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Beretta si schiera contro le grandi

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view post Posted on 11/5/2011, 19:24     +1   -1




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Con il voto decisivo del presidente Maurizio Beretta, il Consiglio della Lega di serie A ha dato attuazione alla delibera dell'assemblea per l'assegnazione a tre agenzie demoscopiche delle indagini per definire i bacini d'utenza.

"Con il voto decisivo di Beretta, la votazione è finita 6 a 5", ha spiegato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani parlando al termine del Consiglio al fianco dell'omologo interista Ernesto Paolillo. Hanno votato contro l'attuazione della delibera i rappresentanti di Milan, Inter, Roma, Napoli e Juventus. A favore, invece, quelli di Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania, oltre al presidente della Lega di serie A. Secondo Galliani e Paolillo, "il prossimo round sarà in assemblea lunedì, e poi in tribunale".

Escono insieme, scuri in volto Adriano Galliani e Ernesto Paolillo vice presidente vicario del Milan e ad dell'Inter, e sparano il primo colpo di cannone in quella che, da una battaglia, è diventata una guerra aperta che coinvolge lo stesso presidente Maurizio Beretta. "Come sempre la votazione in Consiglio è finita 5 a 5, ma stavolta, smentendo se stesso il presidente si è schierato", ha spiegato Galliani.

"Si assumerà tutte le responsabilità anche patrimoniali", ha aggiunto Galliani "E' un presidente che sta in Unicredit e che in Lega non ci sta più. Ora ha premiato un sistema surrettizio per fregare soldi alle grandi. Con quindici contro cinque si può fare un presidente, i consiglieri di Lega e pure un esproprio proletario".

Un'altra "anomalia" evidenziata da Galliani e Paolillo è che il Consiglio "non ha dato mandato di attuare la delibera al presidente di Lega ma ai cinque consiglieri che hanno votato a favore: insomma, Garrone, Zamparini, Lo Monaco, Ghirardi e Pozzo, guarda caso i presidenti delle piccole, hanno dato mandato a loro stessi di attuare la delibera".

"E' uno scenario di assoluta ingovernabilità e distruzione del calcio italiano - ha sottolineato Paolillo -. Mentre Liga e Premier crescono di valore lavorando insieme, qui per interessi piccoli e ansia di chiudere bilanci di piccole e medie squadre si toglie attenzione al vero valore del calcio italiano. Non c'è un disegno strategico e i risultati si vedranno".

I due dirigenti di Milan e Inter hanno invece glissato sulle polemiche nate dopo i cori del rossonero Rino Gattuso contro l'allenatore nerazzurro Leonardo. "Paolillo e io andiamo d'accordo", ha tagliato corto Galliani.

"Oggi l'unica condizione vincolante era dare attuazione alla delibera". Il presidente della Lega di A Maurizio Beretta replica con pacatezza alle accuse di avere arbitrariamente fatto saltare col suo voto il perfetto equilibrio 5 contro 5 del Consiglio, sulla questione dei bacini d'utenza per i diritti tv. Definendo il suo voto un atto dovuto, Beretta ha aggiunto: "Non ho preso le parti degli uni o degli altri, ho fatto fino all'ultimo ogni tentativo per fare una composizione che vedesse il Consiglio di Lega unito nell'attuazione della delibera".

Beretta ha anche aggiunto di "aver proposto di vincolare la conclusione dei contratti a un periodo di trattativa tra le componenti per arrivare a una soluzione condivisa". "A differenza dell'ultimo Consiglio di Lega - spiega il presidente di Lega per chiarire il perché l'altra volta si fosse astenuto e questa volta no - dove era pendente il ricorso alla Corte di Giustizia Federale, oggi quel ricorso è stato respinto e di fatto la delibera è nella sua piena operatività".

Un atto dovuto? gli domandano "Sì, di fatto è così. C'è una delibera dell'assemblea votata con una maggioranza di tre quarti contestata da un ricorso alla Corte che lo ha respinto. E quindi la delibera è nella sua esecutività e tenendo conto di questo ho ritenuto che così il Consiglio si dovesse posizionare". La delibera sarà quindi attuata dai cinque consiglieri che l'hanno votata. "Io continuo a pensare che ci siano ancora i tempi per trovare un'intesa che è preferibile piuttosto che trascinare contenziosi che si fa quando cominciano e non si sa come finiscono".

Adriano Galliani attacca, Maurizio Beretta risponde. La decisione del presidente di Lega di votare con i cinque consiglieri l'attuazione della delibera sui bacini d'utenza è stata decisiva per l'esito finale, e l'ad rossonero é stato duro. "Dicono che sono assenteista? Certo questa non é una fase facile che dà soddisfazione - la risposta di Beretta - Peraltro io avevo chiesto di essere avvicendato ormai quasi due mesi fa. Resto qui per non pregiudicare completamente l'operatività della Lega e mi auguro si trovi presto un accordo per un nuovo presidente che possa magari fare da pacificatore".

Galliani e Paolillo affermano che la storia finirà in tribunale e che le sue responsabilità sono anche patrimoniali: "Non voglio fare polemiche. Non si può neanche correre il rischio di non attuare le delibere lasciando i lavori a metà. Anche quando le situazioni non sono simpatiche credo che le si debbano gestire".

 
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