Senza Simplicio e soprattutto Cavani, l’autore dei soli 3 gol che il Palermo ha segnato nelle ultime 5 gare ufficiali, Delio Rossi sfoglia la margherita, sceglie la linea verde di Pastore ed Hernandez e non saranno queste le uniche due mosse che al triplice fischio avrà azzeccato. Non azzecca invece nulla nel primo tempo la Fiorentina che ancora dorme quando la gara è già cominciata da 2 minuti, con Cassani che chiama subito in causa Frey, un duello che si ripropone al 17’ e dal quale esce ancora vincitore il portiere dei gigliati. Cassani cede quindi la ribalta ad Hernandez e il 19enne uruguagio, dopo aver scaldato il motore nei minuti d’avvio comincia a piantare scatti brucianti e a seminare il panico nella difesa gigliata.
Vince dunque la sua scommessa Delio Rossi, che aveva scelto in partenza il giovane e non l’esperto Budan, perché al 29’, quando Miccoli si gira in un fazzoletto prima di centrare la traversa, col pallone che torna in campo, a ribadire in rete, è proprio Hernandez, al 2° centro in stagione dopo quello di ottobre a san Siro, sponda Inter. La rete incassata non fa uscire dal torpore la Fiorentina, mai ma proprio mai pericolosa in un primo tempo che è un monologo palermitano, fa il possibile per limitare i danni Frey, che deve però ancora capitolare, al 37’, a punire la Viola sbiadita è ancora Abel Hernandez, in scioltezza sull’uscita di Frey, con Pastore che indirizza un pallone perfetto in verticale. Nonostante i gol sul groppone siano adesso 2, la Fiorentina non ne vuol proprio sapere di entrare in partita e deve nuovamente ringraziare Frey, proprio allo scadere, se i gol del Palermo, a metà gara, non siano addirittura 3.
Al rientro in campo Prandelli si rimangia la scelta iniziale e toglie Santana per far posto a Marchionni. Che aggiunge subito nuova linfa alla manovra, in un avvio di seconda frazione tutto di marca viola, dove il più pericoloso è proprio il neo entrato, cui ben si oppone Sirigu al 49’. Aveva forse errato Prandelli nello scegliere Santana e non Marchionni, azzecca quindi un'altra mossa Delio Rossi, che al 53’ toglie il super Hernandez cui subentra Budan. Dopo il siluro sganciato da Montolivo al 56’che si perde a lato di un soffio, ecco infatti la girata vincente, in piena area, proprio di Budan, che al 58’ spegne ogni velleità di rimonta viola mettendo il puntino sulla i allo schema da punizione che chiama in causa il piede di Miccoli e la spizzata dentro di Liverani.
Manca più di mezz’ora al termine ma la gara è in pratica appena finita, così come finisce dopo 60 minuti quella di Giardino per far tornare a calcare il campo a Jovetic. Ormai è tardi, ma continua a battersi la Fiorentina, in cerca almeno di un gol della bandiera, che però non trova, ritrovandosi invece, in classifica, non solo a 7 punti dalla zona Champions, anche se con una gara da recuperare, ma anche dietro al Palermo. Che con 17 punti nelle ultime 7 gare, frutto di 5 vittorie e 2 pareggi, è salito alla quota 34 e della zona Champions sta proprio a ridosso. Con 3 vittorie e 4 sconfitte nelle ultime 7 gare, la Fiorentina non ha perso solo la vista sull’Europa che più conta, ma pure uno spartito che fino a dicembre pareva saper interpretare a memoria.
