Un'altra sconfitta. Prosegue anche al Dall'Ara il pessimo momento del Catania, giunto ormai alla quinta sconfitta nelle ultime sette partite, dando fiato invece alle ambizioni di un Bologna sempre più sorprendente, che Malesani schiera puntando sulla rapidità della coppia Di Vaio-Meggiorini.
Simeone risponde con un 4-4-2 scolastico, che permette ai suoi uomini di partire meglio, arrivando anche al gol con Maxi Lopez. La gioia dell'argentino è però immediatamente strozzata da Banti, che annulla per un ineccepibile fuorigioco. L'impressione di un Catania più sul pezzo, è confermata peraltro anche dal suo compagno di reparto Gomez, che dà prova della sua vivacità con un sinistro comunque troppo prevedibile.
Un avvio sicuramente confortante, che non fa però nemmeno in tempo a scaldare la passione dei supporters siciliani. Ci pensa Alvarez a complicare i piani di Simeone stendendo ingenuamente Ekdal e meritandosi il secondo giallo dei suoi disastrosi minuti di partita. Seppur non immediati, i riscontri sull'evoluzione del match sono inevitabili. Ironia della sorte il Catania viene colpito su calcio da fermo, il momento in cui l'inferiorità numerica dovrebbe contare di meno; mettendo però in risalto tutti i limiti della propria organizzazione arretrata. A Portanova non sembra vero, e non ha difficoltà nel correggere in rete il buon traversone di Perez battendo un Andujar assolutamente incolpevole. Prima rete stagionale, tutta dedicata a Garics, infortunatosi di recente.
L'orgoglio degli uomini di Simeone prova a far orchestrare una reazione immediata, ma al di là di qualche fallo di troppo, i siciliani faticano a riorganizzarsi dopo il colpo subito rimettendosi sostanzialmente all'approccio avversario, provando a reagire di conseguenza. Evidentemente appagato dal vantaggio, il Bologna apre la ripresa con un atteggiamento prudente, interrotto solo al 15esimo dalla bella puntata di Di Vaio, Andujar è bravo a tenere in partita il Catania.
La seconda ipotesi di raddoppio è ancor più clamorosa, e sempre ad opera di Di Vaio, che però sbuccia clamorosamente il destro da una posizione dalla quale di solito difficilmente perdona. La girandola di cambi disegnata tanto da Simeone quanto da Malesani, non sortisce effetti concreti sulle emozioni di un match che si trascina sino al termine senza mettere sostanzialmente mai in dubbio il risultato finale. Un risultato che premia la scaltra concretezza del Bologna da un lato, e che dall'altro punisce severamente l'ingenuità di un Catania partito bene ma vittima di un nervosismo che troppo spesso finisce per inficiare i buoni propositi della vigilia. Serve una svolta, il più presto possibile.
