ale10forever |
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Mentre la Juventus di Delneri affonda nella palude, Agnelli e Marotta lavorano per costruirne un’altra, magari più nobile, più scintillante, più forte. Che poi sia fondamenta per affrontare il futuro o ennesimo gigante dai piedi d’argilla destinato a sbriciolarsi al primo vento, come accaduto con Ferrara e appunto Delneri, lo dirà solo il campo. Marotta, subito dopo la partita con il Milan, ha confermato Delneri, ma in realtà la deadline è stata semplicemente spostata a Cesena: se va male, stavolta il tecnico friulano salta davvero.
La dirigenza ha messo in preallarme Pavel Nedved, che preferirebbe però occuparsi ancora di questioni societarie e fare da collegamento tra staff tecnico e club, e non esporsi in prima persona in panchina. Dal canto loro Marotta e Agnelli spingerebbero per una soluzione alla Montella, per intenderci. Altrimenti, due traghettatori che le cose bianconere le conoscono assai bene: Claudio Gentile o Pierluigi Casiraghi, entrambi un passato juventino da giocatori e da ct dell’Under 21 come allenatori.
Per la prossima stagione invece la Juventus avrebbe già stabilito il primo contatto con Luciano Spalletti. L’attuale tecnico dello Zenit di San Pietroburgo ha vinto tutto in Russia e gode di un contratto di ferro (e d’oro) con la società, che il presidente Aleksandar Dyukov intende far rispettare a tutti i costi: riportarlo alle nostre latitudini non sarà facile, e Spalletti potrebbe essere convinto – al di là dei soldi – solo da un progetto tecnico affascinante e affidabile. Esattamente quanto la Juventus non è riuscita a fare in questi anni.
Se Delneri è ormai un dead man walking, più incerto è il destino del suo grande sponsor in società, ovvero Giuseppe Marotta. Agnelli gli ha affidato il doppio ruolo di direttore generale ed amministratore delegato, e un posto nel Consiglio d’Amministrazione: una serie di funzioni accumulate che non sarebbe facile scorporare d’improvviso. E’ chiaro però che il dirigente ha le stesse responsabilità del tecnico.
Qui è ipotizzabile una diversità di vedute e strategie tra presidenza (Andrea Agnelli) e famiglia (la Exor, ovvero John Elkann). Se Agnelli vuole continuare con Marotta, Elkann potrebbe ritornare a proporre un suo vecchio cavallo di battaglia: dare le redini della gestione tecnica del club a Franco Baldini, attualmente in Inghilterra. E il nome di Baldini, inevitabilmente, porta a quello di Fabio Capello.
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