ale10forever |
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| Ranieri sa che non può più permettersi di avere contro i senatori dello spogliatoio juventino.
Almeno se vuole salvare la propria panchina da qui alla fine della stagione, anche perché il suo destino da lì in poi sembra già segnato.
Del Piero, Nedved, Camoranesi, senza dimenticare Trezeguet, hanno dettato le proprie richieste e la strada da seguire per uscire dalla crisi. O si faccome vogliono loro o sono pronti a fare la guerra. I vecchi hanno alzato la voce e la società non ha potuto fare a meno di assecondarli. Giovedì ci sarà il tanto atteso confronto fra Ranieri e il gruppo, ma tanto ormai sembra rimasto poco di cui discutere faccia a faccia.
«Tutti uniti, nessuna rema contro» è il refrain più gettonato delle ultime ore dalle parti di Vinovo.
Eppure la rinnovata serenità a reti unificate di dirigenza, giocatori e tecnico, nasconde la netta vittoria dei big nella guerra fredda che li ha opposti a Ranieri.
I veterani, stufi di turnover, sostituzioni ed esclusioni, hanno puntato i piedi. Loro ci dovranno essere sempre, non è una squadra per esperimenti.
Cobolli Gigli e Blanc hanno confermato la fiducia nell'allenatore, è vero, ma dando sempre l'impressione di preoccuparsi di più dell'orgoglio della vecchia guardia che dell'autonomia del tecnico, invitato con le buone maniere ad allinearsi. E così sarà, a cominciare dal delicato anticipo di sabato sera a Napoli. Il Gran Consiglio della Juventus ha deciso così.
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