2-1.
RIPRESA, QUANTE PROTESTE! - Nella ripresa Carrera inserisce Vucinic per l'inconsistente Matri e la gara cambia registro. Grazie all'imprevedibilità del montenegrino, infatti, l'attacco della Juve si risveglia. Proprio il numero 14 bianconero colpisce una traversa in apertura. Pirlo ci prova su punizione ma De Sanctis si esalta e salva la baracca. Bonucci e Lucio regalano brividi continui ai tifosi della Juve. Vidal in mezzo al campo fa quel che può per arginare l'intraprendenza dei centrocampisti avversari. Il match sembra ormai indirizzato verso i colori azzurri quando l'arbitro Mazzoleni al 74' fischia un rigore per un contatto in area partenopea tra Vucinic e Fernandez. Dal dischetto Vidal non perdona e fa 2-2. Nell'ultimo quarto d'ora si scatena il putiferio. L'arbitro di gara espelle prima Padev per un insulto ai danni dell'assistente Stefani, poi otto minuti dopo tocca a Zuniga collezionare il secondo cartellino giallo per un fallo su Giovinco. Mazzarri protesta e viene cacciato anche lui. Il Napoli si presenta ai supplementari in nove, in riserva e con il morale sotto i piedi. La partita si mette in discesa per la Juve che prima con un'autorete di Maggio e poi con un guizzo di Vucinic nella prima frazione dell'extra time porta a casa il trofeo. Il Napoli, per protesta nei confronti dell'arbitraggio, diserta la premiazione al termine del match e si chiude in silenzio stampa. La nuova stagione è ufficialmente cominciata.
La Juventus ingrana la quinta!
Dopo Tripoli e New York, la Juventus conquista anche Pechino e riporta a casa la Supercoppa Italiana. Nella sua prima dalla tribuna, Antonio Conte assiste al trionfo dei suoi ragazzi – guidati sul campo da Massimo Carrera - che battono il Napoli ai supplementari e conquistano il quinto trofeo della storia.
Dopo 1995, 1997, 2002 e 2003, anche l’edizione 2012 entra nella bacheca bianconera. Decisivo il 4-2 al Napoli al termine di una vera battaglia. Sotto due volte per i gol di Cavani e Pandev, i bianconeri hanno rimontato con Asamoah (splendida la sua prima rete juventina) e il rigore di Vidal. Nei supplementari, con i partenopei in nove per le espulsioni di Pandev e Zuniga – oltre a quella del tecnico Mazzarri -, sono arrivate le altre reti. Prima l’autorete di Maggio, poi il sigillo di Vucinic, entrambi nel primo tempo.
Antonio Conte è relegato in tribuna, manda in panchina il fido Massimo Carrera e in campo una squadra schierata con il 3-5-2. Buffon tra i pali, difesa con Lucio, Bonucci e Barzagli, con il brasiliano schierato a destra. A centrocampo Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio e Asamoah, davanti la coppia formata da Giovinco e Matri.
Piove su Pechino e l’avvio è all’insegna dello studio. I bianconeri prendono il predominio con il passare dei minuti e il pallone è sempre più spesso nella metà campo partenopea. Dopo un’azione d’angolo, Matri va giù in area, ma Mazzoleni lascia correre. Asamoah si conferma tra i più in condizione: il ghanese si accentra con il destro e prova un tiro-cross che non trova la porta.
La Juve domina ma è il Napoli a passare. Al 27’ Cavani parte da solo dalla sua metà campo, Buffon fa un mezzo a miracolo nel salvare sul dribbling ma non può nulla sul successivo tocco dell’uruguaiano. I bianconeri pagano lo scotto e Buffon deve intervenire su un sinistro al volo di Pandev. E, pochi istanti dopo, su un diagonale di Hamsik.
La reazione arriva però nel momento giusto e nel modo più spettacolare. Asamoah sceglie un il modo più spettacolare per segnare il primo gol juventino: sinistro al volo da fuori area e palla che si infila in rete dopo aver toccato il terreno bagnato.
È il 37’, ma quattro minuti dopo il Napoli torna avanti. Pandev pressa Bonucci, recupera palla e supera Buffon con un tocco sotto. Il pari non torna proprio allo scadere con una deviazione di Britos che De Sanctis devia sulla traversa. Si chiude così sul 2-1 un primo tempo con la Juventus più disposta a fare la partita e il Napoli pronto a colpire in contropiede.
Ripresa. Subito un cambio scelto da Carrera, con Vucinic che subentra a Matri. Stavolta si fa subito sul serio. Cavani impegna Buffon con un tiro da fuori e, sul contrattacco, clamorosa traversa di Vucinic con una gran botta da posizione angolata.
Il Napoli fatica a tenere i bianconeri, Cannavaro e Behrami sono ammoniti per brutti falli su Giovinco e Marchisio. Pirlo si prova su punizione e De Sanctis vola per deviare. Vucinic inizia a ingranare. Prima va giù dopo un contatto con Cannavaro, ma Mazzoleni lascia ancora correre. Subito dopo salta anche De Santcis ma Cannavaro salva a portiere battuto.
Cavani prova a sfruttare una disattenzione difensiva ma non trova la porta. Così come Pirlo su punizione pochi secondi dopo. La Juve cresce e al 28’ arriva il meritato pareggio. Vucinic anticipa Fernandez che lo stende: rigore netto che Vidal trasforma con freddezza.
Il Napoli appare più stanco, i bianconeri vogliono provare a chiudere la pratica prima degli eventuali supplementari. De Sanctis deve uscire a valanga per anticipare Giovinco sul lancio di Vucinic. Pandev perde la testa e viene espulso per le proteste al guardalinee Stefani: Napoli in 10 per gli ultimi minuti. Giovinco prova la giocata al volo ma non trova la porta. Intanto dentro Padoin al posto di Lichtsteiner.
Al 93’ succede di tutto. Poco prima del triplice fischio, Mazzoleni espelle Zuniga per doppia ammonizione (brutto fallo su Giovinco il secondo giallo) e dell’allenatore Mazzarri per proteste.
La sfida va ai supplementari con la Juventus con due uomini in più. Il Napoli è in nove e uno di questi, Maggio, diventa involontario protagonista: al 7’, cross di Pirlo e deviazione nella propria porta dell’esterno partenopeo. Ora i bianconeri vogliono chiudere i giochi e al 12’ è Vucinic a firmare il poker dopo un grande assist di Marchisio.
Il 4-2 praticamente chiude i giochi e il secondo tempo supplementare è in pratica una passerella. Il Napoli ci prova con orgoglio ma Buffon non deve mai intervenire. Carrera regala il palcoscenico anche a Giaccherini, dentro per ottimo Giovinco.
Il fischio finale di Mazzoleni fa iniziare un’altra festa. Sul campo e anche sugli spalti. Per la gioia dei tantissimi tifosi cinesi che, in questa settimana, non hanno mai lasciato soli Antonio Conte e i suoi ragazzi.
JUVENTUS-NAPOLI 4-2 dts
RETI: 27’ pt Cavani, 37’ pt Asamoah, 41’ pt Pandev, 28’ st rig Vidal, 6’ pts aut. Maggio, 12’ pts Vucinic
JUVENTUS: Buffon; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (44’ st Padoin), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco (116’ sts Giaccherini), Matri (1’ st Vucinic). A disposizione: Storari, Marrone, De Ceglie, Quagliarella. All. Conte, in panchina Carrera.
NAPOLI: De Sanctis; Britos, Cannavaro (16’ st Fernandez), Campagnaro; Maggio, Behrami, Inler (1’ sts Dossena), Hamsik (25’ st Gargano), Zuniga; Pandev; Cavani. A disposizione: Rosati, Aronica, Vargas, Insigne. All. Mazzarri.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo.
NOTE: espulsi Pandev e Zuniga, ammoniti Britos, Cannavaro, Behrami, Cavani, Zuniga, Giovinco e Bonucci.
Carrera, buona la prima!
Tanti anni da calciatore in una Juve protagonista di grandi successi. Tanti mesi da tecnico nello staff di Antonio Conte. Con queste credenziali, Massimo Carrera non può non avere la mentalità vincente nel suo dna. E alla sua prima in panchina in una gara ufficiale fa subito centro in Supercoppa.
A pochi minuti dalla fine della gara di Pechino, Carrera può esprimere tutta la propria soddisfazione. Ovviamente le prime parole non possono che essere scontate: «Il primo pensiero va al mister. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo unito, in cui tutti remano dalla stessa parte e sanno dove vogliono arrivare. Oggi devo ringraziare i ragazzi che hanno davvero fatto un’ottima partita. Le polemiche del Napoli per l’arbitraggio? Io ho visto che loro facevano la caccia all’uomo. Gli unici errori li abbiamo commessi noi sui gol subiti».
Marotta: «Vittoria di Conte e per Conte»
Il dirigente bianconero, a nome della società, dedica la Supercoppa al mister: «Ha preparato la partita in modo impeccabile»
«Questa è la vittoria di Antonio Conte e per Antonio Conte». Le parole di Giuseppe Marotta, pochi minuti dopo la fine della Supercoppa Italiana, sono il miglior slogan per festeggiare il nuovo trionfo bianconero, tre mesi dopo lo Scudetto.
L’assenza del tecnico, relegato in tribuna per squalifica, ha dato un ulteriore stimolo alla squadra per superare il Napoli al termine di un’autentica battaglia. Chiusa con l’assenza dei partenopei alla premiazione sul campo di Pechino. Anche su questo interviene Marotta: «Nella finale di Coppa Italia anche noi siamo stati sfavoriti per un rigore non dato a Marchisio, eppure abbiamo sorvolato e accettato la sconfitta. Ma oggi ci interessa solo la vittoria, una vittoria impeccabile da dedicare al nostro mister che ha preparato la partita in modo impeccabile per tutta la settimana. Continua la caccia al top player? Questa è solo una questione di lessico del calcio. Allora come vogliamo definire Asamoah che oggi ha fatto un gran gol, Pirlo, Buffon? Lavoriamo con impegno per rinforzare un gruppo che ha vinto lo scorso campionato e oggi ha conquistato la Supercoppa».
Asamoah: «Che spirito questa Juve»
C’è chi parla di fuoriclasse e chi di top player. Intanto a Torino, fin da inizio mercato, è arrivato un ragazzo che alla Juve sembra esserci da sempre: Kwadwo Asamoah. Dopo un ottimo pre-campionato, il ragazzo ghanese ha sfoderato un’altra grande prestazione con il Napoli, contribuendo con un eurogol alla vittoria della Supercoppa.
Anche a parole, Asamoah dimostra di essersi calato alla perfezione nella sua nuova realtà: «È stata una partita difficile, contro un Napoli molto forte. Non abbiamo mollato mai, anche dopo lo svantaggio del primo tempo. Nella ripresa abbiamo pareggiato e nei supplementari abbiamo trovato i gol della vittoria. Questo è lo spirito della squadra, me l’hanno insegnato fin da quando sono arrivato qui. Soprattutto il mister a cui è giusto dedicare questa vittoria».