TORINO - Contestato dai tifosi e commissariato dalla società. Delneri si gioca tutto sabato contro il Milan. E' cominciata la settimana della verità per il tecnico bianconero. Il suo lavoro verrà sorvegliato, le sue scelte valutate attentamente, i risultati pesati dalla società. Stando alla Juve di quest'anno, la partita contro il Milan potrebbe essere la migliore per rinascere, come dimostrato da una squadra sempre grande con le grandi, tanto da vincere sui rossoneri a San Siro. Agnelli vorrebbe proseguire con Delneri - che ha in Marotta un gran sostegno in società - per dare seguito al suo programma. Ma se la musica non dovesse cambiare nell'immediato sarà costretto a dichiarare il fallimento del mister (e di chi l'ha scelto?). In caso di un crollo clamoroso, un altro, sabato contro i rossoneri, il club deciderà infatti di cambiare il timoniere. Non succede, ma se succede... Intanto al fianco di Delneri e della squadra sarà sempre più presente Nedved, non ancora in odore di successione ma ormai chiaramente designato a riversare esperienza e passione sullo spogliatoio, sulla panchina e sul campo.
LIPPI TRAGHETTATORE - Puntuale, come in ogni crisi juventina che si rispetti, torna il nome di Lippi. E' lui il candidato numero uno al ruolo di traghettatore se la barca bianconera dovesse affondare. Ancora lui, quello a cui "Blanc aveva proposto di tornare ad essere l'allenatore della Juve, nonostante l'ottimo lavoro svolto da Ranieri", come confermò Cobolli
Gigli dopo il famoso "pranzo della focaccia" fra l'ad francese e il tecnico viareggino in quel di Recco. O per dirla con il tecnico romano, alle prese anche a Roma con il fantasma di Lippi, "l'uomo col sigaro che naviga nell'ombra". Immagine questa abbastanza spettrale, come se non bastasse quella di un mister Caronte.
SPALLETTI FUTURIBILE - Intanto si pensa anche all'ipotesi di un nuovo, ennesimo, anno zero. Il tecnico del futuro sarebbe Spalletti. Ipotesi suggestiva, ma allo stesso tempo molto onerosa. Così come un eventuale ritorno di Capello, il primo candidato dei tifosi bianconeri che spingono anche per gli altri ex Conte e Gasperini. Ma i grandi allenatori, in assenza di grandi giocatori, pretendono grandi campagne acquisti. Ecco che, per ripianare il pesante rosso rilevato dal cda di stamani (56,8 milioni) e per finanziare una nuova eventuale rinascita, la proprietà sarebbe costretta ad aprire i cordoni della borsa per un atto d'amore o con altre parole un aumento di capitale.
CDA: 56,8 MILIONI DI ROSSO - Lo sprofondo bianconero si vede, si sente, si tocca nei numeri del bilancio sul tavolo del cda di stamani. Il verdetto della semestrale al 31 dicembre 2010 è pesante: 39,5 milioni di euro di negativo, con un rosso di 56,8 milioni di euro, "in peggioramento rispetto al saldo positivo di 6,4 milioni del 30 giugno 2010 per effetto principalmente dei pagamenti effettuati nel semestre per la costruzione del nuovo Stadio". La prospettiva è di chiudere al 30 giugno vicino ai 60 milioni di euro. Terminato l'incarico di Michele Bergero, il nuovo responsabile finanziario nominato dal consiglio bianconero è Aldo Mazzia, uomo Exor, la finanziaria della Famiglia, già consigliere d'amministrazione del club. Assente Kalheb Zentuti, rappresentante della Lafico, la holding di Gheddafi che detiene il 7,5 per cento del pacchetto azionario del club bianconero. Sembra comunque scongiurata, per adesso, l'uscita di scena del gruppo libico: la quotazione in borsa delle loro azioni è decisamente inferiore al valore d'acquisto iniziale.