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Agnelli e Marotta: «Fiducia in questa Juve»

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Th3BoSS85
view post Posted on 29/1/2011, 20:17     +1   -1




Un messaggio forte, chiaro, che non lascia adito a dubbi o a diverse interpretazioni. E’ quello lanciato da Andrea Agnelli e Giuseppe Marotta, durante la conferenza stampa tenuta questo pomeriggio a Vinovo: «Sapevamo che questo sarebbe stato un anno difficile - ha spiegato il presidente - ma questo non cambia il nostro programma, che mira a costruire una squadra vincente. Un programma che è iniziato quest’estate e che proseguirà nella prossima. Dobbiamo ricordarci la situazione che abbiamo trovato quando abbiamo iniziato a lavorare sette mesi fa: dal punto di vista sportivo venivamo dalla peggior stagione degli ultimi anni. Questo ha fatto sì che la situazione finanziaria e patrimoniale ora sia delicata. La mancata qualificazione alla Champions, la centralizzazione dei diritti tv e la costruzione dello stadio determineranno una perdita significativa nel bilancio di quest’anno. Questo però non ci impedirà di andare avanti con il nostro programma».

«La nostra rosa oggi ha il sesto monte ingaggi europeo, con circa 130 milioni di Euro - ha proseguito Agnelli - Se si facesse un’equazione tra monte ingaggi e risultati sportivi dovremo arrivare ai quarti di finale di Champions League. Così non è evidentemente, ma questo significa che la Juventus ha comunque risorse importanti. Considerati anche gli ammortamenti, abbiamo una macchina da 170 milioni: una macchina a benzina in cui, però è stato messo il diesel... Ora dobbiamo sistemarla e serve il giusto tempo per farlo».

Il presidente chiede quindi maggior equilibrio nei giudizi: «Per molti opinionisti, fino a tre settimane fa questa era una Juve da scudetto. Noi non ci siamo esaltati in quel momento e non ci abbattiamo ora, perché sappiamo bene quali sono i nostri obiettivi. Non chiediamo certo un atto di fede, ma maggior coerenza».

«Ci sono due elementi che voglio sottolineare - spiega ancora Agnelli - il primo è la fiducia nell’operato delle persone che stanno svolgendo un lavoro egregio, sia dal punto di vista tecnico che dal punto manageriale. In secondo luogo, ribadisco che la nostra è una programmazione basata sul lungo periodo. Come tifoso vorrei sempre vincere 3-0 e quando perdiamo mi arrabbio. Il mattino dopo la gara però devo ragionare da manager, ricordando da dove è dovuto partire Marotta per svolgere il suo lavoro. Se sono soddisfatto? Non posso esserlo, visto che siamo usciti da due manifestazioni. La Juve dovrà arrivare ad essere competitiva in Primavera, perché a quel punto può arrivare la zampata vincente, ma Del Neri può stare tranquillo, perché lo sono io. Se poi saremo nella stessa situazione tra un anno allora avremo un problema, ma come ripeto, sapevamo che sarebbe stato un anno complicato e l’allenatore sta facendo un lavoro egregio. Ai giocatori chiedo di correre fino al 95°, di dare tutto e anche qualcosa di più. A maggio poi Marotta farà le sue valutazioni e vedremo come intervenire».

Infine, una chiusura sulle inchieste della giustizia sportiva: «Hanno chiesto tempo e ne hanno avuto molto. Ora mi aspetto delle risposte riguardo al nostro esposto. Una replica a Moratti? No, su questo tema mi annoia».

I concetti espressi dal presidente sono stati poi ribaditi da Marotta: «Abbiamo la massima fiducia in Del Neri, che è in grado di valorizzare al massimo le nostre risorse. Abbiamo un gruppo che è stato profondamente rinnovato e a chi sostiene che avremmo dovuto comprare meno giocatori, ma di maggior qualità, faccio notare come anche con una rosa ampia sia difficile sopperire agli infortuni. Noi dovevamo costruire le basi su cui poi lavorare in futuro. Esattamente quello che hanno fatto squadre come Milan, Inter o Roma negli anni. Per ottenere risultati servono tempo e programmazione».

Inevitabile che il discorso si sposti sul mercato: «Questo è un anno di difficoltà economica per la società e inoltre, in questa finestra di riparazione, non si sono presentate opportunità significative. Siamo intervenuti con tempismo per sfruttare l’occasione che si è presentata con Toni, ma siamo anche stati sfortunati, perché è subito incappato nell’ennesimo infortunio traumatico della stagione. Proprio gli infortuni traumatici rappresentato ben l’80% del totale di quelli patiti dai nostri giocatori. e queste sono situazioni imprevedibili che hanno però privato Del Neri di elementi importanti».

Sull’acquisto di Pazzini da parte dell’Inter, Marotta sottolinea che «l’interessamento dei nerazzurri è stato repentino e noi in questa sessione di mercato non saremmo potuti intervenire. Stimo molto Pazzini e nutro affetto per lui ma non credo che possa cambiare l’esito di una stagione. I nostri avversari sono competitivi, ma oggi, dopo 21 giornate di campionato, siamo a tre punti dalla terza in classifica. Se avessimo quattro punti in più non saremmo qui a parlare, ma non potremmo comunque dormire sonni tranquilli. Lo scorso anno, con la Sampdoria, eravamo più indietro in classifica e poi ci siamo qualificati per la Champions League, con una squadra di ragazzi. Dunque serve fiducia».





 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 30/1/2011, 12:26     +1   -1




Agnelli: «Juve, stiamo calmi. Il progetto va avanti»

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TORINO, 29 gennaio - Pazienza, calma e coerenza. Eccoli i tre ingredienti fondamentali del presidente Andrea Agnelli per sfornare i successi bianconeri che tutti i tifosi aspettano. La Juve di oggi non è quella che srà nella prossima stagione. Solo allora si potrà giudicare. Adesso ancora no, non sarebbe giusto. «Sappiamo che è un momento delicato per la squadra e per tutti noi», ha detto il presidente Agnelli in conferenza stampa. «Se sono qui è per fare un po' di chiarezza sulla situazione attuale e scacciare voci destabilizzanti che sono uscite dalle bocche di ex calciatori e personaggi non più legati al mondo della Juve», ha proseguito Andrea Agnelli.

«JUVE, UNA SUPER MACCHINA» - Il presidente bianconero ragiona per metafore. Soprattutto una è chiara e significativa: «Attualmente la nostra rosa ha il sesto monte ingaggi in Europa. Se facciamo un'equazione salari/risultato sportivo noi saremmo sempre nei quarti di Champions. La verità è che abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l'anno, una macchina dalle potenzialità enormi che va a benzina. Il problema è che in questa super vettura hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Ora teniamo presenti le tempistiche che ci vogliono per aggiustarlo». La Juve come una vettura di prim'ordine che va fatta girare al meglio, dunque.

«CHIUDIAMO IL BILANCIO CON PERDITA SIGNIFICATIVA» - «Sono uscite voci di Lippi e Spalletti pronti per la Juve. Bene, è solo una minch...», ha detto Agnelli. «E' inutile spingersi in fantasie di questo tipo. Io ho una fiducia totale nell'ad Marotta e nello staff tecnico, a partire da Del Neri. Noi siamo arrivati sei mesi fa: cerchiamo di ricordarci la situazione che abbiamo trovato. Eravamo reduci da una delle peggiori stagioni della nostra storia, con una serie incredibile di record negativi inanellati», ha proseguito il numero uno bianconero. «La gestione patrimoniale di questa stagione è delicata perchè dobbiamo fare i conti con investimenti fatti in estate, dalla mancata qualificazione in Champions e dal fattore stadio. Quest'anno andiamo a chiudere il bilancio con una perdita significativa. Questo, però, non cambia i nostri obiettivi, ovvero costruire una squadra vincente in grado di ottenere obiettivi importanti».

«SAPEVAMO CHE SAREBBE STATO UN ANNO DIFFICILE» - Agnelli insiste sul progetto Juve, da costruire con la giusta tempistica. «Ad agosto avevamo detto che sarebbe stato un anno difficile, anche dopo gli investimenti importanti che avevamo fatto. Ne faremo degli altri altrettanto significativi nella prossima e se il prossimo anno, di questi tempi, ci ritroveremo ancora in questa situazione, allora ci dovremo preoccupare. Per il momento, invece, sono sereno perchè eravamo consapevoli di non poter fare una stagione da scudetto».

«CREDO NELLA JUVE» - Il presidente se la prende anche con gli infortuni che stanno flagellando la sua prima stagione al timone della Juve: «Non li avevamo calcolati, purtroppo». Agnelli però conferma il suo ottimismo: «Se ho scelto di diventare presidente è perchè credo in questo asset, credo nella Juve. Da tifoso mi arrabbio tantissimo quando la squadra perde, poi però il giorno dopo vado in ufficio e torno a ragionare da manager, consapevole del nostro progetto ancora in essere. Settimanalmente le opinioni nei nostri confronti cambiano: una volta siamo fenomeni, subito dopo incapaci (il presidente non ha usato esattamente questa parola, ndr.). Si è parlato di Juve da scudetto ma noi non l'avevamo mai annunciato, noi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e le nostre potenzialità. Serve più coerenza. Da questa situazione escono due elementi: fiducia totale nell'operato delle persone che sono arrivate quest'anno e che stanno facendo un lavoro egregio e la certezza di una programmazione nel lungo periodo. Siamo usciti dall'Europa League dopo sei pareggi, siamo usciti dalla coppa Italia e mi girano ancora le scatole come tifoso perchè io voglio sempre vincere. Poi però mi rendo conto delle potenzialità di questa società e resto tranquillo».

«DEL NERI PUO' STARE TRANQUILLO» - Sulla perdita significativa nel bilancio di quest'anno il presidente non si può sbilanciare: «Una cifra esatta non la posso dire, siamo una società quotata in borsa...». Escluso anche un aumento di capitale: «No, assolutamente». Il progetto bianconero andrà avanti anche se quest'anno non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League: «A livello di cifre giocare in Champions e uscire al primo turno porta nelle casse di una società italiana circa 20 milioni. La perdita più grave non è tanto economica quanto di attrattività della squadra. L'impegno della famiglia c'è e c'è la nostra volontà di far bene. E questo vuol dire anche entrare in Champions League, a prescindere dalle cifre», ha detto Agnelli. «Del Neri può stare tranquillo come lo sono io, per ora sta facendo un egregio lavoro. La squadra deve entrare in campo e correre fino al 95' e dare sempre tutto. Questo è l'unica cosa che chiedo. A maggio, poi, daremo una valutazione della stagione e come intervenire in quella successiva. I tifosi devono capire che mi arrabbio quando perdiamo e che voglio vincere quanto loro. A questo club tengo tantissimo».

«CALCIOPOLI, ORA VOGLIAMO UNA RISPOSTA» - Chiusura su Calciopoli: «Le parole di Moratti mi cominciando ad annoiare. Quello che mi aspetto è avere una risposta sull'esposto che abbiamo presentato. Da questo punto di vista hanno chiesto tempo, hanno avuto tempo, si sono presi giorni, settimane, mesi: adesso una risposta ce l'aspettiamo».
 
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*fLo_
view post Posted on 30/1/2011, 18:34     +1   -1




Di certo la fiducia è difficile da concedere, ora come ora.
Ma lo sapevamo che non sarebbe stato semplice. L'amore resta sempre e comunque, forse non la fiducia, ma l'amore e la fede sempre. <3
 
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2 replies since 29/1/2011, 20:15   28 views
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