L'Udinese si blocca davanti al muro bresciano

L'Udinese si blocca davanti al muro bresciano




Per una volta, il circo Udinese della premiata coppia Guidolin-Pozzo non ottiene l'ovazione finale, sbaglia qualche numero con i giocolieri solitamente più acclamati e si regala un'esibizione tranquilla, in un pomeriggio che concilia il sonno già solo per il clima grigio di Udine.

Le due squadre che finora avevano pareggiato il minor numero di partite in Serie A, si accontentano di un punticino a testa, ferendosi vicendevolmente di striscio in un paio di occasioni e vivacchiando per il resto ognuno per i fatti suoi. Il primo fendente è di Denis, che trova sulla sua strada un Arcari formato muraglia umana, con l'azione che poi si perde in un batti e ribatti inutile; alla mezzora invece un perfetto colpo di tacco di Caracciolo libera Filippini per il più facile dei rasoterra, ma il centrocampista dimostra tutta la sua inadeguatezza sottoporta e sbaglia il rigore in movimento.

Nemmeno il bomber dei bianconeri Di Natale, oggi, riesce a fare quello che di solito gli viene più che naturale: il recupero di Zoboli, in chiusura di tempo, evidenzia un certo appannamento di Totò, peraltro giustificato vista la media realizzativa delle ultime settimane.

La ripresa vive su due scosse, in area bresciana, dalla dinamica abbastanza simile: la prima è dovuta ad una respinta con la testa che viene scambiata da Bergonzi per un fallo di mano. La retromarcia, suggerita probabilmente dall'assistente, fa onore all'arbitro, che decide di regalare poi – con gioia – strette di mano soddisfatte a svariati giocatori del Brescia, evidentemente entusiasti per il lieto fine.

La seconda, dopo la mezzora, nasce da un'uscita avventata di Arcari e dal successivo tiro a porta vuota di Di Natale: Zambelli spara sul corpo di Bega che probabilmente tocca con il braccio ma assolutamente in maniera involontaria.

L'Udinese si ferma dunque ai 17 gol fatti nelle ultime 7 partite al Friuli, dove non restava a secco addirittura dal 4-0 subito contro la Juve a settembre. Il Brescia invece conferma il peggior attacco esterno, ma per una volta – visto il coefficiente di difficoltà della trasferta – a Inchini la statistica non dispiacerà del tutto.