Il Caso - Del Piero-Juve: gelo! E parla Trezeguet

Dopo il "richiamo ufficiale" di Andrea Agnelli, il capitano – che ha ascoltato in silenzio le parole del presidente – si è poi allenato da solo scuro in volto. Dalla Spagna, intanto, un vecchio ex dice la sua sulla situazione della Juve: “Bisognerebbe portare i giocatori nella stanza dei trofei..."


Non tira aria serena a Vinovo. E la sconfitta di Lecce, che ha visto forse la peggiore Juventus della stagione, non ha fatto altro che aumentare il malumore tra i bianconeri. La ramanzina di Agnelli, seguito nel centro sportivo di Vinovo da Nedved e Paratici, ha ufficialmente richiamato la squadra. “Serve impegno – ha tuonato il numero uno della Vecchia Signora –. Non dimentichiamo chi siamo e cosa rappresentiamo”.

DEL PIERO NON PARLA E SI ALLENA DA SOLO – Il capitano della Juventus, come tutti i suoi compagni del resto, ha ascoltato in silenzio la ramanzina del presidente Agnelli, arrivato nella tarda mattinata di ieri a Vinovo per fare capire alla squadra che la dirigenza c’è, ed è vicina ai giocatori. Nessuna parola, anche in rappresentanza dei compagni di squadra: Del Piero ha ascoltato tutto ciò che il numero uno della Juventus aveva da dire ed è tornato ad allenarsi. Da solo, intento a seguire il programma personalizzato creato appositamente per lui.

IL RINNOVO E’ PIU’ LONTANO – Agnelli è stato chiaro (“Ci dirà lui cosa vuole fare”), ma per il momento le parti sono ancora distanti, molto distanti. Ieri a Vinovo si è presentato anche Stefano Del Piero, il procuratore di Alex, ma solo per fare una visita privata al fratello (“Questioni personali”). Nessun appuntamento in programma con la dirigenza per discutere un contratto che – a oggi – è tutt’altro che certo. E la cosa che sorprende è che tra le parti vi sia la più assoluta freddezza: Stefano Del Piero e la “triade” non si sono nemmeno salutati.

TREZEGUET: “BISOGNA RICORDARE LA STORIA DELLA JUVE” – David Trezeguet la Juventus ce l’ha tatuata sulla pelle: e il coro che l’Olimpico ogni tanto gli tributa durante le partite della Vecchia Signora è lì a ricordarlo molto spesso. In un’intervista rilasciata a Tuttosport, il centravanti francese (10 anni e 171 gol in bianconero) ha detto la sua circa la situazione in cui versa la formazione bianconera: “Bisogna ricordare ai giocatori cosa rappresenta la Juventus. Consiglio loro di andare a farsi un giro nella sala dei trofei. Mi fa soffrire vedere la Juve che non riesce a ingranare e a vincere titoli. Per quello che ha speso onestamente mi aspettavo di più”. Trezeguet coccola Del Piero (“Non capisco perché tirarla per le lunghe con la storia del contratto”) e spiega: “Lui e Buffon sono gli unici due giocatori che hanno vinto tanto. Ok parlare di ringiovanire la squadra, poi però i 12 milioni di tifosi vogliono vincere”.

“SERVE UN ALLENATORE CHE VUOLE VINCERE. ALLA JUVE NON SI PARLA DI PROGETTI” – Trezeguet è sicuro che per ottenere successi servano i campioni: “Ne servono almeno tre, gente che è abituata a vincere. Guardate il Milan; con Ibra è andato sul sicuro. Meglio una stella che otto normali. Servono giocatori cui non si deve spiegare nulla, che sa come si arriva in alto. Con chi si accontenta del 3°/4° posto non si va avanti. E Agnelli questo lo sa”. La chiusa è sugli allenatori: “Ranieri? Parlava di progetti, e invece chi allena la Juve deve parlare di titoli. Delneri? Gran lavoratore, molto preparato tatticamente. Spalletti? Ora che ha vinto in Russia alla Juve verrebbe solo con certe garanzie. Quale l’allenatore giusto per i bianconeri? Nessun dubbio: Mourinho. E’ uno che se si muove lo fa solo per vincere”.