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Quando il campo si trasforma in un ring

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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 5/2/2011, 12:20     +1   -1




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Il pugno di Adriano a Gastaldello, la furia di Materazzi su Cirillo, lo sputo di Totti a Euro 2004 e quello di Simeone in un derby romano datato '99. La follia di Christian Chivu, che in Bari-Inter ieri sera ha perso il lume della ragione sferrando un colpo in faccia a Marco Rossi, è solo l'ultima di una lunga lista di uscite di testa violente che hanno attraversato i campi di calcio: rettangoli di gioco spesso trasformati in ring, dove l'agonismo diventa la scusa per dare sfogo agli istinti peggiori.

La storia del calcio, anche di alto livello, è costellata di episodi simili a quello che è costato quattro giornate di squalifica al giocatore dell'Inter: il romeno non è certo l'unico finito nell'albo degli amanti delle scazzottate. Nella lista nera sono finiti anche Adriano (recidivo), Pisano, Materazzi. L' 'imperatore', allora nerazzurro perse la testa almeno in due occasioni: il 26 gennaio 2009 sferrò un pugno a Gastaldello della Samp, rimediando tre turni di stop; ma nel 2006 aveva già dato brutta mostra di sé colpendo il livornese Grandoni (stessa squalifica inflitta dal giudice). Il 26 maggio 2009 scoppiò una mega rissa in Torino-Genoa: ad avere la peggio, in termini di sanzioni, furono Ogbonna, reo di aver colpito con un calcio l'avversario, e Pisano, per avere dato un violento pugno al petto a un giocatore: per entrambi lo stop fu di 4 turni.

Negli annali non poteva mancare Montero, uno dei 'cattivi' del calcio italiano, che in un Inter-Juve assestò un bel cazzotto a Gigi Di Biagio. Rimediò un pugno anche l'allora nerazzurro Burdisso nella gara di Champions con il Valencia nel 2007: potente il destro con cui Navarro colpì il difensore argentino. Ma il menare le mani in campo non è cattivo costume solo del Belpaese: pochi giorni fa, il 30 gennaio, l'olandese del Bayern, Arjen Robben, ha colpito duramente Thomas Mueller. All'occhio della prova tv non sono sfuggiti, negli anni, anche altri episodi decisamente censurabili: passati sotto le forche caudine delle telecamere, tra l'altro, alcuni 'sputi' celebri. Quello europeo di Francesco Totti al danese Poulsen: correva l'anno 2004 e in Portogallo il capitano della Roma rimediò tre giornate di eurostop. Decisamente peggio, sempre in campo internazionale, fece Mauro Tassotti in Italia-Spagna, quarti di finale dei Mondiali americani del 1994, quando una gomitata a Luis Enrique costò al difensore 9 giornate di squalifica.

Anche il derby della Capitale ha spesso offerto la scena a spettacoli poco nobili: risse, spintoni, calci e anche lo sputo con cui Simeone (oggi tecnico del Catania) colpì il romanista Zago nel '99. Stesso gesto da parte di Couto a Bogdani nel 2007, con 3 turni di squalifica per il portoghese. Non fu esente dal medesimo comportamento l'interista Samuel, che sputò a Nedved in un Juve-Inter di Supercoppa del 2005. Pizzicato dalla prova tv anche il giallorosso Cufré, reo di aver colpito al volto, nel marzo 2005, Alex Del Piero durante un'accesissima Roma-Juve.

Qualche volta la rissa si è estesa anche fuori dal campo. Memorabile, col segno negativo, quella che vide protagonista Marco Materazzi l'1 febbraio 2004 al termine di Inter-Siena: il difensore nerazzurro colpì nel tunnel che porta agli spogliatoi il difensore dei toscani Bruno Cirillo, spaccandogli il labbro. A denunciare l'episodio, in diretta tv, era stato proprio il giocatore del Siena: mano pesante del giudice che squalificò Materazzi a tempo, per due mesi. La furia di Adrian Mutu, invece, finì addirittura al ristorante: il 23 ottobre dello scorso anno, il giocatore romeno, appena reintegrato nella rosa della Fiorentina dopo l'ennesima 'bravata', aveva preso a pugni un cameriere. Follia pura, a pallone decisamente fermo.
 
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