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Alex Del Piero sempre più 'Uomo della Storia' nella Juventus, la TOP 10 dei suoi momenti magici

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occhiblue
view post Posted on 23/10/2010, 23:55     +1   -1




Alex Del Piero sempre più 'Uomo della Storia' nella Juventus: la TOP 10 dei suoi momenti magici

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Ripercorriamo la storia di Pinturicchio dopo l'ultimo traguardo raggiunto

Quando indossi la stessa maglia per vent’anni, o quasi, rischi di farci l’abitudine. Il fatto è che i colori indossati (in questo caso il bianco e il nero) finiscono per entrarti dentro, mischiandosi inevitabilmente all’anima. Alessandro Del Piero veste Juve dal 1993, e lo farà fino a quando non si toglierà le scarpette, decidendo cosa fare da grande. Ha passato di tutto: è stato uno dei giocatori più forti del globo, prima di lasciare sul campo di Udine un ginocchio e parte del suo immenso talento. E’ stato campione d’Europa e del Mondo, ma anche attraversato periodi bui come calciopoli e la Serie B. Non sono neanche mancate accuse di doping. E’ stato a lungo indispensabile, ma ha anche riscaldato la panchina per un biennio, la mascella inflessibile di Capello non lo vedeva di buon occhio.

Dici Del Piero e intendi Juve, pensi a Del Piero e hai sempre un numero ben preciso in mente, il margine di rischio è nullo: dieci, da lui stesso celebrato nel giorno sognato da ogni giocatore di classe del pianeta terra, il recente 10\10\10. A proposito di dieci, ecco i dieci momenti (in rigoroso ordine cronologico) che tra i tanti che identificano il fuoriclasse bianconero.

19 SETTEMBRE 1993 - 79’ minuto di Juventus-Reggiana, Del Piero subentra a Ravanelli in una partita che ha poco da dire. Tranne che per lui, perché appena un minuto dopo il suo ingresso in campo, il ragazzino (nemmeno ventenne) realizza il suo primo goal in serie A, un’emozione da tramandare ai posteri. Per chi non lo sapesse, il giovanotto aveva esordito nella massima serie solo sette giorni prima. Chi ben comincia, è a metà dell’opera

4 DICEMBRE 1994 - Juventus-Fiorentina, Stadio delle Alpi. I padroni di casa soffrono i viola, in vantaggio per due reti a zero. Nella ripresa una doppietta di Vialli ristabilisce la parità, tutto sembra avviarsi verso il risultato di 2 a 2, quando a pochi minuti dal termine, una magia accecò i presenti (di recente Marchisio ha rivelato di essere in quel giorno presente in tribuna, lui, bambino, insieme al padre). Su un cross da centrocampo di Orlando, Del Piero osa l’impensabile: tiro al volo di destro, il tutto con roteazione quasi innaturale della gamba, in un movimento dal sincronismo e dal coordinamento folle. Tiro insaccato all’incrocio, tifosi in delirio; ancora oggi, quindi anni e (circa) duecento mesi dopo, lo stesso Alex non ha un attimo di esitazione nell’indicare il suo goal più bello.

22 MAGGIO 1996 - La Juve affronta l’Ajax in finale di Champions League, a Roma. Finirà 5 a 3 ai rigori per i bianconeri, una gioia ancora non riassaporata dopo quindici anni. Per Del Piero una partita non indimenticabile da un punto di vista personale, ma chi se ne frega. Più importante alzare il trofeo, anche perché in quella edizione di Champions furono numerose le perle di Pinturicchio, che proprio in quei mesi diede vita al suo marchio di fabbrica, il gol “alla Del Piero”. Finta e controfinta ubriacante al difensore, e, dal margine sinistro dell’area, tiro che prima sembra finire in curva poi, grazie all’effetto a rientrare, si insacca all’incrocio, con buona pace del portiere.

26 NOVEMBRE 1996 - La notte di Tokyo. La Juve di fronte al River Plate, in palio il titolo di campione del mondo. Del Piero soffre, come tutta la sua squadra. Partita ostica, pochi gli spazi e le occasioni per segnare. Il cronometro segnala che mancano meno di dieci minuti alla fine, quando il fato decide chi incoronare nella notte più importante (parliamo di club) per un giocatore: angolo per la Juve, batte Di Livio, la palla arriva a Del Piero, che con destro secco manda sotto la traversa. Goal, partita, coppa. Niente di più bello, o di indimenticabile.

STAGIONE 1997\98 - Impossibile trovare un momento nella stagione 97\98, meravigliosamente giocata da Del Piero, dall’inizio alla fine. In quell’annata addirittura trentadue i goal realizzati, 21 in campionato e 10 in Champions League. Da ricordare la rete segnata all’Old Trafford (dopo appena venti secondi, terzo goal più veloce di tutti i tempi in coppa) le doppiette rifilate al Monaco in semifinale, il goal realizzato nel famoso Juve-Inter, da tutti ricordato per il contatto Ronaldo-Iuliano. Proprio con il fenomeno brasiliano condivide, in quella stagione, una sorta di grazia divina, che trasforma in oro luccicante ogni palla recapitata tra i propri piedi, una magia ad ogni tocco, una rete ad ogni tiro. Irripetibile un’annata simile, che non a caso (complice anche il grave infortunio) Del Piero non replicherà più.

5 MAGGIO 2002 - Dimenticate per un attimo (se ci riuscite) le lacrime di Ronaldo e Materazzi, le topiche di Gresko, le reti dei laziali. Stadio Friuli di Udine, la Juve affronta l’Udinese, quasi certa del fatto che ogni risultato raggiunto sarà vano. Del Piero segna, in quella che è lecito definire una delle migliori stagioni post-infortunio, e come i compagni tende poco convintamene l’orecchio verso Roma. Dalla capitale arrivano notizie sorprendente, l’Inter perde, ai bianconeri va lo scudetto più insperato. Lo stesso Alex, ha inserito questa data tra le sue più felici, stilettata (di classe, lui potrebbe solo così) ai nerazzurri.

4 LUGLIO 2006 - Mondiali di Germania, il Belpaese va ad affrontare i padroni di casa, in una semifinale da cuori forti. Del Piero parte della panchina, Lippi si affida agli uomini che lo hanno portato tra le prime quattro del mondo. I novanta minuti si concludono sullo 0 a 0, il tecnico decide di affidarsi a chi, in bianconero, aveva deciso una moltitudine di battaglie. Del Piero entra al posto di Perrotta, Lippi prova a giocarsela senza troppi tatticismi. La rete di Grosso manda in estasi l’intero stivale, ma ancora manca qualcosa, che arriva poco prima della fine. Angolo per la Germania, all’arrembaggio alla ricerca del pari. Del Piero è dentro l’area dell’Italia, palla recuperata da Cannavaro, rapido contropiede degli azzurri, pochi secondi e Alex è dentro l’area. Ma è quella dei tedeschi. Gilardino gli serve l’assist, lui con un prelibato tocco di destro manda sotto la traversa, rete, finale. Un marchio a fuoco sulla sua lunga esperienza in azzurro, indelebile.

6 APRILE 2008 - Juventus-Palermo, ed è quasi difficile ricordare l’avversario di quel giorno perché l’attesa è tutta incentrata sul prepartita, su una maglia che ha sulle spalle un numero improponibile, per essere portata da un solo giocatore, per una squadra soltanto. Non se quel giocatore si chiama Scirea, o da quel giorno, Alessandro Piero, alla partita numero 553 in bianconero, record di tutti i tempi del club torinese. Per il capitano e la sua squadra una giornata storta, terminata con una sconfitta per 3 a 2. A fine stagione però i gol saranno ventuno, il che significa titolo di capocannoniere, per il secondo anno consecutivo (l’anno precedente leader dei marcatori della serie B). Ventuno goal, quindi, tanto per gradire. Tanto per ribadire che le 553 (molte di più ormai) partite in bianconero sono un punto di partenza, non l’aperitivo di un prossimo tramonto.

17 OTTOBRE 2010 - Juventus-Lecce, il capitano parte dalla panchina, l’età è quella che non ti permette di giocare ogni tre giorni. I gol in bianconero (in campionato e in serie A) sono 177, ne manca uno per eguagliare Boniperti, leggenda bianconera che, guarda caso, fu proprio colui che portò Alex alla Juve nel 1993. Il capitano sostituisce Quagliarella a pochi minuti dal termine, la partita ha già detto tanto, ma non tutto evidentemente. Appena quattro minuti dopo il suo ingresso, riceve un pallone da Krasic all’interno dell’area. Finta e palla spostata sul sinistro, tiro potente e preciso che si insacca alle spalle del portiere. E’ un'altra gioia, un'altra linguaccia, un nuovo passo, l’ennesimo, nella storia della società bianconera.

IL PROSSIMO - Basta un solo goal per superare Boniperti, appena quattro per diventare il giocatore in assoluto più prolifico con la stessa maglia (record detenuto da Meazza, 282 goal con l’Inter). C’è da credere che poi tenterà l’obiettivo dei 200 goal in campionato, superando così bomber del livello di Batistuta e Signori. Spera di inaugurare, il prossimo anno, la nuova casa bianconera con la fascia di capitano ancora salda al braccio. Si fermerà quando è giusto fermarsi, quando tutte le caselle saranno colmate. Solo allora, forse, l’anima si placherà, trovando un colore proprio, una sfumatura diversa. Ma che ricordi sempre l’originale. Bianconera.


http://www.goal.com/it/news/1941/inchieste...mo-della-storia
 
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Th3BoSS85
view post Posted on 24/10/2010, 10:52     +1   -1




mitico unico mitico
 
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view post Posted on 24/10/2010, 15:59     +1   -1
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*fLo_
view post Posted on 25/10/2010, 17:31     +1   -1




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