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Assemblea degli Azionisti, il discorso del Presidente

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MiSsBlackWhitE
view post Posted on 18/10/2011, 22:27     +1   -1




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E’ stato il Presidente Andrea Agnelli a dare il via ai lavori dell’Assemblea degli Azionisti della Juventus, tenutasi oggi nella Sala 500 del Centro Congressi del Lingotto. Queste le parole del Presidente, che ha voluto far precedere il suo discorso da un video emozionante, in cui sono state mostrate le immagini dello Juventus Stadium e della cerimonia che lo ha inaugurato, lo scorso 8 settembre: «Abbiamo oggi voluto incominciare questa Assemblea degli Azionisti con un video che ci ha ricordato la cerimonia di inaugurazione dello Juventus Stadium e alcuni dei primi momenti vissuti dal punto di vista sportivo all’interno dello stadio.

Uno stadio che rappresenta un esempio estremamente virtuoso, voluto fortemente sin dalla metà degli anni Novanta e realizzato tra il 2008 e il 2011. Questo testimonia anche, e mi fa piacere ribadirlo, una visione da parte del Gruppo Exor e una capacità di investire anche nei momenti più difficili,: l’investimento è infatti partito nel 2008, quando è drammaticamente cambiato il contesto macroeconomico ed è iniziata la crisi sui mercati finanziari che viviamo ancora oggi. Saper intraprendere investimenti, avere una visione lungimirante e portarla avanti, è una grandissima capacità imprenditoriale che il Gruppo e questa Società hanno saputo gestire dal 2008 ad oggi.

Lo stadio rappresenta inoltre una fortissima discontinuità col passato: siamo la prima Società in Italia che è riuscita a portare a termine questo progetto e siamo la prima Società che è riuscita a raggiungere i suoi principali competitor europei. Credo che questo segni, appunto, una profonda discontinuità; l’unico legame con le recenti case della Juventus, il Comunale, il Delle Alpi, lo Stadio Olimpico e lo Juventus Stadium, è il nostro capitano Alessandro Del Piero, a cui io dedicherei un applauso in quanto ha fortemente voluto rimanere qui con noi ancora per un anno, il suo ultimo in bianconero.

Dal mio insediamento in Juventus, sin dall’aprile del 2010, ho analizzato a fondo la Società. Una necessità era chiara ed è emersa sin da subito: rimettere lo sport al centro dell’Azienda, e dunque, proprio in termini aziendali, avere un forte ritorno ai fondamentali. Era arrivata per la Juventus la necessità di cambiare, e come disse un grande teologo “Change is not made without inconvenience, even from worse to better” (il cambiamento non si compie senza imprevisti, anche quando si va dal peggio al meglio).

Il 2010/2011 è stato un anno difficilissimo e questo mi è stato chiaro da subito, tant’è vero che nelle varie relazioni che abbiamo pubblicato, sin dal settembre del 2010, parlavamo di una perdita significativa per l’esercizio che abbiamo chiuso e che oggi portiamo alla vostra approvazione.

In quei mesi, se ricordate, come avevo annunciato nel corso della scorsa assemblea, era allo studio un nuovo piano industriale. Man mano che passavano i mesi era chiaro in Azienda che si doveva parlare di un turnaround oppure, in alternativa, di un ridimensionamento.

Abbiamo lavorato duro l’anno scorso per tamponare alcune falle del passato e per pianificare il futuro. Da qui è nato il nuovo piano quinquennale che abbiamo approvato in giugno e che è la base dell’aumento di capitale che oggi portiamo alla vostra attenzione nella parte straordinaria. Un piano quinquennale che però è slegato dai risultati sportivi. Questi, lo sappiamo, sono la base dell’esistenza di questa Società, e questa Società sa che ha un unico obiettivo: tornare a vincere.

Sappiamo però che il cammino è arduo, ci sono diversi ostacoli davanti a noi e non vogliamo illudere nessuno sulle aspettative per l’anno in corso.

Abbiamo intrapreso un percorso nel 2010/2011 e lo abbiamo in parte completato in questa stagione. Abbiamo una rosa competitiva, ma che deve crescere, in atteggiamento, in determinazione e in grinta. Ma è una rosa competitiva, in grado di ambire ai risultati che fanno parte della tradizione di questa Società.

Il piano quinquennale è uno strumento di lavoro per il gruppo dirigente, che traccia le prospettive per lo sviluppo della Società, che ci dice qual è la direzione che stiamo prendendo e che ha alla base sette punti.

Uno è la nuova organizzazione societaria. Sono magari gli avvicendamenti meno evidenti, di più difficile valutazione, ma durante lo scorso anno abbiamo cambiato quasi interamente la prima linea di dirigenti che riportano a me o ai due amministratori delegati. Abbiamo completato il rinnovamento della Prima Squadra, e possiamo definire la campagna trasferimenti di quest’anno completata per gli obiettivi che ci siamo posti.

Abbiamo un progetto ambizioso, con diversi investimenti nel settore giovanile, sia in termini di metodologia di allenamento, sia in termini di reclutamento di giovani dalle prospettive importanti.

Abbiamo una forte attenzione all’ottimizzazione degli investimenti sportivi, per la parte di retribuzioni del personale tesserato e degli ammortamenti e per la “capacità di fuoco”, come l’ho definita in passato. Abbiamo il nuovo stadio, che è sicuramente un fattore preponderante all’interno del piano e abbiamo il rafforzamento della capacità autonoma di generare ricavi, da cui l’ingresso in Società del nuovo Direttore commerciale. E poi, come è giusto che sia, abbiamo un attento controllo dei costi. Questi sono gli obiettivi che ci siamo posti e che sono alla base del piano di sviluppo, che è a sua volta alla base dell’aumento di capitale.

Ma veniamo alla cronaca: oggi siamo convocati in assemblea per approvare il bilancio di esercizio 2010/2011, che è il peggiore nella storia della Juventus e che accoglie due fattori: da un lato gli investimenti virtuosi, quindi quelli per lo stadio, che sono stati compiuti tra il 2008 e il 2011, ma dall’altro anche quattro anni di incapacità di rinnovamento della parte sportiva della Società, che ha, come ho detto in passato, “ingolfato il motore”.

Un bilancio che io ho già avuto modo di definire “intollerabile” per la perdita che ha generato, ma che è frutto della volontà di mantenere una Juventus competitiva, che possa aspirare a vincere così come le compete dalla sua storia.

Siamo inoltre convocati ad approvare un aumento di capitale nella parte straordinaria dell’assemblea. Nelle ultime settimane abbiamo discusso, e si è discusso parecchio anche sui Media, della modalità dell’aumento di capitale: se fare riferimento all’ ex articolo 2447 oppure, alla luce di una serie di incontri che abbiamo avuto con le varie autorità, adottare la versione che abbiamo poi approvato e deliberato nel Consiglio Straordinario tenuto lo scorso venerdì.

Per quanto riguarda l’aumento di capitale, da un lato voglio ringraziare l’azionista di controllo, Exor, che ha già sostenuto il piano versando la sua parte di quota in conto futuro aumento di capitale e ha condiviso le linee guida del piano ed è pronta a sostenerci. D’altro canto credo che un ringraziamento particolare vada fatto a mio cugino, a John, in quanto il cambiamento nato con il mio arrivo in Juventus è anche frutto della sua determinazione a riportare la squadra e la società ai vertici. Quindi un grosso “grazie” va anche rivolto a lui.

In ultima analisi vorrei che una cosa fosse chiara, in quanto in questi giorni ci sono state diverse speculazioni in base all’operazione. Io, per questa società, ho a cuore principalmente due elementi: da un lato la squadra, quindi il progetto sportivo che è al centro dell’operato dei dirigenti, ma dall’altra anche tutti i suoi tifosi e penso che in questa sala gli azionisti siano anche dei tifosi. Io credo fortemente nelle potenzialità di questo team di dirigenti, che si applica quotidianamente, e del nostro nuovo condottiero, Antonio Conte, cui è demandata grossa parte del lavoro, e credo nelle capacità di realizzare questo piano e di riportare la Juventus a vincere, raggiungendo e mantenendo l’equilibrio economico e finanziario. Ci credo fortissimamente e siamo tutti operativi ogni giorno per raggiungere questi risultati.

Spero vivamente che anche tutti gli azionisti di minoranza credano fortemente in questo piano, che ci seguano e che la società possa continuare ad annoverare all’interno del suo capitale sociale tutti quanti voi, oggi, quest’anno e l’anno prossimo. Spero inoltre di poterci trovare nuovamente in questa sede negli anni a venire, non per parlare di un profondo rinnovamento, ma di risultati ottenuti, e di potere vivere insieme momenti di gioia».

Video





Agnelli: «Una strada lunga, da percorrere insieme»

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Terminata l’Assemblea degli Azionisti e il seguente Consiglio di Amministrazione, il Presidente Agnelli e gli Amministratori delegati Marotta e Mazzia hanno incontrato i giornalisti presenti al Lingotto. Più che sui numeri e sui bilanci però, l’attenzione della stampa è stata catturata dalla frase pronunciata da Agnelli nel discorso di apertura dell’Assemblea, relativa all’ultimo contratto di Del Piero con la Juventus, quello firmato lo scorso 5 maggio: «Era giusto trovandoci nell’Assemblea degli Azionisti, tributare un ringraziamento per quello che Alessandro ha rappresentato per la Juventus. Farlo alla presenza del presidente Boniperti, con cui aveva firmato il suo primo contratto, è stato un riconoscimento doveroso a un grandissimo uomo e un grandissimo capitano e a tutto quello che ha rappresentato per la storia della Juventus. Del resto, che questo fosse il suo ultimo contratto con la Juventus l’aveva detto Alessandro per primo.

L’ attenzione si sposta poi sull’aumento di capitale con cui ci si , « propone di finanziare la vita della società per i prossimi cinque anni - spiega Aldo Mazzia - L’obiettivo è tornare competitivi in Italia e in Europa e raggiungere allo stesso tempo l’equilibrio finanziario e l’autofinanziamento entro il termine del piano industriale».

La competitività passa anche attraverso la campagna acquisti che, dopo gli innesti di quest’estate non dovrà portare a stravolgimenti: «I giocatori arrivati hanno incrementato il livello di qualità - ha sottolineato Giuseppe Marotta - La rosa è già competitiva, anche se naturalmente ci saranno dei ritocchi nei prossimi anni».

D'altra parte, che la squadra sia sulla strada giusta lo dimostrano risultati e classifica, «però dobbiamo ancora migliorare - conclude il presidente Agnelli - Come ho detto durante l’Assemblea, non dobbiamo illudere nessuno, ma sappiamo bene quali sono i nostri obiettivi. Abbiamo iniziato un lavoro importante con Conte e siamo pienamente soddisfatti di come lo stia portando avanti. La strada però è ancora lunga e dobbiamo percorrerla tutti insieme».
 
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