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Del Piero, le ultime magie con la Juve prima dell'America

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ale10forever
view post Posted on 14/9/2010, 10:52     +1   -1




Del Piero, le ultime magie con la Juve prima dell'America





TORINO, 14 settembre - C’è qualcuno che già storce il naso, va bene. E c’è chi, nella persona di Luigi Del Neri, per evitare l’equivoco della presa in giro, ha messo a fuoco quali sono gli obiettivi reali e quali invece i sogni: e va di nuovo bene. In fondo, la rifondazione ha i suoi tempi e le sue scadenze. Ma se la Juventus ha racimolato appena un punto in due partite ed è sotto di cinque rispetto allo scorso anno, stagione diventata storica per una serie di inusitate nefandezze, la colpa non è di Alessandro Del Piero. Che, al contrario, ha contribuito all’approdo in Europa League ( dalla cayenna dei preliminari) e si è accollato il peso dell’attacco per buona parte dell’estate. Eppure... Eppure se la Juventus vuole guardare al futuro senza catene e senza debiti di riconoscenza, deve per forza andare oltre tutto e tutti, capitano compreso. Il quale capitano, domenica scorsa ha festeggiato 17 anni in bianconero, detiene una mezza tonnellata di record, continua a essere un’icona per i tifosi che sono disposti a perdonargli qualsiasi errore. Forse solo a lui, ormai.

EPILOGO Guardare oltre significa vivere il presente in maniera diversa, tenendo conto di ciò che accadrà tra qualche mese, quando il contratto del signor Alex, 36 anni il prossimo 9 novembre, andrà in scadenza, non verrà più rinnovato e, almeno per un po’, come è accaduto a Pavel Nedved, le famose strade si separeranno. L’epilogo naturale, fisiologico di un rapporto straordinario, non può cogliere nessuno impreparato. Nè Del Piero, che è talmente intelligente da aver capito di essere ormai giunto al fine corsa in bianconero; né la Juventus, che si sta sbattendo per ringiovanire l’organico e che poco alla volta sta rescindendo i legami con i vecchi, da David Trezeguet a Mauro Camoranesi, a Jonathan Zebina. Ecco, Del Piero non potrà mai essere un sopportato speciale, però è fuori discussione che la società e lo staff tecnico abbiamo preso a cuore la situazione per non rimanere con il cerino in mano. Ogni giorno, ogni partita sono utili per portarsi avanti con il lavoro, evitando di guardarsi in cagnesco, persino sorridendo.

FRENESIA Nei piani di Del Neri, l’attacco della Juventus si innesta su Amauri e Fabio Quagliarella, con Vincenzo Iaquinta in versione jolly, da poter usare anche come esterno offensivo. Del Piero è il plus, l’asso da calare a gara in corso, il campione che entra e spariglia. Altafini? No, non esiste parentela stretta, può nascere semmai una contiguità professionale. Alex ha la classe per rivelarsi micidiale contro qualsiasi avversario: assist, punizioni e gol sono il suo pane buono, da masticare - però - non più con frenesia. Recita il saggio: non è detto che per essere determinanti sia indispensabile cominciare sempre dal primo minuto, a volte basta cogliere l’attimo fuggente e Del Piero, oltre 600 presenze in bianconero e quasi 300 reti, sa perfettamente quando e come fare. Anzi, se non lo sa lui...

AMERICA La Juventus adesso, magari l’America da giugno in avanti. A tenere compagnia ad altri fenomeni del calcio europeo. I nomi? David Beckham, Thierry Henry, Rafa Marquez. Los Angels o New York, probabilmente meglio i Galaxi dei Rud Bulls, tradotto Tori Rossi. Dai, il Toro no. Le prospettive? Calarsi in una realtà che lo affascina, vivere l’America non più da turista, affrontare un’avventura speciale per sé e per la famiglia. Del resto, se ha varcato l’Oceano mister Beckham, con tanto di Spice al seguito, lui che non è proprio l’ultimo degli arrivati, e lo ha seguito Henry, che qualcosa ha vinto tra Arsenal e Barcellona, anche Del Piero può accomodarsi al di là dell’Atlantico. Una scelta condivisa pure dai suoi fans, che lo vedrebbero allontanarsi in maniera indolore: un po’ di stelle e strisce prima di rientrare alla base, nella società a strisce bianche- e- nere, con una carica dirigenziale. Dal campo alla scrivania ci sono già passati Giampiero Boniperti e Roberto Bettega, Gianluca Pessotto e in parte Ciro Ferrara. Nel giro di qualche settimane si accinge a farlo Nedved, richiamato all’ovile da Andrea Agnelli, il presidente amico.

SALUTO Non un addio ma un arrivederci, non un commiato astioso ma un saluto cordiale. Dicono gli americani: « I’ll see you later » , ci vediamo più tardi. Del Piero è talmente amato che dovrebbe solo alzare una mano e fare un gesto, un campione con l’elastico, insomma va ( andrebbe) per ritornare. C’è tempo per parlarne, ma il tempo è arrivato. Andrea da un lato della scrivania, Alessandro dall’altro: quasi coetanei, quasi uguali nel modo di intendere la vita, discreti e concreti, soprattutto agganciati al mondo reale e non virtuale. Caro Alex ti voglio bene, però... Caro Andrea, ti sono affezionato, però... Ma da oggi fino a quel giorno, Del Piero resta il numero 10, quello che di te non mi stanco/ sarò sempre al tuo fianco/ sei la cosa più bella che c’è...



P.s. Alexxxx amore mioooo nooooooo! :olè:
 
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