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Le parole d’ordine di Antonio

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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 11/7/2011, 16:18     +1   -1




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Idee, organizzazione ed entusiasmo. Della squadra e dei tifosi. Quaranta giorni dopo il ritorno alla Juventus e nella sua prima conferenza stampa dal ritiro di Bardonecchia, Antonio Conte detta le linee guida, le parole d’ordine che dovranno contraddistinguere la sua squadra.

In attesa di vedere all’opera la creatura che sta plasmando sotto le sue mani e con le sue grida (che l’hanno già lasciato a corto di voce dopo pochi giorni di lavoro), Conte lascia i suoi proclami.

Metodo che vince non si cambia.
Ora è presto per dare i primi giudizi, sono solo passati quattro giorni dall’inizio del ritiro. Io utilizzo il mio metodo, lo steso utilizzato in passato. Non è cambiato niente rispetto alle esperienze di Bari e Siena. Idee e organizzazione, questo mi interessa. Abbiamo calciatori qualitativamente validi e io sono convinto che possano rendere di più con l’organizzazione di gioco.

Ho i migliori giocatori del mondo
Parlo quotidianamente con tutti. Qui ci sono 28 giocatori, di cui quattro portieri. Chi è in ritiro per me è il migliore, quindi spiego a tutti e grido con tutti. Sono da considerarsi tutti miei giocatori, allenare loro significa avere a disposizione i giocatori più forti al mondo.
Idee chiare sul mercato
Per la campagna acquisti, io e la società abbiamo le idee chiare. I nomi non li faccio altrimenti il prezzo triplica in un attimo. Ogni allenatore vorrebbe avere la rosa al completo già in ritiro, ma tutto sappiamo che è difficile perché il mercato è bloccato, soprattutto quest’anno che c’è la Coppa America. Per adesso stiamo lavorando per costruire una squadra con chi abbiamo.

Fiducia dalla società
Parlo ogni giorno con Agnelli, Marotta e Paratici, c’è grande sintonia tra di noi. Io sono sereno perché alle spalle so di avere una società che mi ha scelto sapendo i pro e i contro. Il grande allenatore lo fanno una grande società e i calciatori che allena.

Spirito Juve
Al di là di organizzazione e delle situazione tecniche, tattiche e fisiche, cerchiamo di ritrovare lo spirito Juve. Questo è fondamentale, le altre cose vengono dopo. Ci vuole grande voglia di combattere, di sudare, di uscire con la maglia sudata, dimostrando attaccamento alla maglia. Dobbiamo sapere che siamo la Juve. E Juve è sinonimo di vittoria. Per questo stiamo lavorando tanto. Il gruppo è disponibilissimo, i giocatori sono i primi a voler cancellare due annate non felicissime.

Trasmettere la juventinità
I giocatori hanno detto che stanno assimilando da me la juventinità? Sì, ma non lo faccio certo parlando di me, se non per dire cose negative, cioè per non veder ripetere a loro gli errori che commettevo io quando giocavo. Non sono solo io ad avere questa responsabilità. Chi è stato qui tanti anni, la juventinità la trasmettere con il respiro.

Buffon e Del Piero
Mi aspetto molto da Buffon e Del Piero, con loro sarò severo. Sono stati miei compagni di vittorie e sconfitte, insieme abbiamo pianto e festeggiato. Ho bisogno del loro aiuto dentro e fuori dal campo. Ma sono certo di questo, loro sanno cosa fare per vincere. Mi aspetto tanto anche da Pirlo lui è un altro che deve prendersi le responsabilità.

I campioni e l’organizzazione
Il campione entra nell’organizzazione. Non ci sarà nessun problema per Pirlo che, al di là delle qualità calcistiche, è un professionista esemplare. Tutti i discorsi sentiti su di lui sono riduttivi. Conta l’idea di gioco. Basta vedere il Barcellona in cui sette giocatori non sanno difendere, eppure stravince. Se alla base c’è questa organizzazione, abbiamo qualche chance in più per tornare a essere quello che eravamo e dobbiamo tornare a essere.

Lavoro sul campo
Ho bisogno di proporre le idee per assimilarle e valutarle. Fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere la mia idea con gli allenamenti sul campo. Ognuno ha le proprie idee, l’importante è che i giocatori si sposino a queste idee, con equilibrio. Messi è un grande giocatore al Barcellona e nell’Argentina è normale. Il campione è importante se messo nella giusta organizzazione di gioco.

Non punto al minimo
Quando ho firmato per la Juve non l’ho fatto per obiettivi minimi. Io voglio vincere. Oggi non posso dirci se ci riusciremo. Faremo di tutto per ottenere il massimo.

Tifosi, guardiamo al futuro
Dopo due settimi posti, è comprensibile l’amarezza dei tifosi. Io dico loro di non guardare indietro, proprio come faceva la Juve del passato che si faceva scivolare addosso le vittorie e le sconfitte. Il passato non conta, guardiamo al presente e al futuro. I nostri tifosi devono essere sereni, faremo di tutto per cercare un futuro roseo.

Grazie ai tifosi sono carico a mille
Sono stato accolto con entusiasmo e questo mi riempie di gioia e soddisfazione, mi dà la carica. Anzi, sono carico a mille. La gente che prende le vacanze per venire a vedere noi ci deve dare gioia e responsabilità, una forza interiore ancora maggiore. Ringrazio i tifosi per l’accoglienza che è stata eccezionale. Tutti noi vogliamo ripagare i loro sforzi e i ringraziamenti migliori sono i fatti non le parole.
 
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*fLo_
view post Posted on 11/7/2011, 17:22     +1   -1




Antonio ha la mentalità dell'uomo di Juve, perchè lo è stato e chi lo è stato non si dimentica più di quello che significa. Perciò io ho grande fiducia in questo nuovo Mister e in questa nuova organizzazione e spero che ci porti lontano.

La cosa che un po' mi fa pensare è che i ragazzi dicano che Conte trasmette loro la juventinità. Non dovrebbero averla acquisita già da tempo ormai?
 
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Th3BoSS85
view post Posted on 11/7/2011, 18:01     +1   -1




 
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occhiblue
view post Posted on 11/7/2011, 18:31     +1   -1




Conte lancia la carica: siamo la Juve, dobbiamo tornare a vincere


BARDONECCHIA - ''Antonio uno di noi''. Ci sono Del Piero, Pirlo, Buffon, ma la vera star di questi primi giorni di ritiro è lui, Antonio Conte. Il nuovo tecnico della Juventus arriva alla sala stampa di Bardonecchia ed è accolto dal boato dei tifosi che l'attendono. Il coro è quello classico, dedicato al capitano di tante battaglie e di tante vittorie che ora è chiamato a guidare i bianconeri fuori dalle secche di due settimi posti consecutivi.

Conte è al quinto giorno da comandante in capo e in campo, ha già
conquistato il gruppo con le sue idee e la sua abnegazione. Non ama giri di parole e alla platea che lo ascolta regala concetti chiari. «Non ho firmato per obiettivi minimi - spiega -, non è nel mio carattere, lo dice anche il mio passato. Io voglio vincere. Oggi non posso dire se ci riusciremo, ma faremo di tutto per ottenere il massimo. A volte è una virgola che sposta il successo dall'insuccesso, ma noi dobbiamo esserci».

È in arrivo Giuseppe Rossi? Sul mercato non si sbilancia: «Preferisco non parlare, lo faccio quotidianamente con la società, è giusto conservare le idee, se no vediamo triplicare il prezzo, e non è il momento per strapagare giocatori». Per ora punta forte sul gruppo che ha a disposizione: «Allenare loro significa allenare i più forti giocatori al mondo. Comunque sul mercato le idee sono molto chiare. Noi stiamo lavorando, stiamo cercando di costruire una squadra con i giocatori che abbiamo, su di loro cerco di costruire presente e futuro. Le nostre idee sul mercato sono chiare».

Prima mossa programmatica: «ritrovare lo spirito Juve». Che significa «grande voglia di combattere, di sudare, grande attaccamento alla maglia. Bisogna sapere che siamo la Juve e che vale l'equazione Juve uguale vincere». In questo senso sarà fondamentale l'apporto di due totem come Del Piero e Buffon. «Con loro - dice Conte - sarò molto severo, mi aspetto tanto. Ora sono miei giocatori, sono stati compagni di mille battaglie, di mille vittorie e di mille sconfitte. Da loro, come da Pirlo, ho bisogno di un grande aiuto, sia in campo, sia fuori. La juventinità si trasmette anche con il respiro».

Insomma la rivoluzione-Conte e' iniziata, a partire dal nuovo modulo 4-2-4. «C'e' bisogno di proporre subito la propria idea di gioco, perchè
serve tempo per assimilarla. La trasmetto quotidianamente, l'importante è
avere grande equilibrio e che giocatori sposino le idee. Abbiamo calciatori di gran qualità, messi in un'organizzazione di gioco posso rendere molto.
Pirlo? Il campione è importante se messo in un contesto di gioco che esalti ancora di più le sue caratteristiche».

Le aspettative dei tifosi sono enormi, Antonio lo sa bene. «È
comprensibile l'amarezza dei tifosi, ma il gruppo è disponibilissimo, i ragazzi per primi hanno voglia di cancellare le ultime due annate. I nostri sostenitori devono essere molto sereni: noi faremo di tutto e di più
affinchè il futuro sia roseo. Voglio ripagarli sul campo con i fatti di tutto il loro affetto».


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/201...l?uuid=AatSZJnD
 
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Th3BoSS85
view post Posted on 11/7/2011, 18:39     +1   -1




mi sta convincendo un sacco
 
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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 11/7/2011, 21:27     +1   -1




Conte: «Lavoro per riportare lo spirito Juve»

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TORINO, 11 luglio - È stato il più acclamato dai tifosi in questi primi giorni di ritiro. Antonio Conte, alla sua prima stagione da tecnico juventino, fa anche il suo esordio in conferenza stampa dopo la presentazione ufficiale di qualche settimana fa. il tecnico bianconero ha risposto alle domande dei giornalisti sottolineando soprattutto l'aspetto mentale: «Voglio ricostruire lo spirito Juve»


Andrea Pirlo ti farà cambiare il sistema di gioco?
Il campione entra dentro un'idea di gioco. Questo è naturale, non ci sono problemi. Stiamo parlando di Pirlo che, oltre alla tecnica, possiede una grande professionalità. E' riduttivo parlare di lui soltanto nella collocazione tattica. Se guardo il Barcellona vedo che sette giocatori non sanno difendere: eppure vincono. Sono elementi propensi alla fase offensiva ecco perché è importante avere un'idea di gioco, un'organizzazione.


Come curi l'aspetto legato alla mentalità?
Difficilmente parlo di me ai calciatori, se non per dire cose negative del sottoscritto ai tempi da giocatore. Tipo quando tiravo di punta (sorride ndr). E' inevitabile che chi è stato tanti anni alla Juve possa trasmettere la juventinità soltanto con il respiro.

Com'è stato l'impatto con la società?
Sono molto sereno perché ho alle spalle una società che mi ha scelto conoscendo 'i pro e i contro'. C'è molta sintonia con Marotta e Paratici, così come il presidente Agnelli. C'è un'unità di intenti. Un grande allenatore lo fa una grande società e una grande squadra. Durante l'anno incontreremo sicuramente delle difficoltà ma so che la società sarà sempre dalla mia parte.

Ti dispiace non avere subito a disposizione i campioni di cui la Juve ha bisogno?
E' inevitabile che ogni allenatore vorrebbe avere in ritiro il 95% della rosa. Bisogna tenere presente che è molto difficile partire con la squadra al completo. Quest'anno il mercato è bloccato, fermo. Ci si è messa anche la Coppa America a fermare le trattative. Noi stiamo cercando di costruire una squadra con gli effettivi che abbiamo. Per me sono i giocatori più forti al mondo ma è inevitabile pensare al mercato visto che è aperto fino al 31 agosto. Noi abbiamo le idee chiare.

Il lavoro sul campo
Dovevamo cominciare subito e fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere la mia idea tattica e tecnica. Senza tralasciare lo spirito, fondamentale. Il modulo? Ognuno ha le proprie idee, l'importante è l'equilibrio.

Ti aspettavi questa accoglienza?
Sono pieno di gioia e soddisfazione. Gli applausi mi caricano ancora di più. Vedere tutta questa gente a Bardonecchia mi rende felice. E questo mi da' ancora più forza. Voglio ripagarli insieme alla squadra sul campo.

Buffon e Del Piero?
Mi aspetto molto da loro. Ho bisogno del loro aiuto, in campo e fuori. Di questo però sono certo: sono campioni, persone abituate a vincere. Lo stesso da Pirlo: ha carisma e personalità. Tutti devono prendersi delle responsabilità

Ti hanno dato fastidio i fischi ad Amauri?
E' inevitabile dopo due anni così notare l'assenza di entusiasmo e la presenza di amarezza. Voglio però dire ai tifosi di non guardarci indietro, come avveniva nel passato con le vittorie. Oggi c'è amarezza ma guardiamo al presente. Gli juventini devono restare sereni perché faremo di tutto e daremo tutto per un futuro più roseo.

Quali sono gli obiettivi?
Quando ho firmato non l'ho fatto per obiettivi minimi. Non è nel mio carattere. Io voglio vincere: oggi 11 luglio non so se riusciremo a farlo. Ma daremo il massimo per ottenerlo. Noi dobbiamo esserci.

Cosa manca alla Juve per tornare a grandi livelli?
La cosa più importante alla quale stiamo lavorando è quella dello spirito, ritrovare quello che appartiene da sempre alla Juve. Dobbiamo avere grande voglia di combattere, di uscire dal campo con la maglia sudata. Dobbiamo sapere che siamo da Juve, la Juve. Su questo stiamo lavorando tanto insieme ad un gruppo che ha voglia di riscattare due annate non felici.

Che giocatore sceglieresti ora sul mercato?
Del mercato preferisco non parlare con i giornalisti perché ne parlo quotidianamente con la società. Se parliamo con i giornali il costo dei nostri obiettivi poi triplica.
 
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°I'm The _JoKeR_°
view post Posted on 12/7/2011, 11:05     +1   -1




mi piacciono le sue parole già da tanto, speriamo vada bene T_T
 
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6 replies since 11/7/2011, 16:18   63 views
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