Il dg bianconero spiega gli affari che hanno costruito la nuova squadra e non nasconde possibilità future: «Siamo soddisfatti ma possiamo migliorarci e teniamo tutte le porte aperte per il 2012. Un rammarico? L'impossibilità di tesserare giocatori da 50 milioni per il sistema calcio in Italia. Amauri? Non è funzionale alla rosa costituita dalla società, d’accordo con l’allenatore. Krasic? Giocatore di grandissime potenzialità. Nedved? Deve necessariamente esserci»
Prima della sfida contro il Parma Beppe Marotta, dg della Juventus, ha parlato di calciomercato e scelte future della squadra bianconera. Ecco l'intervista completa che il dirigente ha lasciato ai microfoni di Sky Sport.
Qual è il grado di soddisfazione per il mercato della Juventus?«Un buon grado di soddisfazione anche se non bisogna mai accontentarsi. Il sistema calcio italiano oggi non concede la possibilità di tesserare giocatori che costano sui 50 milioni solo di diritti sportivi, oltre ad ingaggi intorno ai 20 milioni lordi. E quindi abbiamo scelto al meglio delle possibilità, siamo contenti, però è evidente che bisogna sempre migliorarsi e questo lo faremo valutando l’organico con l’allenatore. Non lasciamo nessuna porta chiusa e l’apriremo anche nel mese di gennaio, se fosse necessario».
Qual è la verità sull’assenza di Nedved alla serata d’inaugurazione del nuovo stadio? Si è parlato di contrasti sul mercato tra lui e la società?«Contrasti sul mercato assolutamente no perché la società Juve è molto dinamica: dal Presidente, ai Dirigenti, all’allenatore, tutte le cose vengono valutate attentamente e poi si prendono delle decisioni. Nedved è un consigliere di estrazione tecnica e credo che in un organico ideale un consigliere ex-calciatore come lui debba necessariamente esserci, non solo per le sue capacità tecniche di valutazione ma anche per quello che può trasmettere ai giocatori. Nedved è un grandissimo professionista, con lui non c’è nessuna polemica, aveva un impegno che ha ritenuto importante nella sua Nazione. Lo aspettiamo perché è una risorsa della società e cerchiamo di tenercela ben stretta».
A che punto è la vicenda Amauri?«Parlare di fuori-rosa per Amauri è un termine troppo duro. È un giocatore che fin dall’inizio non rientrava nel nostro organico, nel senso che abbiamo fatto delle scelte strategiche cercando di comporre la griglia del nostro attacco con altri nominativi. Per Amauri abbiamo cercato e individuato alcune proposte alternative in uscita, che per motivi diversi non sono state a lui gradite. E quindi ci ritroviamo con un Amauri tesserato, al quale va il massimo rispetto ma che non è funzionale alla rosa costituita dalla società, d’accordo con l’allenatore».
Krasic sembra non ancora pienamente integrato negli schemi della squadra?«È un giocatore di grandissime potenzialità, agonistiche e tecniche. Deve migliorarsi. Evidentemente il cambio di ambiente, dai campionati precedenti a quello italiano, è tale da attendere da parte sua un inserimento, che poteva essere sicuramente più veloce. Così non è stato, ma si tratta di un giocatore importante, molto apprezzato da Conte che su di lui sta lavorando in modo molto specifico».
