Il 2011 non è iniziato bene per la Juventus, ma il Presidente Agnelli non si lascia abbattere dalla sconfitta contro il Parma: «È stata una giornata negativa, iniziata nel modo sbagliato, con l’infortunio di Quagliarella. Poi abbiamo subito l’espulsione di Melo, che giudico corretta, anche se ha subito un’entrata dura e forse ci poteva stare una sanzione in più per il giocatore del Parma. La reazione di Melo non mi è piaciuta; anche se è stato un gesto istintivo a un forte calcio subito all’interno coscia, i giocatori in campo devono essere degli esempi».
Il passivo subito è sin troppo pesante, ma per il Presidente il punteggio finale conta poco: «Una volta subito il gol abbiamo cercato di rimediare e ci siamo sbilanciati un po’, ma a quel punto perdere 1-0 o 4-1 cambia poco. Ora dobbiamo rimanere uniti perché questa sconfitta non modifica i nostri obiettivi e non cambia la convinzione nei nostri mezzi. Sono contento che i tifosi ci abbiano sostenuti anche oggi».
L’infortunio di Quagliarella è una brutta tegola per la Juve. A chi gli chiede se cambierà i piani sul mercato, Agnelli risponde: «Intanto auguriamo a Fabio che non sia nulla di grave. Ha riportato una distorsione al ginocchio che verrà valutata domani dallo staff medico, ma, come già detto, i nostri piani non cambiano. Siamo consapevoli della nostra forza e di avere una squadra che può battere chiunque. Abbiamo sempre detto che partendo da -27 rispetto all’anno scorso non è facile in sei mesi essere davanti a tutti, ma dobbiamo essere all’altezza della nostra tradizione. Abbiamo cambiato molto in estate, ben 12 elementi, e l’organico è molto competitivo: abbiamo un parco attaccanti che, se stessero tutti bene, sarebbe di altissimo livello, un centrocampo tra i migliori d’Europa, una coppia di centrali di difesa eccezionale, il miglior portiere del decennio e uno Storari che non lo sta facendo rimpiangere…È una rosa di ottima qualità che forse pecca un po’ di inesperienza. Dobbiamo dare a questi giocatori, molti dei quali sono giovani, il tempo di crescere e di acquisire malizia e personalità».
