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Marotta e la Juve smarrita

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occhiblue
view post Posted on 11/1/2011, 11:33     +1   -1




Marotta e la Juve smarrita


"Un momentaccio, passerà"
Dopo i ko pesanti con Parma e Napoli, i bianconeri sembrano destinati a un'altra stagione senza soddisfazioni. Ma il dg generale invita tutti alla calma: "Non facciamoci prendere dal panico". Scoppia il caso Sissoko

Ciò che angoscia la Juventus è il confronto con il Napoli, società che rappresenta la definizione esatta del concetto di progetto: le due squadre sono tornate insieme dalla serie A quattro anni fa, una era stata retrocessa da "calciopoli" e l'altra dal fallimento. Ma gli azzurri negli anni sono cresciuti passo dopo passo, hanno formato una squadra, si sono dati un presente luminoso e un futuro radioso pur partendo da basi meno prestigiose e investendo assai di meno da un mercato all´altro. La Juve, invece, in un certo senso deve ancora cominciare. L´estate scorsa, Agnelli e Marotta hanno dovuto riordinare le macerie di un triennio buttato via, durante il quale sono stati spesi quasi 150 milioni senza che questi si fossero trasformati in investimento: oggi come oggi, il futuro della Juve è garantito da giocatori come Marchisio e Chiellini (e forse De Ceglie), che in serie B già c´erano, ma quale traccia lasceranno i rinforzi accumulati nel tempo? L´unico che può ancora durare è Melo, anche se il rapporto tra i soldi spesi, i guai combinati e l´apporto dato non produce un saldo positivo.
Ma adesso montano i dubbi anche sul percorso della ricostruzione. L´estate passata, Agnelli e Marotta hanno speso 56 milioni e mezzo senza creare una squadra che dia la garanzia assoluta di essere tra le migliori quattro d´Italia, senza contare che per trattenere due talenti nel pieno della maturazione come Quagliarella e Aquilani bisognerà spendere, tra qualche mese, altri 26 milioni e mezzo (e 7,5 ne andranno scuciti per confermare Pepe). La Juve è dunque ancora all´inizio, il Napoli l´ha sorpassata e staccata e probabilmente, tra qualche anno ci saranno solamente due degli ultimi acquisti (Bonucci e Krasic, costati oltre trenta milioni in due) a rappresentare la Juve nel tempo. Li scambiereste con Hamsik e Cavani?
Il momento è difficile e il futuro non agevole, nonostante lo scarso livello qualitativo del campionato italiano. Società e Delneri, oggi, pensano ovviamente al presente: "Non possiamo buttare il lavoro fatto in questi mesi" dice l´allenatore che però nell´ultima settimana ha dovuto assistere "agli stessi errori che ci caratterizzarono all´inizio della stagione", come se cinque mesi di addestramento e di progressi fossero passati in vano. "Quando Delneri potrà di nuovo fare la formazione senza consultare il medico, torneremo ad alto livello", assicura Marotta. "L´importante è non farci prendere dall´ansia. È un momentaccio, ma passerà". I tifosi temono che si ripetano i disastri della stagione passata, che s´avvitò in una crisi irrisolvibile. "Ma il paragone non regge", garantisce Chiellini: quest´anno, in effetti, ci sono un gruppo più solido, un allenatore nettamente più preparato e una società che sa che pesci pigliare. È per questo che la Juve non sbracherà, anche se approdare all´obiettivo (minimo) del quarto posto non sarà facile: oggi i bianconeri sono virtualmente settimi (l´Inter deve recuperare due partite, può superarli e distanziarli), la concorrenza è nutrita e soltanto la Lazio dà segni di cedimento, il Milan è troppo lontano, il Napoli rischia di diventarlo, l´Inter può prendere le distanze, il Palermo sarebbe molto più avanti se avesse avuto arbitraggi più equi e la Roma è in una posizione migliore nonostante un rendimento globalmente deludente. "Siamo in linea con i programmi", ripetono Marotta e Delneri, che confidano che la squadra si rilanci con i rientri di Iaquinta, De Ceglie e Martinez, con il ritorno alla forma migliore di Grygera, Aquilani, Krasic, Amauri e Del Piero, con un paio di acquisti ("Prenderemo un difensore e un attaccante", annuncia il diggì e il primo dovrebbe essere Barzagli dal Bayern) che quanto meno infoltiranno la rosa.
Il lavoro, adesso, sarà soprattutto psicologico: Delneri era in qualche modo riuscito a spingere il gruppo ai confini dei propri limiti, ma qualcuno potrebbe impaurirsi davanti ai propri difetti. "Se abbassiamo il ritmo, se non aggrediamo costantemente i nostri avversari, diventiamo una squadra normale: dobbiamo ritrovare il nostro cambio di marcia", ordina Chiellini. La Juve può nutrire ambizioni soltanto sfiorando la perfezione. Ogni sbaglio, invece, ne smaschera le debolezze.



Ciò che angoscia la Juventus è il confronto con il Napoli, società che rappresenta la definizione esatta del concetto di progetto: le due squadre sono tornate insieme dalla serie A quattro anni fa, una era stata retrocessa da "calciopoli" e l´altra dal fallimento. Ma gli azzurri negli anni sono cresciuti passo dopo passo, hanno formato una squadra, si sono dati un presente luminoso e un futuro radioso pur partendo da basi meno prestigiose e investendo assai di meno da un mercato all´altro. La Juve, invece, in un certo senso deve ancora cominciare. L´estate scorsa, Agnelli e Marotta hanno dovuto riordinare le macerie di un triennio buttato via, durante il quale sono stati spesi quasi centocinquanta milioni di euro senza che questi si fossero trasformati in investimento: oggi come oggi, il futuro della Juve è garantito da giocatori come Marchisio e Chiellini (e forse De Ceglie), che in serie B già c´erano, ma quale traccia lasceranno i rinforzi accumulati nel tempo? L´unico che può ancora durare è Melo, anche se il rapporto tra i soldi spesi, i guai combinati e l´apporto dato non produce un saldo positivo.
Ma adesso montano i dubbi anche sul percorso della ricostruzione. L´estate passata, Agnelli e Marotta hanno speso 56 milioni e mezzo senza creare una squadra che dia la garanzia assoluta di essere tra le migliori quattro d´Italia, senza contare che per trattenere due talenti nel pieno della maturazione come Quagliarella e Aquilani bisognerà spendere, tra qualche mese, altri 26 milioni e mezzo (e 7,5 ne andranno scuciti per confermare Pepe). La Juve è dunque ancora all´inizio, il Napoli l´ha sorpassata e staccata e probabilmente, tra qualche anno ci saranno solamente due degli ultimi acquisti (Bonucci e Krasic, costati oltre trenta milioni in due) a rappresentare la Juve nel tempo. Li scambiereste con Hamsik e Cavani?
Il momento è difficile e il futuro non agevole, nonostante lo scarso livello qualitativo del campionato italiano. Società e Delneri, oggi, pensano ovviamente al presente: «Non possiamo buttare il lavoro fatto in questi mesi» dice l´allenatore che però nell´ultima settimana ha dovuto assistere «agli stessi errori che ci caratterizzarono all´inizio della stagione», come se cinque mesi di addestramento e di progressi fossero passati in vano. «Quando Delneri potrà di nuovo fare la formazione senza consultare il medico, torneremo ad alto livello», assicura Marotta. «L´importante è non farci prendere dall´ansia. È un momentaccio, ma passerà». I tifosi temono che si ripetano i disastri della stagione passata, che s´avvitò in una crisi irrisolvibile. «Ma il paragone non regge», garantisce Chiellini: quest´anno, in effetti, ci sono un gruppo più solido, un allenatore nettamente più preparato e una società che sa che pesci pigliare. È per questo che la Juve non sbracherà, anche se approdare all´obiettivo (minimo) del quarto posto non sarà facile: oggi i bianconeri sono virtualmente settimi (l´Inter deve recuperare due partite, può superarli e distanziarli), la concorrenza è nutrita e soltanto la Lazio dà segni di cedimento, il Milan è troppo lontano, il Napoli rischia di diventarlo, l´Inter può prendere le distanze, il Palermo sarebbe molto più avanti se avesse avuto arbitraggi più equi e la Roma è in una posizione migliore nonostante un rendimento globalmente deludente. «Siamo in linea con i programmi», ripetono Marotta e Delneri, che confidano che la squadra si rilanci con i rientri di Iaquinta, De Ceglie e Martinez, con il ritorno alla forma migliore di Grygera, Aquilani, Krasic, Amauri e Del Piero, con un paio di acquisti («Prenderemo un difensore e un attaccante», annuncia il diggì) che quanto meno infoltiranno la rosa.
Il lavoro, adesso, sarà soprattutto psicologico: Delneri era in qualche modo riuscito a spingere il gruppo ai confini dei propri limiti, ma qualcuno potrebbe impaurirsi davanti ai propri difetti. «Se abbassiamo il ritmo, se non aggrediamo costantemente i nostri avversari, diventiamo una squadra normale: dobbiamo ritrovare il nostro cambio di marcia», ordina Chiellini. La Juve può nutrire ambizioni soltanto sfiorando la perfezione. Ogni sbaglio, invece, ne smaschera le debolezze

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http://torino.repubblica.it/sport/2011/01/...asser-11078742/
(11 gennaio 2011)
 
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*fLo_
view post Posted on 11/1/2011, 19:25     +1   -1




DEVE passare, questo momentaccio.
 
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