Zanetti in campo: “Per il bene del Bologna, niente polemiche”
Massimo Zanetti rinvia la discussione col dissidente Marco Scapoli, che lo ha accusato di gestire il Bologna come una sua azienda, nonostante detenga il 40% delle azioni. Questa la nota che il presidente ha dettato, perché fosse pubblicata sul sito ufficiale: “In relazione all’articolo apparso sul Resto del Carlino-Bologna, il presidente del Bologna Fc ed il suo staff dirigenziale appena insidiatosi desiderano comunicare che, viste le molteplici e quotidiane problematiche gestionali di ordinaria amministrazione che si stanno affrontando, per il bene del Bologna non intendono scendere in polemica con uno dei nove consiglieri della società. Eventuali incomprensioni verranno chiarite in un prossimo consiglio di amministrazione del Bfc 1909, luogo deputato nelle società per azioni, da svolgersi su richiesta della maggioranza dei consiglieri”. Parole difficili da decodificare: per il prossimo 24 gennaio è convocata l’assemblea dei soci. E in quella sede non è previsto nessun dibattito sulle scelte del presidente. Zanetti ascolterà eventuali rimostranze, se la maggioranza dei soci chiederà la riunione del cda. Altrimenti i problemi di uno solo non finiranno in alcun ordine del giorno. Scapoli ne era consapevole. “Infatti – ha detto ieri a una tv locale – ho parlato perché dopo aver chiesto di mettere all’ordine del giorno della prossima assemblea anche i temi che stanno maggiormente a cuore a me e ad altri soci, ho avuto la certezza che non saranno trattati. Fin qui, le aspettative di gestione all’insegna della pluralità e della condivisione sono state disattese. Ci tengo a dire che la mediazione è senz’altro nelle mie corde e in quelle di tutti i soci. Noi l’abbiamo cercata e ci è stata negata, per questo ho deciso di rendere pubblica la questione, anche per rispetto verso chi sta entrando in questa newco. Io non posso escludere che gli altri soci mi estromettano dal consiglio: se i principi del salvataggio sono cambiati e la gestione è uninominale, basta che il presidente si dica disposto a subentrare a chi non condivide il suo modo di agire. Fra di noi stiamo facendo qualche incontro, ma non abbiamo dichiarato alcuna guerra né a Zanetti né a Baraldi e neppure a Consorte. Ci limitiamo ad analizzare un comportamento che, in alcune circostanze, ci ha anche offeso”. Prima di intraprendere un viaggio d’affari, anche Albano Guaraldi (Futura Costruzioni e socio di Bologna 2010) dopo aver letto l’intervista a Scapoli è uscito allo scoperto. Lo ha fatto con una comunicazione molto breve, ma altrettanto esplicita. “Sono d’accordo con quanto dichiarato da Marco Scapoli sul malumore di alcuni soci nel Bologna verso la gestione del presidente Zanetti. Ma ritengo e spero che il prossimo 24 gennaio, il giorno dell’assemblea dei soci di Bologna 2010, si possa trovare tra persone perbene una soluzione che accontenti tutti”. Gianni Consorte non vuole commentare alcuna vicenda che riguardi il Bologna Fc, ma si adopera, in silenzio, affinché la cordata si rinsaldi. E per questo incontra, parla, cerca di smussare spigoli, ben sapendo che all’origine di ogni problema c’è stata l’imposizione da parte di Zanetti di Luca Baraldi come ad. Baraldi, parole di Zanetti, non si occuperà di mercato. Intanto, il Genoa vorrebbe scambiare Kharja con Mudingayi, mentre il Napoli propone lo scambio tra Cigarini (1,4 di ingaggio a stagione) e Britos, che guadagna circa un terzo del centrocampista e che ha prospettive di crescita ben più ampie. Può essere che si tratti soltanto di coincidenze, ma tanto Cigarini quanto Kharja erano stati nel mirino del Bologna durante il mercato di gennaio 2010, quando a dirigere le operazioni era Baraldi. Longo, forte dell’investitura di Zanetti, non fa altro che dire agli agenti di non essere interessato a questo genere di affari.
Fonte: Il Resto del Carlino
