| TORINO, 10 settembre 2011 - Il giallo del Biondo è il tema del day-after. Nella notte bianconera, fatta di ristoranti pieni, allegria e speranze di vittorie, si parla di chi non c’era ben più di chi c’era. Un classico delle feste vip. All’inaugurazione dello Juventus Stadium mancava Pavel Nedved: che non è solo un grande campione, ma anche un membro del cda e soprattutto un amico fraterno di Andrea Agnelli. Un’assenza tanto inspiegabile da generare una serie di voci, la più verosimile delle quali riguarda il dispiacere per un mancato coinvolgimento (almeno come consigliere tecnico) sul mercato. La Juve ha dato una spiegazione ufficiale («Pavel era a Praga per un evento benefico») che è vera almeno per quanto riguarda la città dove stasera Nedved parteciperà a una gara podistica di 10 km, ma non può evitare un supplemento di indagine. Se anche fosse reale l’evento benefico, è possibile che quando ha preso quell’impegno Nedved non avesse calcolato la contemporaneità con la cerimonia dello Juventus Stadium? E’ possibile che non abbia cercato una scappatoia? E’ possibile che non abbia trovato un modo per far comunque sentire la sua presenza in un giorno tanto importante per la storia del club e del suo grande amico Andrea? Tre domande, tre risposte negative.
La verità. C’è anche una quarta risposta, che è poi il racconto di come sono andate le cose. Rientrato dalla Florida, Pavel si era fermato a Praga. Tutto normale, fino all’improvvisa telefonata con cui ha avvisato che all’inaugurazione lui non ci sarebbe stato. Il motivo è misterioso: probabilmente Nedved è a disagio per qualcosa e con qualcuno e invece di litigare preferisce eclissarsi. La decisione ha spiazzato i bravissimi organizzatori della K-events che avevano previsto che Pavel prendesse la parola. Un onore riservato solo al presidente, al capitano Del Piero e alla bandiera Boniperti.
E gli altri? L’assenza di Nedved, che sicuramente ha ferito Agnelli e apre degli interrogativi sul suo futuro nel cda, ha colpito i tifosi anche per un altro motivo. Dei sei giocatori della storia juventina che hanno vinto il Pallone d’oro allo stadio non c’era nessuno. Omar Sivori è morto nel 2005; oltre a Nedved erano stati ovviamente invitati Paolo Rossi, Michel Platini, Roberto Baggio, Zinedine Zidane. Platini, da presidente dell’Uefa, rifiuta l’invito a qualunque inaugurazione. Però nella sua storia la Juve ha un ruolo particolare e probabilmente nessuno si sarebbe offeso se giovedì sera si fosse presentato a Torino. Il videomessaggio che ha mandato è un salvataggio in corner, roba da stopper, non certo una magia da numero 10.
Prima partita. E intanto lo Juventus Stadium è pronto per la prima gara ufficiale. Antonio Conte è ottimista: «Contro il Parma mi affiderò ai giocatori che si sono allenati di più in ritiro. La risposta della squadra sarà positiva». Gigi Buffon predica pazienza: «Le nostre potenzialità non le conosciamo nemmeno noi, dobbiamo aspettare qualche giornata». E Giorgio Chiellini non vede l’ora di iniziare: «C’è una grande voglia di riemergere. Il campo è un po’ disconnesso, può essere in condizioni migliori: è normale, è stato maltrattato per la cerimonia ma presto sarà bellissimo».
Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di G.B. Olivero)
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