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| TORINO, 26 maggio - «La Juve deve tornare a vincere e lo faremo con tantissima grinta. Il prossimo anno avremo l'obbligo morale di tornare a vincere». E' un Marotta carico quello che si presenta in collegamento telefonico a Sky Sport 24. L'ad bianconero parla a 360 gradi della situazione mercato in casa Juve: «Mancini? Non ci siamo mai incontrati ma c'è un'ottima conoscenza e amicizia e ci accomuna un passato alla Samp. Lui sta facendo benissimo al City e penso che voglia proseguire lì. Ripartiamo dall'esperienza di quest'anno, importante per fare un'analisi lucida e cercare di colmare i vuoti che si sono verificati. L'organico dovremo rinforzarlo per renderlo ancora più forte». Si dovrà allestire una rosa ancora più competitiva: «Servirà una squadra da 24 giocatori anche se non avremo le Coppe perchè non vogliamo il ripetersi di certe situazioni accadute quest'anno. Dovremo tornare a vincere, è un imperativo categorico. Stiamo cercando giocatori importanti, a prescindere dal ruolo. Riteniamo che con l'arrivo di Pirlo abbiamo aumentato il livello di personalità che questa squadra necessitava». Aguero, Tevez, Benzema: uno di loro arriverà? «Il profilo dei giocatori che cerchiamo è di questo livello. Inler? Quando lavoreremo intensamente con il nuovo allenatore andremo ad approfondire l'identikit dei giocatori dei quali avrà bisogno. Inler è sulla bocca di tutti, non solo nostra e quindi vuol dire che è un buon giocatore. Nonostante le mancate partecipazioni alle competizioni europee, tanti giocatori hanno dato l'ok a vestire la maglia della Juve e questo è un bel segnale. L'infortunio di Quagliarella è stato un infortunio grave che ci ha privato di una pedina fondamentale. Non è una scusante per l'epilogo del campionato ma perdere un giocatore come lui e De Ceglie in quel gennaio maledetto ci ha fatto perdere il contatto con la testa della classifica. Dzeko? E' fantacalcio ma noi viviamo di sogni. Una telefonata a Mazzarri? Non nascondo che io abbia parlato con allenatori e giocatori visto che sto nel calcio da tanti anni ma fa parte della routine di nostro mondo. Non ho mai sentito Walter per allenare la Juve, perchè abbiamo ottimi rapporti col Napoli e non volevo destabilizzare un ambiente che stava lottando per un grande obiettivo come la Champions».
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